VENEZUELA. Le FARC appoggiano Maduro

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Le colombiane Farc hanno espresso il loro sostegno alla rivoluzione bolivariana e al presidente venezuelano Nicolas Maduro.

«Le Farc non possono restare in silenzio solo per guadagnare qualche simpatia. Noi sosteniamo la rivoluzione bolivariana», hanno postato sul loro account ufficiale Twitter.

In una lettera, poi, pubblicata sul suo sito web, il comandante delle Farc, Rodrigo Londoño, alias Timoshenko ha confermato l’appoggio a «Nicolas Maduro Moros e alla rivoluzione bolivariana», mentre ha denunciato un presunto «attacco criminale» contro Chavez e ha chiesto al popolo colombiano «non farsi ingannare».

Fin dai tempi del presidente Hugo Chávez, il governo venezuelano ha sostenuto le Farc; secondo Timoshenko la stampa colombiana non è imparziale, a suo avviso, nel raccontare la crisi del Venezuela, riporta poi il sito venezuelano Ultimas Noticias.

Nella sua difesa della rivoluzione bolivariana Timoshenko afferma che il Venezuela «è semplicemente l’esempio più vicino di come possa diventare incapace e totalitario un governo partendo da un bellissimo esperimento di democrazia e di tolleranza, teso a costruire un’alternativa economica e politica contro il piano neoliberista».

Maduro nel frattempo dopo aver prorogato per la sesta volta i biglietti da 100 bolivar, ha ricevuto la nuova tranche di denaro nuovo. Sono arrivate 830 scatole piene di biglietti da 500 bolivar, corrispondenti a 41,5 milioni di pezzi per un valore nominale di 20,700 milioni di bolivar.

La Banca Centrale del Venezuela fino ad ora aveva 356,95 milioni di unità per un valore 770 mila miliardi di bolivar, che rappresentano il 184,21% del totale dei biglietti da 100 in circolazione, mente in circolazione ci sono 636 miliardi di bolivar.

La Banca centrale del Venezuela è responsabile della distribuzione immediata della nuova valuta alle banche pubbliche e private di queste banconote di piccolo taglio tese a rendere più facili gli acquisti della popolazione. L’economia del paese ha però ricevuto nuovo colpo con la sospensione delle attività della General Motors, nel paese dal 1948. Dopo l’annuncio della cessazione delle operazioni di Gm, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Ramón Lobo, ha tenuto una riunione con i lavoratori dell’impianto Gm a Los Guayos, Valencia, per coordinare il corso delle future attività e garantire il lavoro dei propri dipendenti.

Graziella Giangiulio