A Montevideo i colloqui di pace con l’Eln

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USA – New York 25/09/2013. Il presidente colombiano, Juan Manuel Santos, ha «accolto con prudenza» l’offerta di tenere a Montevideo i colloqui di pace con l’Eln fatta dal presidente uruguaiano José Mujica. 

«È una questione che dobbiamo discutere con la controparte e, in questo tipo di situazioni è necessario essere molto prudenti perché le decisioni devono essere comuni», ha detto Santos dopo la riunione con Mujica a New York, a margine dell’incontro annuale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Mujica ha detto a Santos che l’Uruguay è aperto e che Montevideo può essere la sede dei negoziati di pace in caso di assenso da parte dell’Eln, perché questo «è il desiderio del popolo colombiano (…) perché è possibile in questo modo risolvere un conflitto che ha preso troppo tempo». Il governo colombiano è già impegnato nel processo di pace con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, Farc, che si sta svolgendo a L’Avana sponsorizzato da Cuba e Norvegia, con il supporto di Cile e Venezuela. Mujica ha buone relazioni con il governo colombiano, i suoi sforzi sono apprezzati, e data la sua storia di guerrigliero è rispettato dalle organizzazioni in Colombia. «Non abbiamo alcun problema politico nell’ospitare e sponsorizzare i colloqui di pace, fa parte della storia dell’Uruguay», ha sottolineato Mujica. L’Uruguay è un attore importante nei processi di peacekeeping Onu, e schiera truppe in Africa, Asia, Medio Oriente e Haiti. Allo stesso modo l’Uruguay sta dando vita a un progetto per legalizzare le droghe leggere, nel tentativo di combattere il commercio illegale di sostanze stupefacenti. Mujica in precedenza ha incontrato il presidente della Open Society Foundation, George Soros, con il quale ha discusso della legislazione uruguayana relativa alla lotta al traffico di stupefacenti. Soros ha anche offerto il proprio aiuto per programmi educativi contro il narcotraffico.

Il presidnete dell’Open Society Foundation ha in programma di visitare l’Uruguay e di continuare a collaborare nella campagna per regolare il mercato della marijuana. Ha aggiunto che l’esempio uruguaiano insieme a quelli degli stati del Colorado e di Washington sono stati attentamente monitorati da tutto il mondo.

«Siamo ben consapevoli che l’Uruguay sta agendo da laboratorio e se l’esperienza avrà successo potrà essere utile a tutto il mondo», ha detto Soros.