Moskowitz appoggia i Democrat della Clinton

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STATI UNITI D’AMERICA – New York 12/09/2016. Dustin Moskovitz, co-fondatore di Facebook, ha annunciato lo scorso fine settimana di aver donato 20 milioni di dollari per contribuire alla sconfitta di Donald Trump alle presidenziali Usa 2016.

«Se vincesse Donald Trump, il paese tornerà indietro, e sarà più isolato nella comunità globale», ha detto Moskovitz in un post intitolato “Costretto ad agire” pubblicato su Medium.com. Il multi-miliardario ha detto che le proposte politiche del magnate sono «poco plausibili». Moskovitz (nella foto) ha detto che il muro al confine col Messico previsto da Trump, che pretende di «migliorare la vita degli americani, avrebbe in pratica fatto del male sia ai cittadini che ai non cittadini allo stesso modo». «Così, per la prima volta, appoggiamo un candidato. Ci auguriamo che questo nostro sforzo renda un po ‘più probabile che Clinton sia in grado di portare avanti l’agenda da lei delineata», ha detto il co-fondatore di Facebook nel post. Le elezioni presidenziali del 8 novembre sono diventate un «referendum su chi vogliamo essere come individui, come nazione e come società (…) Saremo spinti dalla paura, verso il tribalismo, sottolineando le cose che ci (…) dividono, mentre le barriere in costruzione ci separano dal resto del mondo? O, in alternativa, potremo proseguire in direzione di una maggiore tolleranza, diversità e interdipendenza in nome della felicità comune?», si è chiesto Moskowitz. Il miliardario ha aggiunto che sperava che il suo appoggio per il partito Democratico invia un messaggio ai repubblicani che «stanno facendo questo tipo di campagna, costruita su paura e ostilità (…) e costringono le persone ad agire di conseguenza (…) Come molti elettori democratici, noi non sosteniamo ogni pezzo della nostra piattaforma, ma è chiaro che se il Segretario Clinton vincesse le elezioni, l’America avanzerebbe molto più in là verso il mondo che speriamo di vedere realizzato» ha scritto Moskovitz. Il co-fondatore di Facebook ha detto che, nonostante le «riserve su chi utilizza grandi quantità di denaro per influenzare le elezioni», intende suddividere i 20 milioni tra numerose organizzazioni, tra cui il Fondo Vittoria per Hillary, il Comitato Democratico senatoriale per la Campagna elettorale e quello del Congresso democratico.

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