USA. Trump, Grillo, Berlusconi e i social

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Un interessante post del polemologo statunitense John Robb traccia un quadro interessante sulla nuova Amministrazione Trump che non dovrebbe sorprendere gli italiani. «La presidenza Trump funziona in modo molto diverso (ovviamente) rispetto a quello dei suoi predecessori post-WW2. Prima di tutto, i suoi obiettivi sono completamente diversi: si tratta dello smantellamento del sistema neoliberista. Un sistema che le amministrazioni precedenti hanno costruito nel corso di decenni. In secondo luogo, e altrettanto interessante, funziona più come una rete che una burocrazia», scrive Robb. L’amministrazione Trump è, secondo Robb: «Più autocratica che burocratica. Le decisioni vengono prese da una sola persona (autocratica), piuttosto che passare attraverso il consenso delle élite burocratiche. È più veloce, soprattutto in un ambiente di rete, ma più incline a errori. Più socialmente in rete rispetto a essere gerarchicamente in rete. La sua rete sociale esterna è allo stesso livello della burocrazia governativa. Il social network è ormai un mezzo di governo alla pari con la burocrazia. Il governo nazionale non è più solo a Washington, è in tutto il mondo ed in una sola volta. Tutti, dal burocrate del governo al dirigente aziendale sono proprietari di un account Twitter, e ora sono partecipanti attivo. Ora il governo è molto più partecipativo di quanto non lo sia mai stato». Robb analizza il sistema di governance Usa, ma sembra parlare dell’Italia.
Una caratteristica che rende molto efficace la rete di Trump, per Robb, è la sua reattività ad esigenze in rapida evoluzione manifestate dai suoi sostenitori.
Chi lo fa? L’analisi dei Big Data viene effettuata rivela Rob dalla Cambridge Analytica nel cui Cda siede, secondo Bloomberg, Steve Bannon e il cui presidente è Robert Mercer, principale donatore della campagna elettorale di Donald Trump e l’operazione San Antonio Moneyball il data hub di Jared Kushner, il genero di Trump e membro della sua amministrazione.

Il contatto diretto online su Twitter o Facebook, e le chat «come the_Donald, il social network pro-Trump su Reddito con 358000 membri», scrive Robb.

Inoltre, Donald Trump, di suo, ha la dote dell’intuizione tipica di un venditore. «Donald Trump ha una sensazione intuitiva di quello che il target di riferimento desideri e vuole. Una capacità notevolmente migliorata dal feedback dai social network».

Antonio Albanese