USA. La Guerra per le Infrastrutture: nuovo scenario geopolitico asiatico

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Il grande piano per le infrastrutture svelato dal presidente Joe Biden è destinato a fare di più che far rivivere le decadenti infrastrutture americane e creare posti di lavoro; ha precisi fini geopolitici. Gli Stati Uniti vorrebbero dimostrare che le democrazie possono fare grandi progetti e sfidare la posizione quasi ufficiale di Pechino che l’Occidente è in declino.

Anche altri paesi del mondo stanno cercando di aumentare la spesa nel settore, riporta Straits Times. L’American Jobs Plan di Biden ha anche un’agenda ideologica: le democrazie sono migliori delle autocrazie nel rinnovarsi e nel fornire servizi ai loro cittadini.

La pandemia ha messo in crisi la Belt and Road Initiative del presidente Xi Jinping, poiché le catene di approvvigionamento sono interrotte e i paesi colpiti dall’epidemia ritardano e addirittura sospendono i progetti.

Il caos provocato dal Covid-19 e la cattiva stampa che circonda il progetto cinese che collega Asia, Europa e Africa via terra e via mare, hanno costretto Pechino a riorganizzarsi, posizionando la Bri come una “Via della Seta Verde”, “Via della Seta della Salute” e “Via della Seta Digitale e così via. I dati presentati dal Green Belt and Road Initiative Centre presso l’Università Centrale di Finanza ed Economia di Pechino hanno mostrato che gli investimenti cinesi nei paesi della Belt and Road l’anno scorso sono stati di 47 miliardi di dollari, il 54% in meno rispetto all’anno precedente.

La cooperazione infrastrutturale nei paesi terzi è stata all’ordine del giorno dell’incontro tra il primo Ministro giapponese Yoshihide Suga e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla Casa Bianca. I due paesi stanno lavorando insieme per contrastare la Belt and Road Initiative della Cina. Il quotidiano giapponese Yomiuri aveva detto che Biden e Suga avrebbero discusso di esportazione di infrastrutture di nuova generazione come la rete di telecomunicazione 5G e la tecnologia verde, così come lo sviluppo di città intelligenti.

In Indonesia, la guerra delle infrastrutture ha un nuovo interessante scenario. A Sumatra, dopo l’apertura della prima autostrada a settembre 2020, viaggiare per 360 km su un tratto completato dell’autostrada, tra il trafficato porto di Bakauheni nella provincia più meridionale di Lampung e la città di Palembang, richiede oggi 10 ore, sei ore in meno rispetto alle strade normali.

L’Indonesia ha inaugurato il suo primo progetto commerciale a marzo 2021 per fornire acqua alle famiglie, riflettendo la crescente facilità del paese di affidarsi a società private per fornire servizi per conto del governo. Quando raggiungerà la piena capacità, la Umbulan Drinking Water Utility a East Java, fornirà acqua per lavare e cucinare a 310.000 famiglie in cinque distretti a sud-est di Surabaya. Il progetto prevede uno stanziamento di 818 miliardi di rupie da parte del governo centrale che compensa il deficit tra ciò di cui la società privata ha bisogno per essere commercialmente redditizia e ciò che la base di clienti per lo più agricoli della zona si pensa possa permettersi.

La costruzione di strade in India fa parte di un’iniziativa per competere meglio con la Cina.

L’anno scorso l’India ha costruito 36,4 km di strade statali al giorno, rispetto ai 28,04 km al giorno dell’anno precedente, in quello che il ministro dei Trasporti stradali e delle autostrade Nitin Gadkari ha descritto come un record mondiale in un anno di interruzioni. La pandemia di Covid-19 ha visto il paese bloccarsi per 21 giorni nel marzo dello scorso anno fatto che ha bloccato l’attività economica. La costruzione di strade è solo una parte di una spinta infrastrutturale pianificata dal governo per aumentare le esportazioni e attirare le aziende straniere nel paese per competere meglio con la Cina.

Lucia Giannini