
I Campionati mondiali di atletica leggera hanno creato una vera e propria “frenesia di attività diplomatica” a Budapest lo scorso fine settimana.
Tra gli altri, i presidenti di Serbia, Turchia, Azerbaigian, Kirghizistan, Uzbekistan, Tatarstan, Turkmenistan e i leader bosniaci hanno fatto visita all’ufficio del primo Ministro Viktor Orban nel Castello di Buda, in quella che è stata una dimostrazione di potere senza precedenti da parte del leader dell’Ungheria.
Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha dichiarato che l’agenda prevedeva la promozione dei legami economici, l’energia e le questioni di sicurezza.
Il premier ha indetto un “vertice” in concomitanza con il giorno della fondazione dello Stato ungherese: il 20 agosto gli ungheresi celebrano l’eredità di Santo Stefano, il loro primo re che introdusse il cristianesimo dopo una sanguinosa guerra civile e ancorò il Paese al mondo occidentale.
Anche l’emiro del Qatar avrebbe dovuto recarsi a Budapest, ma il suo nome è scomparso dalla lunga lista di incontri del fine settimana.
Gli incontri sono iniziati sabato pomeriggio con l’ex primo ministro sloveno Janez Jansa.
Il leader ungherese ha avuto un colloquio con Shavkat Mirziyoyev, il Presidente dell’Uzbekistan, congratulandosi con lui per la sua vittoria nelle elezioni di luglio. Ungheria e Uzbekistan sono collegati da un volo diretto a partire dal 20 agosto; ci saranno due voli settimanali tra Budapest e Tashkent da settembre, tre da gennaio e quattro dal 2025.
Szijjarto ha annunciato che la Banca OTP ha concordato con il fondo di investimento statale uzbeko la creazione di fondi di investimento congiunti per un valore di 100 milioni di dollari e che sono in corso i preparativi per una zona industriale speciale vicino a Tashkent.
«È stato raggiunto un accordo in base al quale, se si faranno progressi nel progetto nucleare in Uzbekistan, verrà utilizzata la tecnologia ungherese di raffreddamento a secco, il che comporterà una cooperazione russo-uzbeko-ungherese del valore di diverse centinaia di milioni di euro», ha aggiunto.
Sabato sera Orban ha chiuso la prima giornata della maratona diplomatica con Rustam Minnikhanov. Il leader della Repubblica del Tatarstan.
Il primo Ministro ungherese ha inaugurato la festa nazionale con un incontro bilaterale con Serdar Berdimuhamedow, presidente del Turkmenistan. Le discussioni si sono incentrate sulla sicurezza energetica e sulla possibilità di un coinvolgimento ungherese nelle esportazioni di gas turkmeno.
L’ospite successivo al Monastero dei Carmelitani è stato il più forte alleato di Orban nella regione, il presidente serbo Aleksandar Vucic. Le parti hanno esaminato le relazioni politiche ed economiche tra Ungheria e Serbia, la situazione dell’integrazione dei Balcani occidentali nell’Unione Europea, le azioni contro l’immigrazione clandestina e i progetti comuni nel settore dell’energia e delle infrastrutture, secondo quanto riferito dal capo stampa di Orban, riporta BneIntelliNews.
Poco dopo, i leader serbo-bosniaci Zeljka Cvijanovic, membro serbo della Presidenza della Bosnia-Erzegovina, e Milorad Dodik, Presidente della Republika Srpska, hanno fatto visita all’ufficio di Orban. I tre leader hanno discusso delle misure rafforzate adottate contro l’immigrazione illegale, dell’importanza strategica dei Balcani occidentali e del loro ruolo nel garantire la stabilità dell’Europa.
Domenica pomeriggio Orban ha avuto un colloquio bilaterale con il Presidente del Kirghizistan Akylbek Japarov. Le parti hanno convenuto che l’apertura di un’ambasciata kirghisa a Budapest e l’inizio del rilascio dei visti presso l’ambasciata ungherese a Bishkek hanno soddisfatto le aspettative.
Il Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e Orban hanno discusso di questioni relative all’approvvigionamento energetico. L’ungherese MVM CEEnergy e l’azera SOCAR hanno concordato la consegna di 100 milioni di metri cubi di gas naturale all’Ungheria nel mese di giugno per il 2023 ed è stato firmato un accordo sullo stoccaggio di 50 milioni di metri cubi di gas in Ungheria, mentre sono stati stabiliti collegamenti fisici per il trasporto del gas tra i due Paesi, secondo Szijjarto. Si tratta di una frazione dei 4,5 miliardi di gas forniti da Gazprom sulla base di un accordo di 15 anni firmato nel 2021.
È stata poi la volta del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, domenica sera.
È stato annunciato che sono stati conclusi i colloqui tra l’ungherese MVM e la turca Botas per l’acquisto di 275 milioni di metri cubi di gas nei prossimi anni e che è stata presa una decisione sull’avvio di colloqui per lo stoccaggio del gas turco in Ungheria a pagamento.
La Turchia svolge un ruolo estremamente importante e indispensabile per garantire le forniture energetiche dell’Ungheria, considerando che una parte significativa delle forniture di gas naturale arriva in Ungheria attraverso il gasdotto TurkStream, ha dichiarato Szijjarto.
La Turchia e l’Ungheria stanno rafforzando la loro cooperazione: il presidente turco si recherà nuovamente a Budapest il 18 dicembre per partecipare a una riunione del Consiglio strategico e firmare un accordo in base al quale i due Paesi coopereranno come partner strategici chiave e forniranno aiuto reciproco in situazioni di emergenza, secondo quanto dichiarato dall’alto diplomatico ungherese.
È stata discussa anche la ratifica dell’adesione della Svezia alla Nato e, poiché i parlamenti turco e ungherese sono attualmente in pausa, la questione tornerà all’ordine del giorno in autunno.
«Abbiamo concordato di mantenere consultazioni continue e di restare in contatto, informandoci reciprocamente sullo stato delle procedure parlamentari e sui loro progressi», ha dichiarato Szijjarto.
L’Ungheria e la Turchia sono gli ultimi due Paesi a ratificare l’adesione della Svezia alla Nato.
Tommaso Dal Passo