VENEZUELA. Record di proteste nel 2018 e Maduro parla nuovamente di riconciliazione

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La società venezuelana si è fatta sentire molto nel 2018 per una serie di rivendicazioni sociali. Si va dalla mancanza di liquidità, ai licenziamenti ingiustificati, al diritto al cibo e al diritto alla vita; questi sono solo alcuni temi che nel 2018 hanno avuto un impatto sull’intera nazione e hanno creato non poche fibrillazioni nel governo.

Se ai venezuelani, riporta El Diario dei Caracas, piace battere i record, anche quest’anno, il Venezuela ha rotto ogni record intera di proteste: se nel 2014 e nel 2017 le manifestazioni documentate erano state 9.286 e 9.787, rispettivamente, fino ad ottobre 2018 si è arrivati alla cifra di 10 mila.

I movimenti pacifici nelle strade e nelle istituzioni pubbliche hanno superato la barriera di 10 mila. In quel mese, si sono contate 10.773 manifestazioni in tutta la nazione. Nella visione di Nicolás Maduro, questa cifra rappresenta il maggior numero di dimostrazioni. Considerando l’ultimo rapporto della ong Ovcs, Observatorio Venezolano de Conflictividad Social del mese di ottobre, in alcuni stati sono state segnalate 47 manifestazioni.

Nel Bolivar sono state segnalate 209 proteste, seguito da Táchira, 20, Trujillo, 141, Lara, 132,e il Distretto Capitale “solo” 123.

La risposta del governo a questa ondata di proteste è nel tema scelto dal presidente Nicolas Maduro per il suo primo intervento all’assemblea Costituente: il dibattito politico è necessario. Per Maduro, il dialogo e il confronto delle idee sono linee strategiche del governo per risolvere i conflitti e trovare soluzioni basate sulla stabilità popolare.

Nicolas Maduro ha affermato che il governo intende convocare incontri di conciliazione con i settori economici, sociali e politici «per lasciarsi alle spalle le lotte e dare spazio alla riconciliazione in tutti i settori del paese (…) Reencuentro, la riconciliazione, il dialogo permanente è quello di cui ha bisogno il Venezuela, senza sterili scontri», aveva detto il 20 maggio dopo essere stato eletto come Presidente della Repubblica per il periodo 2019-2025, con sei milioni 245 mila 862 voti.

Tommaso dal Passo