USA. Il Pentagono crea la Task Force anti Cina

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Il presidente Joe Biden ha annunciato la formazione di una China Task Force del dipartimento della Difesa per fornire una valutazione di base delle politiche, dei programmi e dei processi del Dipartimento per quanto riguarda la sfida posta dalla Cina.

Ely Ratner, assistente speciale del segretario della Difesa Lloyd J. Austin III, ne sarà a capo. La task force ha quattro mesi per sviluppare raccomandazioni per gli alti dirigenti della Difesa, riporta un comunicato del Pentagono.

Contrastare gli sforzi cinesi è l’obiettivo della task force. La task force è stata definita dal Pentagono stesso, uno “sforzo sprint” che esaminerà argomenti ad alta priorità tra cui la strategia, i concetti operativi, la tecnologia e la struttura della forza militare, la sua postura e gestione nonché l’utilizzo dell’intelligence. La task force esaminerà anche le alleanze e le partnership degli Stati Uniti e il loro impatto sulle relazioni sino-americane e le relazioni della Difesa con la Cina.

La task force di 15 membri proverrà da un’ampia fascia del dipartimento e includerà l’Ufficio del personale del Segretario della Difesa, lo Stato Maggiore Congiunto, i servizi, i comandi combattenti e i rappresentanti della comunità dell’intelligence.

La task force parlerà anche con i partner interagenzia per garantire che la risposta della difesa sia allineata con l’approccio di tutto il governo verso la Cina che il presidente vuole.

Austin e il nuovo vicesegretario della difesa Kathleen H. Hicks hanno definito la Cina la «minaccia più vicina» per l’America in questa era di competizione strategica. La Cina, prosegue il comunicato, «sta cercando di rovesciare l’attuale struttura basata sulle regole, che ha beneficiato tutte le nazioni della regione indopacifica. Gli Stati Uniti e i loro alleati cercano di far continuare l’ambiente libero e aperto nella regione. La Cina sta usando tutti gli elementi del potere nazionale per piegare le nazioni alla sua volontà».

Va ricordato che gli Stati Uniti stanno conducendo una serie di cosiddette operazioni Libertà di Navigazione per garantire che tutte le nazioni possano utilizzare le vie d’acqua internazionali e le rotte aeree. Gli Usa stanno lavorando con gli alleati dell’area per migliorare la sorveglianza dei confini nazionali e delle zone economiche esclusive per garantire la sovranità.

Antonio Albanese