USA. La guerra spaziale è ora una questione di “quando”

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Il think tank statunitense Center for Strategic and International Studies, Csis e l’ente indipendente di ricerca Secure World Foundation, Swf, hanno avvertito in due recenti studi che esiste un rischio crescente che i gruppi estremisti impieghino guerra elettronica e altre tecnologie contro i satelliti.

Il Pentagono starebbe studiando come aumentare le difese spaziali dopo aver concluso che i satelliti americani erano vulnerabili agli attacchi provenienti dalla Cina e dalla Russia, che potrebbero aver acquisito un recente vantaggio tecnologico nello spazio extra-atmosferico. A marzo 2018, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto la creazione di una “forza spaziale” americana, affermando che «lo spazio è un campo di battaglia, proprio come la terra, l’aria e il mare». La Cina e la Russia sembrano muoversi nella stessa direzione. Negli studi si afferma che: «La Cina ha recentemente designato lo spazio come dominio militare e che l’obiettivo della guerra e delle operazioni spaziali è raggiungere la superiorità spaziale utilizzando mezzi offensivi e difensivi», riporta Asia Times.

«Ci sono prove evidenti che la Russia ha intrapreso una serie di programmi (…) per riguadagnare alcune delle sue capacità spaziali dell’epoca della Guerra Fredda», si legge negli studi. Esperti legali hanno lanciato un’iniziativa per un codice di condotta che potrebbe fissare dei parametri sull’uso di armi spaziali che potrebbero teoricamente paralizzare l’economia globale se i sistemi di comunicazione essenziali fossero disattivati a tempo indeterminato.

Il progetto, che ha sede presso l’Università australiana di Adelaide in collaborazione con varie istituzioni partner internazionali, ha l’obiettivo di produrre un Manuale di Woomera sul Diritto Internazionale delle Operazioni Spaziali Militari. Woomera era il sito australiano coinvolto nella corsa allo spazio degli anni Sessanta.

Secondo la Law School di Adelaide, la guerra nello spazio non è più un “se”, ma un “quando” però il regime giuridico che disciplina l’uso della forza e l’effettivo conflitto armato nello spazio extra-atmosferico è attualmente molto poco chiaro.

Sono molte le nazioni interessate allo spazio: Iran e Corea del Nord possono già perturbare i segnali satellitari commerciali; India, Pakistan, Israele, Giappone, Regno Unito e Svezia dispongono di missili che potrebbero essere adattati ad applicazioni spaziali o hanno sviluppato modi di manovra dei satelliti per un uso potenziale in caso di guerra.

Tommaso dal Passo