VENEZUELA. Guaido ora controlla i fondi congelati di Maduro

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L’Assemblea nazionale del Venezuela, controllata dall’opposizione, ha autorizzato il suo presidente Juan Guaidó ad assumere il controllo di circa 80 milioni di dollari di beni congelati al di fuori del paese a causa delle sanzioni contro il presidente Nicolás Maduro.

Guaidó può ora costituire un trust supervisionato dall’Organizzazione degli Stati Americani, Osa, per prendere il controllo dei conti bloccati negli Stati Uniti e appartenenti ai vertici del regime venezuelano e alla compagnia petrolifera statale, Pdvsa, riporta Afp.

La legge che autorizza il trasferimento stabilisce che il denaro dovrebbe servire per pagare le spese sociali nel paese colpito dalla crisi iperinflattiva, in preda a una recessione oramai da cinque anni che ha visto milioni di venezuelani soffrire per la mancanza di beni di prima necessità.

Secondo le Nazioni Unite, più di quattro milioni di persone sono fuggite dal Paese a causa della crisi economica. La legge mira a «rafforzare le relazioni internazionali» e a sostenere un «governo di transizione» guidato da Guaidó.

Guaidò, presidente del parlamento e membro di Voluntad Popular, ha sfidato l’autorità di Maduro nel gennaio 2019, usando la sua posizione di presidente dell’Assemblea Nazionale, per dichiararsi presidente in carica. Il Parlamento aveva definito Maduro “usurpatore” per la sua controversa rielezione del 2018 in una elezione denunciata come truccata. 

Guaidó è stato riconosciuto da più di 50 Paesi, compresi gli Stati Uniti, ma Maduro mantiene il sostegno dei militari e ha resistito agli appelli per far posto a “elezioni libere e trasparenti”. Nel novembre 2019, l’Assemblea ha autorizzato l’autoproclamato leader ad interim a utilizzare 3,5 milioni di dollari di conti congelati per rappresentare lo Stato all’estero, riporta Buenos Aires Times.

La Corte suprema controllata dal regime ha dichiarato l’Assemblea nazionale illeggittima nel 2016 e da allora ha annullato ogni sua decisione. Il governo ha anche riconosciuto un rivale alla posizione di Guaidó come presidente del parlamento. Luis Parra, un legislatore dell’opposizione accusato di corruzione, si è dichiarato il nuovo presidente a gennaio, quando le truppe hanno impedito a Guaidó di entrare in parlamento per candidarsi alla rielezione in un voto che ci si aspettava vincesse.

Da allora l’assemblea non può più sedere nel Palazzo Legislativo e si è riunita altrove.

Maddalena Ingroia