VENEZUELA. Lavrov condanna l’opzione militare di Washington

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Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il 16 gennaio, ha detto che Mosca è allarmata dai discorsi statunitensi di una sorta di possibile opzione militare Usa per il Venezuela e ha accusato Washington di appoggiarsi all’opposizione per bloccare i colloqui con il governo.

Lavrov, durante la sua consueta conferenza stampa, ha detto che l’approccio degli Stati Uniti al Venezuela ha reso chiari gli sforzi di Washington per cercare di minare i governi di tutto il mondo che non fossero di suo gradimento, riporta Reuters.

L’Amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha indicato il suo sostegno al leader dell’opposizione venezuelana Juan Guaido, nuovo presidente dell’Assemblea Nazionale, aumentando la pressione sul presidente venezuelano, il socialista Nicolas Maduro, proprio mentre Maduro apre un secondo mandato, assai contestato dall’opposizione. Nel 2017, Trump aveva detto di non escludere una “opzione militare” per porre fine a quello che considera il caos economico in Venezuela, stretto alleato russo, in commenti che hanno portato a una condanna internazionale.

Gli Stati Uniti hanno anche criticato Mosca per aver lanciato voli militari in Venezuela, critiche che il Cremlino ha respinto.

Il Congresso guidato dall’opposizione venezuelana questa settimana ha dichiarato Maduro un “usurpatore”, come affermato da Washington, riconoscendo il leader del Congresso, Juan Guaido, come presidente legittimo del paese. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha poi detto che gli Stati Uniti, che hanno già imposto sanzioni a Maduro e ad alcuni dei suoi principali alleati, hanno appoggiato l’azione dell’opposizione.

«Ci congratuliamo, riconosciamo e sosteniamo il coraggio dell’Assemblea Nazionale di #Venezuela di dichiarare formalmente #Maduro ‘usurpatore’ della democrazia e di trasferire responsabilità esecutive all’Assemblea Nazionale», ha scritto Pompeo su Twitter. Nicolas Maduro a sua volta, ha definito Guaido un agente degli Stati Uniti. 

Durante lo scorso fine settimana, Pompeo ha definito illegittimo il governo di Maduro e ha detto che gli Stati Uniti avrebbero lavorato con i paesi dell’America Latina che condividono le stesse idee per ripristinare la democrazia in Venezuela.

Graziella Giangiulio