
Il Congresso degli Stati Uniti ha bloccato una vendita di armi all’Ungheria per 735 milioni di dollari, che comprende 24 lanciamissili HIMARS, a causa del ritardo di Budapest nel ratificare l’adesione della Svezia alla Nato.
Stando a BneIntelliNews che riprende media ungheresi, l’Ungheria ha espresso interesse per l’acquisto di 24 lanciamissili HIMARS, utilizzati nella guerra in Ucraina e venduti ad altri alleati degli Stati Uniti, come la Polonia.
I repubblicani nel Comitato per le relazioni estere hanno bloccato la vendita all’Ungheria, affermando che Budapest deve approvare l’adesione della Svezia alla Nato prima di ottenere le armi.
La richiesta di adesione della Svezia è stata ostacolata da due soli membri della Nato, la Turchia e l’Ungheria. Il partito di governo Fidesz ha dapprima sostenuto che il parlamento doveva occuparsi di altre leggi più importanti, ma in seguito la narrazione è cambiata, affermando che la Svezia stava diffondendo “palesi falsità” sull’erosione della democrazia e sulle violazioni dello Stato di diritto in Ungheria e che questo argomento era usato come pretesto per ritardare la procedura.
Secondo l’opposizione, il governo Orban stava semplicemente ricattando i suoi alleati europei nel tentativo di sbloccare i fondi UE congelati. La strategia si è ritorta contro e ha solo messo a dura prova i legami del Paese con gli alleati occidentali, portando a un ulteriore isolamento del governo di Viktor Orban.
Il 14 giugno, in un’intervista a Newsmax, il ministro degli Esteri ungherese, Péter Futsal Szijjártó, ha dichiarato che il governo sostiene il processo di ratifica e ha presentato un disegno di legge in materia al Parlamento. La tempistica dell’agenda dipende dai parlamentari di Fidesz, che hanno una maggioranza di due terzi, ha aggiunto. Secondo i media locali, i deputati dovrebbero votare all’inizio del mese prossimo, prima della pausa estiva.
In un comunicato, il ministero della Difesa ungherese ha dichiarato di essersi detto interessato all’acquisto di missili HIMARS due anni fa, ma non c’è stata risposta da Washington e di conseguenza il caso è stato chiuso.
L’Ungheria ha lanciato un ambizioso programma di ammodernamento della difesa da 10 miliardi di dollari, volto a potenziare le capacità militari del Paese, aggiornando le forze armate e sostituendo i vecchi equipaggiamenti dell’era sovietica.
I progetti del programma Zrinyi 2026 includono la creazione di uno stabilimento che produrrà veicoli da combattimento di fanteria di nuova generazione in una joint venture tra lo Stato e Rheinmetall, che sta anche costruendo uno stabilimento di munizioni nell’Ungheria occidentale.
La spesa militare è passata dall’1% del PIL nel 2017 all’1,45% nel 2020. Durante questo periodo, l’Ungheria è stata il più grande acquirente di attrezzature militari tedesche a livello globale. Il bilancio per il 2024 prevederà che la spesa militare superi il 2% del PIL.
Maddalena Ingrao