L’anno scorso, il 44% di tutti gli investimenti cinesi in Europa è confluito in Ungheria, rendendo l’Ungheria la destinazione principale del capitale cinese.
Lo ha affermato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto durante i colloqui con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a Pechino il 26 novembre, riporta BneIntelliNews.
Ungheria e Cina hanno sottolineato il significato storico dell’elevazione dei legami bilaterali a una partnership strategica completa e in tutte le condizioni atmosferiche per una nuova era a maggio scorso, quando il presidente cinese Xi Jinping ha effettuato una visita di stato in Ungheria.
Ci sono oltre 4 trilioni di fiorini ungheresi, pari a 10 miliardi di euro, di progetti cinesi attualmente in corso in Ungheria, che creano decine di migliaia di posti di lavoro e costituiscono le basi per la futura crescita economica, ha aggiunto Szijjarto, evidenziando la politica di neutralità economica del governo.
Szijjarto ha anche annunciato nuovi investimenti da parte di aziende cinesi: Wasion Holdings Limited, un produttore di dispositivi intelligenti per l’elettricità, istituirà una base di R&S e produzione da 4 miliardi di fiorini ungheresi a nord di Budapest.
Zhejiang – Geely avvierà la produzione di massa di ingranaggi e assali per l’industria automobilistica nel suo nuovo stabilimento nella parte orientale del paese europeo con un investimento di 40 miliardi di fiorini.
Budapest, tra il 2017 e il 2021, ha ricevuto meno dell’1% di tutti gli investimenti cinesi in Europa, ma l’attività di investimento cinese è ripresa dopo il 2022, quando il più grande produttore di batterie per veicoli elettrici al mondo, Catl, ha annunciato che avrebbe costruito uno stabilimento da 7,4 miliardi di euro nell’Ungheria orientale: il più grande investimento “green” cinese non solo in Ungheria, ma anche in Europa.
L’Ungheria è stato il primo paese europeo a firmare un memorandum d’intesa sulla Belt and Road Initiative, uno dei progetti distintivi della quale è la ferrovia ad alta velocità di 350 km tra Budapest e la capitale serba Belgrado. China Construction Bank, la seconda banca al mondo per asset, ha aperto una nuova filiale ungherese ad aprile. L’Ungheria ospita il primo centro di compensazione renminbi nell’Europa dell’Est e la Banca di Cina ha anche fondato la sua filiale a Budapest alla metà del decennio scorso.
Szijjarto ha chiesto un approccio pragmatico alle relazioni Ue-Cina, criticando i dazi sui veicoli elettrici cinesi come dannosi per la competitività dell’Europa. L’Ungheria si posiziona come un polo manifatturiero per le aziende automobilistiche sia orientali che occidentali e, data la sua dipendenza dall’ecosistema automobilistico dei veicoli elettrici, vede i dazi proposti come una minaccia alla sua strategia economica.
Il Ministro ungherese ha anche sottolineato l’espansione dei legami turistici, con il numero di visitatori cinesi che ha già superato i livelli pre-pandemia, spingendo i colloqui per aumentare i voli settimanali tra le città cinesi e Budapest.
Anna Lotti
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