STATI UNITI D’AMERICA – Washington 24/06/2015. Gli Stati Uniti dovrebbero ampliare la propria politica nei casi di furti e attacchi informatici.
Lo ha detto il vertice Nsa e del US Cybercommand Michael Rogers il 24 giugno nel 2015 Geospatial Intelligence Symposium. Secondo quanto previsto dalla legislazione di guerra Usa, riporta l’agenzia Sputnik, le attività informatiche in tempo di pace, come il controspionaggio e le intrusioni non autorizzate nelle reti informatiche, devono essere considerate caso per caso: «Quello su cui dobbiamo concentrarsi è come fare a cambiare questa dinamica, perché rispondendo continuamente solo a singoli incidenti, nn credo che ci porterà lontano» ha detto Rogers. L’8 giugno, Barack Obama ha detto che Stati Uniti risponderanno in modo più aggressivo ai cyber-attacchi provenienti da attori statali e non statali.
Rogers ha identificato i crescenti episodi di furto di dati che ha preso di mira il governo degli Stati Uniti, così come il settore privato, indica la necessità per il governo di affrontare «questioni politiche più ampie » nel contrastare le minacce informatiche. «Siamo in un mondo in cui, sempre di più, i dati hanno valore, sono una merce per una vasta gamma di persone», ha aggiunto. Gruppi criminali, individui e stati starebbero lavorando “aggressivamente” per ottenere l’accesso a tali dati.
Nel 2014, gli Stati Uniti hanno avviato un dibattito politico sulla politica interna e globale sulla sicurezza informatica, che il presidente americano Barack Obama ha definito una priorità chiave nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del 2014.
Lo stesso dipartimento della Difesa statunitense ha aggiunto che contrastare le minacce informatiche è una priorità superiore di sicurezza nazionale.