VENEZUELA. Maduro denuncia le sanzioni USA contro le navi PDVSA

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Il governo venezuelano ha respinto il 6 aprile le nuove misure annunciate dagli Stati Uniti che minacciano l’industria petrolifera e la sovranità economica del paese sudamericano. Caracas considera inaccettabile la decisione di Washington di applicare misure contro le navi e le società di trasporto per influenzare le spedizioni di petrolio a Cuba, secondo una dichiarazione ufficiale ripresa da Prensa Latina. «Gli Stati Uniti intendono applicare sentenze che violano il diritto internazionale e gli stessi principi economici e commerciali che orgogliosamente difendono», riporta la dichiarazione pubblicata dal ministero degli Esteri.

«È paradossale che un paese membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, che si definisce difensore dei principi liberali, violi i più elementari diritti economici e commerciali, cercando di danneggiare non solo il popolo del Venezuela e di Cuba, ma anche le imprese e le associazioni commerciali che dovrebbero godere di una protezione giuridica internazionale», viene denunciato; «Con questa azione, Washington mette da parte i più elementari principi giuridici per generare sofferenza nei popoli della regione (…) il Venezuela risponderà attraverso i canali legali corrispondenti».

Il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence aveva annunciato misure contro le navi del settore petrolifero del paese sudamericano che trasportano petrolio greggio a Cuba: «Gli Stati Uniti questo giorno puniranno 34 navi di proprietà o gestite dalla Pdvsa, così come altre due compagnie che trasportano petrolio greggio venezuelano a Cuba», ha scritto pence in un tweet. Secondo Pence, in questo modo l’amministrazione di Donald Trump interviene «contro una fonte principale di ricchezza» del governo di Nicolas Maduro, non riconosciuto da Washington, nonostante la sua vittoria elettorale del 2018 con oltre il 68 per cento dei voti.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, si stima che l’economia del Venezuela si sia ridotta di oltre il 30 per cento tra il 2013 e il 2017, mentre l’anno scorso si ritiene che sia diminuita del 18 per cento. Il Fmi ha anche detto che il tasso di inflazione del Venezuela potrebbe raggiungere il livello di 10 milioni per cento entro la seconda metà di quest’anno, esacerbando la crisi economica del paese.

Il crollo ha reso cibo e medicine inaccessibili per la maggior parte dei cittadini, alimentando malnutrizione, soprattutto tra i bambini, e un aumento delle malattie. Inoltre, i blackout hanno fatto saltare l’approvvigionamento idrico e hanno colpito i trasporti e le comunicazioni.

Graziella Giangiulio