VENEZUELA. Il TJS accusa il parlamento di minare la Costituzione

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Il Tribunale Supremo di Giustizia del Venezuela ha detto, il 5 aprile, che la maggioranza dell’opposizione nell’Assemblea Nazionale vuole «erodere la politica, la stabilità democratica e l’ordine costituzionale» nel paese promuovendo un processo che mira a rimuovere sette dei suoi giudici.

In una dichiarazione, il Tjs rigetta quello che considera le pretese di «un settore della An» e respinge «categoricamente qualsiasi atto che cerca di delegittimare la performance» dei giudici della Corte costituzionale, che l’opposizione ha accusato di aver commesso un colpo di stato, riporta El Diario de Caracas.

«Si persiste nell’ignorare le disposizioni dell’articolo 265 della nostra Costituzione che richiedono esplicitamente il concorso di due dei rami del governo per procedere alla rimozione dei magistrati e dei giudici della Corte Suprema, dopo una procedura preliminare delle valutazione di gravi mancanze da parte del Poder Ciudadano», recita la nota.

La magistratura garantisce inoltre che continuerà a «dare risposte ai bisogni» del paese «nel rispetto della legge e nell’interpretazione prudente e rigorosa» della Costituzione «per preservare in tal modo la tranquillità e la pace».

Il Tsj indica inoltre che i membri della Corte Costituzionale che la scorsa settimana hanno firmato due frasi, poi tolte nei suoi punti controversi, sulla spoliazione della Camera dei suoi poteri e sulla limitazione dell’immunità parlamentare «hanno agito in conformità con i mandati costituzionali per salvaguardare l’ordine democratico e la pace sociale (…) Sollecitiamo il legislatore nazionale a rispettare la Costituzione e le leggi per preservare lo stato di diritto di salvaguardare l’indipendenza e l’autonomia delle autorità pubbliche», si legge nella dichiarazione in cui il Tsj invita al dialogo «come l’unico modo per preservare la pace».

L’opposizione parlamentare ha iniziato il 6 aprile alla Camera l’iter per rimuovere i sette giudici, anche se la Costituzione prevede l’approvazione preventiva del Poder Ciudadano, un’istanza che ha negato di rompere l’ordine costituzionale per realizzare questi allontanamenti.

Graziella Giangiulio