VENEZUELA. Maduro deve scontare 18 anni di carcere

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La Corte Suprema venezuelana “in esilio” a Bogotà, il 15 agosto, ha condannato il presidente Nicolas Maduro in contumacia a 18 anni e tre mesi di carcere per i reati di corruzione e riciclaggio di denaro in un caso che coinvolge la società brasiliana di costruzioni Odebrecht.

«Le sanzioni per i crimini commessi dovrebbero essere imposte (…) tenendo conto delle circostanze aggravanti e di quelle considerate da questa entità giurisdizionale (…) per entrambi i reati nel seguente modo: 18 anni e tre mesi di reclusione», ha detto il giudice Rommel Gil durante l’udienza, tenutasi presso il Congresso colombiano, ripresa da Laht e El Nacional.

L’Alta Corte in esilio di Bogotà ha avviato, il 2 agosto, il processo per i capi d’accusa formulati dall’ex Procuratore Generale venezuelana Luisa Ortega Diaz che, in sette udienze, ha presentato le prove che collegano Maduro alle tangenti pagate da Odebrecht per l’aggiudicazione dei lavori di costruzione.

Secondo Ortega, Maduro, come ministro degli Esteri per il defunto presidente Hugo Chavez, ha firmato i contratti di aggiudicazione per Odebrecht, ha quindi usato i contratti di costruzione come pagamento per il sostegno della società nella campagna presidenziale del 2005.

Maduro è stato anche condannato in contumacia per aver chiesto alla ditta brasiliana 50 milioni di dollari per la sua campagna del 2013; di questi ha ricevuto 35 milioni di dollari in cambio di un “trattamento preferenziale” per Odebrecht. Gil ha detto che la pena deve essere scontata nella prigione di Ramo Verde nello stato venezuelano di Miranda, dove i leader dell’opposizione Leopoldo Lopez e Daniel Ceballos, quest’ultimo ex sindaco di San Cristobal, sono stati incarcerati.

Ha poi aggiunto che l’Alta corte in esilio ha anche trovato, durante il corso del processo, che la «credibile e criminale colpevolezza» provata contro Maduro gli impedirebbe di occupare cariche pubbliche per l’intero periodo della condanna.

Inoltre, il tribunale esiliato ha inflitto una multa di 25 milioni di dollari al leader venezuelano per il reato di corruzione e gli ha ordinato di rimborsare allo Stato venezuelano 35 milioni di dollari per il riciclaggio di denaro sporco.

Dopo la conclusione del processo, i procedimenti che sono stati considerati “storici” dal presidente della Corte Suprema Miguel Angel Martin, il pubblico venezuelano presente in aula ha applaudito i magistrati e gridato “Giustizia, giustizia, giustizia!”.

Lucia Giannini