VENEZUELA. La “mani pulite” venezuelana ha paralizzato PDVSA

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Il Venezuela ha ceduto la sua partecipazione nella raffineria cubana di Cienfuegos al partner della joint venture, Cuba. La Pdvsa deteneva il 49 per cento nella raffineria, e Cuba avrebbe rilevato la partecipazione come pagamento dei debiti che erano stati contratti da noleggi di petroliere e servizi professionali. 

Stando a OilPrice, sembra che l’acquisizione ufficiale sia stata la conclusione naturale di un’acquisizione di fatto: la raffineria di Cienfuegos ha operato come una struttura statale interamente cubana a partire dal mese di agosto 2017.

Cienfuegos (nella foto) ha una capacità di 65.000 barili di greggio al giorno, ma ad agosto di quest’anno aveva lavorato solo circa 24.000 bpd, ha detto il quotidiano cubano Granma. Cienfuegos produce combustibili per il mercato cubano, che dipende dal petrolio greggio venezuelano per soddisfare più di due terzi del suo fabbisogno di carburante. Dal 2014, le consegne di petrolio venezuelano sono costantemente diminuite, e sono ora il 40 per cento in meno rispetto a tre anni fa; Cuba ha ricevuto nel 2017 una consegna di greggio russo da Rosneft, per supplire la carenza di Caracas  e la società russa ha dichiarato di voler espandere la sua cooperazione con l’isola dei Caraibi.

La compagnia petrolifera di stato venezuelana cede un altro pezzo e cade nel caos. La maxi inchiesta anticorruzione, considerata come uno sforzo da parte di Nicolas Maduro di consolidare il potere, ha seminato panico in tutto l’industria energetica del paese e ha paralizzato la Petroleos de Venezuela SA, riporta Reuters.

L’epurazione in corso, in cui i pubblici ministeri hanno arrestato almeno 67 dirigenti, tra cui due ex ministri del Petrolio, minaccia ora di danneggiare ulteriormente le operazioni del paese dell’Opec, che sta avendo grossi problemi a gestire le sue unità come la Citgo Petroleum, la raffineria statunitense.

Molti degli arrestati non sono ancora stati sostituiti, perché l’azienda vuole personale qualificato e i dirigenti rimasti, sarebbero talmente scossi dagli arresti da non voler agire per paura di essere poi accusati di aver commesso atti illeciti.

L’epurazione avviene anni dopo che i politici dell’opposizione hanno iniziato a criticare la gestione Pdvsa: un rapporto del Congresso guidato dall’opposizione lo scorso anno riportava che mancavano almeno 11 miliardi di dollari dai bilanci Pdvsa tra il 2004 e il 2014. Per anni, il governo ha definito simili accuse come “campagne diffamatorie” contro il socialismo e a favore di un colpo di Stato appoggiato dagli Stati Uniti. Ma Maduro, che deve correre per la rielezione l’anno prossimo, ha cambiato ora tono, definendo “ladri” e “traditori” i corrotti, accusandoli della crisi economica.

Graziella Giangiulio