VENEZUELA. 51 morti, forze speciali in strada e autocisterne in fiamme

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Il governo venezuelano ha inviato truppe nello stato occidentale di Tachira, mentre il numero delle morti registrate durante le proteste  nel paese aumenta. 

Il ministro venezuelano della Difesa Vladimir Padrino Lopez ha dettoli 18 maggio di aver inviato 2.000 agenti e 600 uomini delle forze speciali nella regione sconvolta da saccheggi e attacchi contro le stazioni di polizia e di sicurezza. Lopez ha anche accusato l’opposizione di voler scatenare una guerra civile e di cercare di trasformare il paese in un’altra Siria.

Nel frattempo, il servizio giudiziario del Venezuela ha affermato che un ragazzo di 15 anni è morto durante gli ultimi disordini a Tachira, portando così il numero di morti a 45; una cifra che nella mattinata di oggi è salita a 51.

L’opposizione ha incolpato gli sconvolgimenti la cattiva gestione economica e politica del presidente Nicolas Maduro. Ha nuovamente promesso di dimostrare fino a quando Maduro non si dimetterà. Il presidente venezuelano ha accusato i suoi avversari di mettere in atto un colpo di Stato sostenuto dagli Stati Uniti.

Nel più grande produttore di petrolio sudamericano, si registra una profonda crisi petrolifera. 

Il presidente della Pdvsa, Eulogio Del Pino, ha detto che sono stati rafforzati i piani di sicurezza per garantire l’approvvigionamento di carburante durante e nonostante le proteste.

In una dichiarazione, ripresa dal Diario de Caracas, Del Pino ha detto di non voler mettere in pericolo la vita dei lavoratori per l’opera di «vandali gruppi terroristici» e ha detto che l’azienda ha raddoppiato la sicurezza per far distribuire idrocarburi «in modo sicuro. Attualmente tutti i servizi che sono aperti, funzionano normalmente (…) non c’è completa normalità nella fornitura di combustibile negli stati orientali, così come nel resto della nazione».

Pdvsa ha condannato quelli che ha definito «atti terroristici» contro le cisterne di benzina e gas fatti dai manifestanti e che hanno messo in pericolo i lavoratori e il pubblico.

«Facciamo appello ad agire razionalmente e a non pregiudicare il transito di oltre 1.600 autocisterne di benzina e altri 1.000 di gas al giorno in tutto il paese per il rifornimento delle stazioni», ha ribadito Del Pino.

Luigi Medici