Il parlamento ungherese ha approvato un pacchetto di leggi che criminalizza gli aiuti forniti agli immigrati clandestini, sfidando l’Unione europea e i gruppi per i diritti umani e limitando le possibilità d’azione delle organizzazioni non governative, il 20 giugno. Il primo Ministro Viktor Orban ha criticato la politica sull’immigrazione del Cancelliere tedesco Angela Merkel e ha portato l’Europa dell’Est ad opporsi alle quote dell’Ue che mirano a distribuire i richiedenti asilo in tutta l’Unione, riporta Reuters.
Il partito di Orban, Fidesz, ha avuto la maggioranza in parlamento, combattendo la politica sull’immigrazione comunitaria, demonizzando il miliardario statunitense George Soros e le Ong liberali che sostiene. Orban accusa Soros di incoraggiare l’immigrazione di massa, tesa a minare l’Europa, accusa che Soros nega. In base alla nuova legge, ufficialmente denominata “STOP Soros”, le persone o i gruppi che aiutano i migranti non aventi diritto alla protezione a presentare domanda di asilo o che aiutano i migranti illegali a ottenere lo status di residenti in Ungheria saranno passibili di pene detentive.
Inoltre, il Parlamento, dove Fidesz ha una maggioranza di due terzi, ha approvato un emendamento costituzionale per affermare che una “popolazione aliena” non può essere stabilita in Ungheria. Orban in più occasioni ha bollato i migranti, musulmani, come una minaccia per la civiltà cristiana europea e ha costruito una muro lungo i confini meridionali dell’Ungheria per scoraggiarne l’arrivo. Le statistiche ungheresi mostrano che ad aprile 2018, 3.555 rifugiati vivevano in Ungheria, un paese di 10 milioni di abitanti. Solo 342 persone sono state registrate come richiedenti asilo nei primi quattro mesi di quest’anno, per lo più provenienti dal Medio Oriente, e 279 sono state approvate.
Il governo di Orban si aspetta un’eventuale azione legale da parte della Commissione europea, in merito alla nuova legge. Due importanti organismi europei per i diritti, il Consiglio d’Europa e l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, Osce, hanno criticato la nuova legge ungherese definendola “arbitraria” e vaga, e affermando che contravviene al diritto europeo.
Graziella Giangiulio