Il Papa, la Palestina e l’Occidente

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ITALIA – Roma 16/05/2015. Papa Francesco ha aperto allo Stato di Palestina velocizzandone le procedure di riconoscimento.

Dopo un incontro tra la Delegazione palestinese e quella vaticana, è stato raggiunto un accordo su un testo che verrà firmato prossimamente: “Le parti hanno concordato che il lavoro della commissione sul testo dell’accordo è stato concluso”, si legge in un comunicato condiviso, “e che l’accordo sarà sottoposto alle rispettive autorità per l’approvazione prima di fissare una data nel prossimo futuro per la firma”. I lavori per il raggiungimento dell’accordo erano già iniziati in precedenza in particolare durante l’incontro del febbraio 2014 tenutosi a Ramallah, ora si evince che la Commissione ha “Preso atto con grande soddisfazione dei progressi compiuti nella stesura del testo dell’accordo, che si occupa di aspetti essenziali della vita e dell’attività della Chiesa cattolica in Palestina” dando rilievo alla “libertà di azione della Chiesa, giurisdizione, statuto personale, luoghi di culto, attività sociale e caritativa, mezzi di comunicazione sociale e le questioni fiscali e di proprietà”.
“Siamo di fronte a una grande svolta del comportamento della Chiesa Cattolica”- ha detto in una intervista il giornalista e scrittore Giulietto Chiesa che ha poi proseguito –”Papa Francesco sta dimostrando di fare sul serio, ci sono già numerosi gesti che lo dimostrano. Questo Papa ha capito una cosa rivoluzionaria, che uno dei grandi problemi della Chiesa in questi ultimi decenni è stata l’identificata della stessa con l’Occidente e questo l’ha indebolita. La Chiesa Cattolica ha sempre avuto l’ambizione di colonizzare idealmente, di conquistare ai suoi ideali tutto il mondo, ma l’Occidente non è tutto il mondo, non è più tutto il mondo. L’Occidente è un sesto scarso del pianeta e questa Chiesa con questo Papa sta parlando invece con tutti i sette miliardi di abitanti della terra.
Io considero questo un grande messaggio di pace perché vuol dire dialogare con tutti e riconoscere uguale dignità a tutte le altre religioni, a tutti gli altri popoli, alle altre culture e alla loro storia. Riconoscere il popolo palestinese come soggetto sovrano del diritto internazionale è un grande gesto per tutto il mondo arabo e musulmano.”
Riguardo al fatto che Israele, attraverso il portavoce del Ministro degli Esteri, si è dichiarato “deluso” da tale accordo ove viene utilizzato il termine “Stato di Palestina” aggiungendo che questa decisione non potrà contribuire a riportare i palestinesi al tavolo delle trattative di pace, cosa pensa accadrà?
“Ovviamente Israele non può accettare una cosa del genere, in tutti questi anni passati Israele ha sempre finto di negoziare, tutti i governi israeliani che si sono succeduti non hanno mai negoziato, sono sempre stati contrari a qualunque ipotesi di uno Stato palestinese indipendente. L’Occidente ha fatto spesso finta di credere che il negoziato c’era, ma tutti sapevamo che non esisteva, così come sappiamo che la Cisgiordania è stata praticamente occupata violando tutte le leggi e quindi chiaro che questa per Israele è una grande sconfitta politica.”
Papa Francesco incontrerà inoltre il Presidente palestinese Mahmoud Abbas che proprio in questi giorni si trova in Italia per partecipare alla cerimonia di canonizzazione di due suore palestinesi il 17 maggio in piazza San Pietro. Si tratta di Maria Alfonsina Danil Ghattas nata a Gerusalemme il 4 ottobre 1843, morta ad Ain Karem il 25 marzo 1927, fondatrice della congregazione delle Suore del Santissimo Rosario di Gerusalemme, è stata beatificata il 22 novembre 2009 sempre da Papa Benedetto XVI e della carmelitana Maria di Gesù Crocifisso, al secolo Mariam Baouardy nata a Nazareth, in Galilea, il 5 gennaio 1846 ed è morta a Betlemme 26 agosto 1878, beatificata il 13 novembre 1983 da Giovanni Paolo II.

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