USA. Il Congresso sfida Trump sulle tariffe: vanno bloccate 

240

Il senato degli Stati Uniti approva a stragrande maggioranza una mozione simbolica che sfida le tariffe di Trump.

Il provvedimento “baby step” arriva quando i legislatori considerano opzioni legislative vincolanti per limitare l’autorità presidenziale sul commercio.

L’11 luglio il Senato degli Stati Uniti ha approvato una mozione per ripristinare la sua autorità sulle tariffe, imposte dall’Amministrazione Trump sulla base della sicurezza nazionale, sottolineando l’opposizione bipartisan alla politica commerciale attuata dell’Amministrazione.

La mozione non vincolante, che è passata 88 favorevoli e 11 contrari, arriva dopo che i legislatori sia alla Camera che al Senato hanno introdotto una legislazione vincolante che paralizzerebbe l’autorità del presidente sulle sue azioni relative al commercio. Le proposte di legge non sono ancora state sottoposte a votazione, riporta Asia Times.

La proposta di legge, così come la mozione approvata l’11 luglio, si concentra sui dazi imposti ai sensi della sezione 232 della legge sull’espansione commerciale del 1962. Lo statuto utilizza la sicurezza nazionale come base per la creazione di barriere al commercio ed è stato utilizzato dall’Amministrazione Trump per abbattere le tariffe sulle importazioni di metalli da importanti alleati statunitensi. La Casa Bianca ha avviato un’indagine per stabilire se le tariffe sulle importazioni di automobili debbano essere imposte in base alla stessa legge.

I legislatori di entrambi i partiti, repubblicano e democratico, hanno dato voce nella loro opposizione all’uso della sezione 232. Il presidente del comitato delle finanze del senato, Orrin Hatch, ha detto in un tweet che il voto di mercoledì «sottolinea il consenso del senato. L’Amministrazione dovrebbe ripensare il relativo metodo sulle tariffe della sezione 232. Ho condotto conversazioni con i colleghi del Comitato finanziario per trovare una via d’uscita, comprese le opzioni legislative», ha aggiunto.

Gli ha fatto eco il senatore repubblicano Bob Corker, che ha già introdotto una legislazione per frenare l’autorità commerciale del presidente, ha detto che la mozione era un «passo da ragazzi (…) Le tariffe sono una tassa sul popolo americano, e poiché l’economia statunitense e le imprese americane e consumatori cominciano a sentire gli effetti dannosi di una politica commerciale incoerente, credo che il sostegno per la nostra legislazione non farà che crescere (…) Continueremo a spingere per un voto vincolante e speriamo che sia previsto nel prossimo futuro».

Antonio Albanese