Deception su ISIS?

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STATI UNITI D’AMERICA – Washington 23/04/2015. L’esercito degli Stati Uniti ha mostrato alla stampa Usa i risultati della campagna contro lo Stato islamico, ma non ha citato le battute d’arresto della coalizione, mostrando solo una faccia della medaglia.

Il Dipartimento della Difesa statunitense, riporta il The Daily Beast il 22 aprile, ha pubblicato una mappa che mostra il territorio in cui le forze alleate hanno respinto Isis, sostenendo che lo Stato Islamico non è «più in grado di operare liberamente in circa il 25 al 30 per cento delle aree popolate del territorio iracheno, dove una volta poteva farlo».  Le informazioni dal Pentagono però, secondo il quotidiano statunitense, sono fuorvianti e incomplete: la mappa rilasciata dal Pentagono esclude una serie di fatti ritenuti sconvenienti in alcune parti, e ne oscura altri. La mappa del Pentagono valuta la forza di Daash solo con due parametri: kmq di territorio occupato  e quello perso. Non mostra le battute d’arresto della coalizione in cui Isis ha effettivamente guadagnato territorio. «Un aspetto di gran lunga più importante per valutare il successo o il fallimento è misurare la capacità di Isis di continuare le offensive (…)  A questo proposito (…) Isis non è stata toccata minimamente dall’agosto 2014» riporta The Daily Beast. Il Dipartimento della Difesa, naturalmente, non è d’accordo: «La dottrina di Isis afferma che deve conquistare e tenere territorio. Questa mappa mostra che non stanno raggiungendo i propri obiettivi dichiarati», ha detto il Pentagono al The Daily Beast che però insiste: la mappa «è stata concepita per essere una mappa dettagliata, non è semplicemente un grafico usato per spiegare la situazione generale». Dalla mappa del Pentagono viene escluso l’intero fronte occidentale della Siria, che è una zona in cui la presenza dello Stato Islamico è significativa nonostante i bombardamenti a guida Usa «la mappa, sostanzialmente ignora la regione del confine siro-libanese e Damasco», riporta il giornale. È una zona in cui Daash ha preso piede creando “teste di ponte” per la futura espansione.  Lo Stato Islamico è presente anche alla periferia nord-est di Damasco, nei pressi di Qabun e più di recente, nel campo profughi palestinese di Yarmouk. Viene anche oscurato, ricorda il quotidiano Usa, il quartiere Salamiyeh, nella Siria centrale, controllato da Isis, nonostante gli attacchi della coalizione. Inoltre, riporta sempre The Daily Beast, almeno altre due aree in Iraq e Siria, non presenti nella mappa e nella nota di accompagnamento dell’amministrazione: a Deir Ezzor, i distretti di Al-Joura e Al-Qusour e in Iraq il distretto di Hit, nella provincia di Anbar.