VENEZUELA. Insegnanti in piazza: la fame ci uccide

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Gli insegnanti di tutte le scuole di Caracas sono scesi in piazza il 10 ottobre di fronte al ministero della Pubblica Istruzione a sostegno dell’annuncio di uno sciopero nazionale da parte del settore dell’istruzione per il rifiuto dei bassi stipendi e delle condizioni scolastiche. L’Unione degli insegnanti venezuelani ha affermato che «la disoccupazione è enorme, nel 90% dei casi oggi le scuole sono senza studenti, vogliamo chiedere ai cittadini di aderire».

Lo sciopero nazionale era stato annunciato al parlamento di Caracas dalla Commissione permanente di Sviluppo sociale integrale dell’Assemblea Nazionale, riporta il sito dell’Assemblea nazionale lo scorso 19 settembre.

La commissione parlamentare rivelò che sette insegnanti su dieci hanno dichiarato che non si presenteranno al loro posto di lavoro nel nuovo anno scolastico e che avrebbero continuato a protestare fino a quando le loro richieste non fossero prese in considerazione e i venezuelani avessero avuto una migliore istruzione per i loro figli.

Ha poi fatto sapere, riporta il quotidiano El Universal, che «questa città è stanca di essere ingannata, non ne possiamo più, non negozieremo nulla, stiamo morendo di fame (…) Stiamo andando allo sciopero nazionale, non accetteremo il circo visto in precedenza, vogliamo che la leadership ritorni onestamente in questo paese».

Riporta poi il sindacato: «Ci sono studenti che svengono e non hanno di che fare colazione o nulla per pranzo, per quanto tempo riusciremo a andare avanti?». I lavoratori del settore sanitario sostengono la protesta degli insegnanti e affermano che «non li compreranno con un sacco di cibo».

Anche in altri stati del Paese, gli insegnanti hanno deciso di scendere in piazza, rispettando lo sciopero nazionale convocato il 9 ottobre dal sindacato dei professori, in difesa del diritto all’istruzione e in rifiuto della violazione di oltre il 90% delle prestazioni previste nel contratto collettivo di lavoro dei lavoratori dell’istruzione.

In precedenza a maggio scorso avevano indetto 72 ore di sciopero i professori universitari e gli studenti. La Federazione delle Associazioni dei Professori Universitari del Venezuela, Fapuv, ha organizzando lo sciopero nazionale che ha coinvolto le università di tutto il paese. 

Il Fapuv aveva indetto un precedente sciopero di 24 ore all’inizio di maggio per chiedere istituzioni democratiche e migliori condizioni di lavoro per gli insegnanti. Grande fu la partecipazione degli studenti universitari. 

Luigi Medici