Un tribunale statunitense ha condannato le ex Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, Farc, e alcuni dei suoi leader a pagare 36 milioni di dollari per il rapimento della politica Ingrid Betancourt.
La sentenza, riporta MercoPress, emessa il 4 gennaio dal giudice Matthew Bran, della corte federale della Pennsylvania e annunciata il 13 gennaio dagli avvocati dei querelanti, impone alle Farc di pagare 12 milioni di dollari per i danni al figlio della Betancourt, Lawrence Delloye, che ha intentato la causa nel giugno 2018 e che era un adolescente quando sua madre fu rapita. I 12 milioni di dollari sono diventati 36 dopo l’aggiunta delle spese legali.
Delloye ha sostenuto nella sua denuncia che le Farc e i suoi leader avevano violato la legge antiterrorismo e che il rapimento di sua madre gli aveva causato un notevole stress emotivo.
Il caso potrebbe essere portato davanti alla giustizia degli Stati Uniti perché Delloye era un cittadino americano, nato a San Bernardino, California, nel 1988: «Le Farc e i suoi membri hanno portato il querelante a soffrire danni associati alla separazione da sua madre, come soffrire di stress emotivo per non sapere se sua madre era viva o morta, o se si sarebbe riunito con lei», avevano sostenuto gli avvocati.
Dei 15 leader delle Farc accusati, solo uno, Juan José Martínez Vega, ha risposto alle accuse, mentre gli altri non sono comparsi in tribunale negli ultimi tre anni e mezzo. Oggi le Farc si sono trasformate in un partito politico colombiano, salvo poi scindersi con gli intransigenti che hanno ripreso in parte le armi.
Ingrid Betancourt, oggi 61enne, è stata rapita nel febbraio 2002 durante la sua campagna presidenziale in una zona della Colombia meridionale controllata dalle Farc. Nel luglio 2008 è stata liberata, insieme ad altri 14 ostaggi delle Farc, dalle truppe colombiane che si fingevano operatori umanitari di un’organizzazione umanitaria internazionale.
Luigi Medici