VENEZUELA. Esercitazioni militari al confine colombiano: Maduro teme l’invasione

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Nicolas Maduro ha lanciato un allarme lungo il confine del suo paese con la Colombia e ha ordinato alle sue truppe di condurre esercitazioni militari nella zona, citando la presunta intenzione del vicino occidentale di creare un conflitto tra le due nazioni sudamericane.

«A tutte le unità militari sul confine, dichiaro un allarme arancione di fronte alla minaccia di aggressione della Colombia contro il Venezuela e l’inizio delle esercitazioni militari dal 10 al 28 settembre», ha detto Maduro in un evento delle forze armate a Caracas, ripreso da Efe. Le esercitazioni, ha detto Maduro, sarebbero state effettuate «per preparare l’intero sistema di armi, il dispiegamento operativo e l’attività militare necessaria per il Venezuela per preservare la sua sicurezza e la pace». Le manovre si svolgeranno negli stati di Zulia, Tachira Apure e Amazonas, che costituiscono i 2.219 chilometri del confine condiviso del Venezuela con la Colombia.

Inoltre, Maduro si è anche lamentato del riarmo di un gruppo dissidente delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, Farc, aggiungendo che il Venezuela ha sempre desiderato la pace nella guerra civile che imperversa nel paese vicino da più di mezzo secolo. Secondo Maduro, il governo colombiano guidato dal presidente Ivan Duque «non vuole la pace, vuole la guerra», per questo ha chiesto alle proprie forze armate nazionali bolivariane, Fanb, di essere all’erta nelle zone di confine: «Sappiamo che c’è una manovra per tentare di escalation con una serie di falsi positivi (…) Il governo colombiano vuole ora un falso positivo per attaccare il Venezuela e iniziare un conflitto militare con il nostro paese». Per questo motivo, il leader chavista ha detto che avrebbe messo in atto una serie di misure di rafforzamento, compreso il dispiegamento di forze militari.

Il 29 agosto, l’ex guerrigliero Ivan Marquez, che è stato uno dei protagonisti dei colloqui di pace con il governo colombiano nel 2016, ha annunciato in un video di 32 minuti che lui e un gruppo di dissidenti delle Farc stavano riprendendo le armi per «avviare una nuova fase della lotta armata».

Duque ha detto che questo riarmo non significa il ritorno della guerriglia, ma piuttosto di un gruppo di “narcoterroristi” presumibilmente sostenuto da Maduro, che Duque non riconosce come il legittimo presidente del Venezuela e descrive come un “dittatore”. Duque ha aggiunto di aver parlato con il leader dell’opposizione venezuelana, il presidente dell’Assemblea Nazionale Juan Guaido, che è stato riconosciuto da più di 50 paesi come presidente ad interim, nonostante non abbia alcun controllo sulle forze armate e la burocrazia del Venezuela. Il presidente colombiano ha chiesto il sostegno di Guaido per radunare e catturare la “banda criminale” degli ex membri delle Farc.

Antonio Albanese