Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha tenuto il 17 settembre una conversazione telefonica con i leader dell’opposizione venezuelana María Corina Machado, rimasta nel paese sudamericano, e con l’ex candidato alla presidenza Edmundo González Urrutia, che ha chiesto asilo in Spagna. Blinken ha insistito sul fatto che il suo paese “continuerà a difendere il ritorno alle libertà democratiche” in Venezuela.
“Blinken ha elogiato il loro coraggio e impegno verso i principi democratici di fronte alla brutale repressione e alle avversità”, ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller in una dichiarazione. Gli Stati Uniti “continueranno a difendere il ritorno delle libertà democratiche in Venezuela, combatteranno per garantire che la volontà degli elettori venezuelani venga rispettata e che Nicolás Maduro e i suoi rappresentanti siano ritenuti responsabili delle loro azioni”, ha aggiunto, riporta MercoPress.
La Plataforma Unitaria Democrática ha affermato che González Urrutia ha vinto le elezioni presidenziali del 28 luglio e ha pubblicato oltre l’80% dei verbali delle votazioni che lo avrebbero dimostrato, mentre il governo bolivariano ha annunciato la rielezione di Maduro senza alcuna documentazione a sostegno, se non una dichiarazione del Consejo Nacional Electoral (CNE) filogovernativo e una successiva sentenza della Corte Suprema che ha approvato la stessa affermazione non corroborata. In questo scenario, sono seguite proteste con 27 morti e oltre 2.400 arresti. Quindi, González Urrutia ha cercato asilo in Spagna dopo che gli è stata ordinata la detenzione. Washington ha imposto sanzioni a 16 funzionari venezuelani per “frode elettorale”.
Il governo venezuelano ha respinto le parole di Blinken. Il ministro degli Esteri Yván Gil ha detto che Blinken “si aggrappa a un Guaidó parte due che è fuggito e ha abbandonato il suo popolo, sprofondandolo in un nuovo fallimento” e ha esortato il suo collega statunitense ad “guardare in faccia la realtà”, che in Venezuela, con “il presidente Nicolás Maduro Moros, la pace ha trionfato”.
“Il popolo bolivariano costruisce vittoriosamente il suo destino e schiaccerà la brutalità degli arroganti, dei bugiardi e dei truffatori politici, alleati con i criminali, che intendono deviarci dal cammino di prosperità che abbiamo consolidato”, ha aggiunto.
Nel frattempo, a Buenos Aires, i procuratori Carlos Stornelli e José Agüero Iturbe hanno chiesto a una Corte federale di emettere un mandato di arresto contro Maduro, il ministro degli Interni Diosdado Cabello e una trentina di agenti militari e dei servizi segreti accusati di tortura, sequestri ed esecuzioni. Ad approvare la denuncia dei procuratori è stato il Foro Argentino para la Defensa de la Democracia (FADD).
La denuncia sostiene che la magistratura venezuelana non agisce in modo indipendente e che pertanto dovrebbe essere applicato il principio di giurisdizione universale per i crimini contro l’umanità.
“Maduro commette crimini contro l’umanità. Ecco perché chiediamo che venga immediatamente emesso un mandato di arresto nei suoi confronti affinché la persecuzione in Venezuela cessi”, ha detto ai giudici argentini l’ex detenuto di El Helicoide Víctor Navarro durante la sua comparizione come testimone.
Luigi Medici
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