VENEZUELA. Caracas paga in Petro e costruisce Kalashnikov

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Il Venezuela utilizzerà la propria valuta crittografica, il Petro, per pagare alla Russia una consegna di parti di automobili. L’uso della criptovaluta venezuelana era stato all’ordine del giorno di una recente commissione intergovernativa tra Russia e Venezuela.

«Le questioni di cooperazione includono gli acquisti di parti e componenti automobilistici, di pneumatici e batterie, così come il montaggio di questi veicoli nel nostro paese e le forme di pagamento, in cui includiamo i pagamenti con l’uso del Petro», ha detto il ministro del Commercio Jose Vielma Mora, ripreso da Avn.

Oltre a esportare parti di automobili, la Russia ha anche espresso interesse per l’importazione di vari beni, tra cui acciaio, alluminio, caffè e cacao dal Venezuela, ha detto Mora. Russia e Venezuela continuano così ad aumentare il volume degli scambi bilaterali, con un fatturato di 459 milioni di dollari nel 2017.

La loro cooperazione si estende anche nel settore della produzione di armi. La Kalashnikov infatti aprirà un impianto per la produzione di fucili d’assalto in Venezuela che entrerà in funzione entro la fine del 2019. Dopo i colloqui con la sua controparte russa Sergei Shoigu, avvenuti nei giorni scorsi, il ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino Lopez ha detto che: «L’impianto inizierà i suoi lavori entro la fine del prossimo anno, il 2019. Monitoriamo costantemente i lavori di costruzione. Va notato che questo impianto è di importanza strategica per l’indipendenza del Venezuela e delle sue forze armate». Già nel 2016, il vice primo ministro russo Dmitry Rogozin dichiarò che gli impianti avrebbero cominciato a funzionare a pieno regime nel 2019, riporta la Tass.

L’impianto per l’assemblaggio dei fucili d’assalto del Kalashnikov è in costruzione in base ad un contratto firmato nel luglio 2006. Si prevede che i venezuelani lanceranno la produzione su licenza del fucile d’assalto AK-103 e che l’impianto produrrà circa 25.000 pezzi all’anno. Inoltre, l’impianto di produzione di munizioni produrrà più di 50 milioni di cartucce all’anno.

Graziella Giangiulio