Euroasia: dal 2015 è realtà

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KAZAKHSTAN – Astana. 26/03/14. Sullo sfondo dei recenti sviluppi in Ucraina, e per fare fronte alla crisi economica e finanziaria mondiale in Europa occidentale e negli Stati Uniti, molti paesi dell’Est hanno cominciato a valutare la nuova adesione all’Unione doganale (CU) e a valutare le prospettive d’integrazione all’Unione. Fonte zakon.kz.

 

Numerosi studi condotti da organizzazioni di esperti indipendenti, dimostrano che c’è un enorme potenziale e buone prospettive economiche soprattutto per gli scambi commerciali per la comunità economica, nonché per i Membri del CU: Kazakistan, Russia e Bielorussia. «È tempo di dare progresso all’unione doganale con la Russia, Bielorussia e Kazakhstan e dare vita a uno spazio economico comune» ha detto il presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev. Nel frattempo, un processo volto ad armonizzare ulteriormente le relazioni tra i paesi membri del TC avviene in conformità con i piani proposti. In questo lavoro la sincronizzazione dello sviluppo economico nei paesi inclusi nel gruppo interstatale mostra la volontà dei membri di integrazione per raggiungere un nuovo livello di relazioni. Ed è soprattutto una politica economica coerente, compresi i principi comuni per la regolamentazione dei monopoli, il sostegno statale per l’agricoltura, regole comuni in materia di concorrenza e la fornitura di sussidi industriali. Inoltre, gli Stati Parti garantiscono la libera circolazione dei servizi, dei capitali e mobilità del lavoro. Maggio sarà il mese decisivo per dare vita allo spazio economico euroasiatico. In questo mese dovrebbe arrivare la versione finale del Trattato sull’Unione economica eurasiatica. A partire dal 2015 l’Unione economica eurasiatica sarà operativa. Il capo dello Stato Nursultan Nazarbayev lo ha detto nel suo Discorso alla Nazione indirizzato al Popolo intitolato “Strategia del Kazakhstan fino al 2050”. «Il nostro obiettivo immediato è quello di creare una unione economica eurasiatica. Allo stesso tempo, affermiamo chiaramente che le questioni saranno risolte per consenso. La sovranità politica non sarà violata». Tra i primi provvedimenti l’eliminazione dei dazi doganali, misure un aumento del livello di concorrenza influenzate automaticamente dal miglioramento della qualità dei beni e servizi nei mercati dei paesi dell’Unione doganale. Tra gli obiettivi quello di incrementare il PIL dei paesi aderenti all’Unione euroasiatica. E ancora, una politica estera comune per i Paesi dei TC tutelerà anche gli interessi economici nazionali in un mondo globalizzato e di crisi finanziarie ricorrenti. Ed è perfettamente in grado di tener conto del fatto che oggi i paesi membri dell’Unione doganale costituiscono quasi il 83 per cento del potenziale economico dell’ex URSS. Secondo gli esperti indipendenti molto lavoro c’è da fare, soprattutto in materia di armonizzazione dei meccanismi di cooperazione e associazione interstatale ma la strada intrapresa è molto chiara: dare vita al più presto allo spazio economico Euroasiatico.