
Il ministro per il Commercio Estero venezuelano, José Vielma Mora, ha confermato che un gruppo di società brasiliane hanno espresso la loro intenzione di vendere cibo in Venezuela e di essere pagate attraverso il Petro dal 20 febbraio, quando inizierà la prevendita di questa criptovaluta.
Nel programma Dando y Dando, che viene trasmesso dalla Televisora Venezolana Social, Tves, il Ministro ha ricordato che il Petro è la prima criptovaluta sostenuta da un governo e da 5.342 milioni di barili di petrolio provenienti dal campo n° 1 del blocco di Ayacucho nella Cintura dell’Orinoco.
Il ministro Vielma Mora ha detto che, con la creazione di questa criptovaluta, il Venezuela può contrastare il blocco finanziario e commerciale effettuato da parte del governo degli Stati Uniti e dei suoi alleati, facilitando l’accesso a nuove forme di finanziamento e attivando nuovamente il commercio internazionale.
L’offerta iniziale della moneta cripto di Caracas, El Petro, unica ad avere un valore reale e fisico, perché legata alle riserve energetiche della nazione sudamericana, sarà fatta fino a quando non verranno vendute tutte le 82 milioni e 400 mila unità disponibili per la vendita.
La prevendita inizierà il 20 febbraio e consisterà nella creazione e vendita di un token, un asset digitale, sulla blockchain della piattaforma Ethereum, caratterizzata proprio dall’essere decentralizzata, riporta El Diario de Caracas.
Il 3 dicembre 2017, il presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, ha creato l’Osservatorio per il Petro e la Blockchain, che rappresenta la base istituzionale, politica e legale per il lancio della criptovaluta nel paese ed è considerata la principale piattaforma software nel mondo per l’acquisto e la vendita di beni digitali.
Il Petro aveva dovuto affrontare un futuro incerto, non appena il presidente Maduro ne aveva annunciato la nascita, con una serie di commenti internazionali che suggerivano difficoltà per gli investitori per i quali sarebbe stato difficile operare, data la serie di sanzioni contro il Venezuela, che Maduro spera appunto di eludere attraverso la creazione della criptomoneta.
Graziella Giangiulio