USA. Washington sanziona FSB e GRU

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Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha preso di mira alcune importanti società russe del settore difesa e intelligence grazie ad una nuova legge statunitense che limita le transazioni commerciali e fa ulteriore pressione su Mosca.

Come riporta Rferfl, la legge cerca di punire la Russia per quello che la comunità di intelligence degli Stati Uniti ha concluso è stata la sua ingerenza nelle elezioni statunitensi dello scorso anno, tra le altre cose. Il nuovo elenco comprende alcune delle società più note del complesso militare-industriale russo, la maggior parte delle quali di proprietà dello Stato. Include Rosoboronexport, il principale esportatore di armi del paese; Almaz-Antey, uno dei principali produttori di missili; e la più grande impresa navale del paese, United Shipbuilding Corporation.

Sono inclusi anche i produttori di aerei Sukhoi e Tupolev e la holding tecnologica Rostec, che, tra l’altro, controlla un importante produttore di titanio, Vsmpo-Avisma, di cui la Boeing è partner.

Nel documento si legge anche che: «Dove possibile, gli Stati Uniti intendono collaborare con i nostri alleati e partner per aiutarli a identificare ed evitare di impegnarsi in attività potenzialmente sanzionabili, rafforzando le capacità militari utilizzate per gli sforzi di difesa cooperativa»; tra le entità elencate ci sono anche le principali agenzie russe di intelligence e sicurezza, Fsb e Gru. L’elenco serve da orientamento per le imprese e i singoli per quando le restrizioni entreranno ufficialmente in vigore il 29 gennaio 2018. La legge autorizza i funzionari governativi statunitensi a punire gli individui e le società che «consapevolmente si impegnano in una transazione» con persone o imprese presenti nell’elenco.

A Mosca non c’è stata alcuna reazione immediata, ma le sanzioni contro le agenzie di intelligence e sicurezza russe potrebbero avere delle ripercussioni nella cooperazione con Washington in Siria, dove sono in essere campagne parallele contro lo Stato Islamico, riporta la Tass.

Washington e Mosca hanno rispettivamente espulso i propri diplomatici e gli Stati Uniti hanno ordinato la chiusura del Consolato russo di San Francisco.

Il Senato aveva accusato l’Amministrazione Trump di voler rallentare l’attuazione delle nuove sanzioni.

Il 26 ottobre scorso, una nota non ufficiale del Dipartimento di Stato definiva la pubblicazione «un passo nella giusta direzione (…) Il Congresso continuerà a condurre la supervisione di ogni passo per garantire che l’amministrazione stia seguendo sia la lettera che lo spirito della legge».

Luigi Medici