
Le autorità uruguaiane hanno annunciato nei giorni scorsi che lo stato di emergenza agricola dichiarato a causa della siccità che ha colpito il paese sarà prorogato fino alla fine del 2023.
Anche se il Paese sta ricevendo adesso «precipitazioni normali, c’è ancora molta strada da fare per recuperare e raggiungere il punto ideale», ha affermato il ministro dell’Allevamento Fernando Mattos, ripreso da MercoPress.
L’emergenza riguarda bestiame, prodotti lattiero-caseari, orticoltura, frutta, agricoltura, apicoltura, pollame e silvicoltura.
«Abbiamo avuto un incontro con il gruppo consultivo per l’emergenza agricola, dove abbiamo analizzato la situazione con dati oggettivi», ha detto Mattos. Anche se «siamo sulla strada verso precipitazioni normali, c’è ancora molta strada da fare per recuperare e raggiungere il punto ideale perché ci sono zone che ancora mancano e altre che hanno un eccesso di acqua», ha continuato.
«Considerando l’emergenza agricola che dura da 11 mesi e il fatto che la siccità ha colpito l’economia di molte produzioni, si è deciso di prorogarla per poco più di tre mesi, fino alla fine dell’anno», ha aggiunto.
Mattos ha inoltre sottolineato che le previsioni indicano che nell’ultimo trimestre del 2023 inizierà la fase El Niño, che probabilmente porterà precipitazioni superiori alla media.
Il ministro ha inoltre affermato che il piano di emergenza alimentare è stato finalizzato, che l’esenzione dalle tasse consolari per l’importazione di mangimi non verrà ripetuta e che non sarà consentito il pascolo vicino alle strade.
«Lo slogan è che le unità produttive restino in funzione. L’aiuto che abbiamo fornito è il più importante della storia, raggiungendo 20.000 soluzioni per 13.000 produttori», ha insistito Mattos.
Il 25 ottobre 2022, il Ministro dell’allevamento ha firmato una risoluzione che dichiara un’emergenza agricola per 90 giorni per il bestiame, i latticini, l’orticoltura, la frutta e l’agricoltura nelle aree rurali di tutto il paese.
«Se interrompiamo lo stato di emergenza, cadranno gli strumenti di credito che hanno fornito sostegno e assistenza ai produttori che ancora ne hanno bisogno», ha ammesso anche Mattos.
Maddalena Ingrao