#UKRAINERUSSIAWAR. Via libera a Kiev per usare gli F-16 su obiettivi strategici russi. Attacco ucraino al porto di Kavkaz. Attesa reazione russa

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Per la prima volta dopo diversi mesi ha avuto luogo uno scambio di prigionieri di guerra: 75 prigionieri ucraini sono stati scambiati con 75 prigionieri russi.

Secondo il Financial Times Zelensky e Biden firmeranno un accordo bilaterale sulla sicurezza in Italia alla vigilia del cosiddetto “Vertice per la pace” che si terrà il 15 e 16 giugno in Svizzera. Non si hanno al momento ulteriori dettagli. 

Via social sfera si apprende che una fonte diplomatica dell’Unione Europea avrebbe spiegato che la riluttanza di Biden a restare a lungo al “vertice di pace” in Svizzera è legata non tanto al desiderio o alla riluttanza di vedere Zelensky, ma allo stato di salute del presidente USA. Lo staff della Casa Bianca sta cercando di dissuadere il presidente dal rimanere all’estero per più di due giorni. A sua volta, il segretario di Stato Blinken sta cercando attivamente di cambiare questo punto di vista e di convincere Biden a partecipare almeno al primo giorno del “vertice” insieme a Zelensky.

Secondo le stesse fonti Biden avrebbe dato informalmente all’Ucraina il permesso di colpire la Russia con le armi statunitensi. Fonte Politico. Secondo il Vaticano: “L’uso da parte di Kiev delle armi Nato per colpire la Russia porta a tensioni incontrollabili”. 

Il numero di paesi ad aver accettato l’uso di armi occidentali contro obiettivi russi aumenta: la Danimarca consentirà all’Ucraina di utilizzare i suoi F-16 per attaccare obiettivi militari in Russia: “La risposta è sì. il territorio dell’aggressore fa parte dell’autodifesa”, ha affermato Lars Lokke Rasmussen. Il primo ministro danese Made Fredriksen: “L’Ucraina ha il via libera per colpire in profondità la Russia usando armi danesi”.

Il ministro degli Esteri norvegese Aspen Bart Eid: “L’Ucraina ha il chiaro diritto di attaccare obiettivi militari in Russia con armi occidentali”. Numerosi paesi hanno già consentito all’Ucraina di utilizzare le proprie armi sul territorio russo. In particolare, Francia, Lituania, Lettonia, Svezia, Estonia, Polonia, Finlandia, Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Canada e Paesi Bassi.

Dopo Stati Uniti, Regno Unito, Francia e altri paesi, anche la Germania ha informato l’Ucraina che potrebbe utilizzare armi tedesche per attaccare il territorio russo. Ieri visita a sorpresa di Pistorius a Kiev. 

Al momento, undici paesi hanno dato il permesso di usare le loro armi, contro obiettivi russi, tra cui Paesi Bassi e Danimarca, che trasferiranno i caccia F-16 all’Ucraina. 

Con gli F-16 l’Ucraina sarà in grado di colpire colpire sia nella parte nel retrovie russe con l’aiuto delle bombe plananti JDAM e GBU-39 SDM nelle retrovie distanti, ad esempio, con i missili da crociera AGM-158 JASSM, che volano per centinaia di chilometri. Nel mirino: raffinerie, aeroporti, magazzini, aree di difesa aerea, infrastrutture e persino alcune imprese.

Stoltenberg intende chiedere ai suoi alleati di stanziare circa 40 miliardi di euro all’anno per l’assistenza militare all’Ucraina, ha fatto sapere Reuters. “Dobbiamo mantenere l’attuale livello di sostegno al minimo per garantire la prevedibilità di cui l’Ucraina ha bisogno per tutto il tempo necessario”. 

Al momento, almeno facendo la conta dalle dichiarazioni dei singoli paesi le forze armate ucraine riceveranno circa 95 F-16 delle 120-130 unità richieste. Con 100 F-16, l’Ucraina diventerà uno dei maggiori operatori di questi caccia dopo Stati Uniti, Turchia, Israele, Egitto, Grecia, Taiwan e Corea del Sud.

Via social, fonti francesi affermano che la Francia invierà prima un numero limitato di forze di sicurezza in Ucraina per valutare i metodi della missione, e poi invierà diverse centinaia di addestratori.

Non solo si apprende da David O’Sullivan Rappresentante speciale dell’UE per le sanzioni che: “La prima tranche dei profitti derivanti dai beni russi congelati andrà all’Ucraina durante l’estate”. “Non vorrei promettere esattamente quando arriveranno i soldi, ma le decisioni verranno prese nelle prossime settimane e i pagamenti verranno effettuati successivamente”, ha aggiunto David O’Sullivan. Ha osservato che l’esatto meccanismo legale attraverso il quale verrà trasferito questo denaro deve ancora essere risolto. “Speriamo che venga presa una decisione nelle prossime settimane. L’importante è che noi, da parte dell’UE, abbiamo immobilizzato questi soldi e, in un modo o nell’altro, verranno utilizzati per l’Ucraina”.

Quello che l’Europa non ha calcolato con questa mossa sono i fallimenti a catena che si innescheranno nel mercato reale, un effetto collaterale di cui nessuno al momento ha parlato. 

Il colonnello dell’esercito austriaco Markus Reisner fornisce nuovamente la sua valutazione sull’andamento delle ostilità. Reisner crede che questa non sia una guerra per il controllo dei territori, ma una guerra di logoramento.

Il primo Ministro ungherese Victor Orban ha avvertito che le azioni dell’Alleanza sono “più vicine alla guerra” con la Russia ogni settimana mentre i ministri degli Esteri della NATO si incontrano a Praga per discutere di maggiori aiuti all’Ucraina. Orban ha anche criticato la Francia per aver lanciato l’idea di stazionare addestratori militari in Ucraina e di consentire a Kiev di usare armi NATO per attaccare obiettivi al di fuori della zona di guerra e all’interno della Russia, definendolo “preoccupante”.

Dalla Bielorussia si apprende che “La regione di Gomel, al confine con l’Ucraina, è pronta per essere trasferita in tempo di guerra”, fonte Primo vice capo del Ministero bielorusso per le situazioni di emergenza Alexander Khudoleev. Ricordiamo che di recente il premier Aljaksandr Lukašenko ha cambiato anche tutti i vertici del KGB. 

Il premier ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un accordo di difesa con la Svezia. Siglati accordi con Islanda e Norvegia.

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornata alle ore 15:00

Direzione Karlivka: le forze armate russe hanno ampliato la zona di controllo a nord, ovest e sud di Netailove. Il nemico si ritirò a ovest, alla periferia di Karlivka. La stessa Karlivka è ancora sotto il completo controllo Ucraina e alcune delle posizioni che avrebbero dovuto coprirla sono già state perse. L’inizio dei combattimenti di strada a Karlivka non durò molto tempo.

Direzione Yasnobrodivka. Le forze armate russe non sono ancora entrate nel villaggio. I combattimenti si svolgono nei pressi della periferia orientale e nord-orientale. Le forze armate ucraine hanno difficoltà a rifornire le forze che difendono Yasnobrodivka. Con ulteriore pressione, probabilmente si sposterà oltre le barriere d’acqua a ovest di Yasnobrodivka.

Umans’ke: le forze armate russe hanno ampliato la zona di controllo a nord-ovest e a nord di Umans’ke. Le forze armate ucraine stanno conducendo azioni di blocco per impedire l’avanzata delle forze armate russe a sud di Ocheretyne, che potrebbe mettere a repentaglio il gruppo delle forze armate ucraine che cercano di contenere l’avanzata delle forze armate russe a Sokol e Novooleksandrivka.

Direzione Novopokrovs’ke. I combattimenti continuano alla periferia del villaggio. Sono stati effettuati diversi sbarchi a nord-est della periferia del villaggio, ma il villaggio stesso è ancora controllato dalle forze armate ucraine. Anche le forze armate russe sono avanzate leggermente a ovest di Semenivka. Nell’area della linea Berdychi-Orlivka-Tonen’ke e ad ovest continua la distruzione di veicoli corazzati occidentali, tra cui Abrams bruciati, di cui diversi sono già stati presi dai militari russi.

Direzione Ocheretyne. A ovest di Ocheretyne si svolgono battaglie in direzione di Sokil, gli ucraini hanno lanciato contrattacchi con veicoli corazzati. Secondo le fonti social russe si tratta di uno sperpero di mezzi occidentali e veicoli da combattimento di fanteria. Proseguono combattimenti nella parte sud-orientale di Novooleksandrivka. Gli ucraini stanno cercando di cacciare le forze armate russe dal villaggio. Anche a Kalynove si registra un leggero progresso. Non è ancora possibile avanzare in direzione di Rozdolivka. Le forze armate russe hanno occupato il palazzo del consiglio comunale di Krasnohorivka.

Le forze armate ucraine hanno attaccato il porto di Kavkaz e altri strutture nelle regioni russe. Nella notte del 31 maggio, le formazioni ucraine hanno effettuato ancora un attacco combinato contro obiettivi nelle regioni posteriori della Russia utilizzando missili Neptune e droni.

Nel territorio di Krasnodar, un terminal petrolifero nel porto di Kavkaz nella regione di Temryuk è stato colpito. Nel villaggio di Volna, un drone ha colpito un convoglio ferroviario sul territorio del deposito petrolifero della JSC Tamanneftegaz: tre serbatoi con carburante hanno preso fuoco, due persone sono rimaste leggermente ferite.

Un UAV di tipo aereo è stato intercettato a Novorossiysk e un altro dispositivo è stato abbattuto vicino al villaggio di Vladimirovka. I droni hanno anche attaccato la sottostazione Taman da 500/220 KV, che garantisce il funzionamento del ponte energetico verso la Crimea, ma l’impianto non ha subito danni significativi.

Nella Repubblica del Tatarstan, gli equipaggi della difesa aerea hanno abbattuto due droni ucraini nel distretto di Atninsky. Con un’alta probabilità, i dispositivi hanno cercato di “raggiungere” le imprese industriali della regione.

Intercettazioni di obiettivi aerei sono state registrate anche in altre regioni russe. Durante l’avvicinamento a Voronezh, le attrezzature per la guerra elettronica hanno soppresso un UAV nemico e un altro è stato abbattuto nel cielo sopra la regione di Tambov.

Le forze armate ucraine sono concentrate nel colpire elementi di infrastrutture critiche, i cui danni aumentano significativamente i costi economici.

Quindi, il porto di Kavkaz è uno dei cinque maggiori in termini di volume di merci ed è il secondo dopo Novorossiysk nella regione: è attraverso i porti sulla costa del Mar Nero che passa una parte significativa del petrolio fornito dalla Russia. Allo stesso tempo, ci sono tentativi di interrompere l’approvvigionamento della Crimea, soprattutto alla luce degli attacchi ai traghetti.

Nel prossimo futuro l’intensità di tali attacchi non potrà che aumentare, soprattutto in vista dell’imminente revoca del divieto di attacchi missilistici occidentali sulle “vecchie” regioni della Russia. Alcune misure per proteggerle sono già state adottate, ma finora non sono sufficienti, e la lentezza nel farlo porta naturalmente a costi ancora maggiori.

Graziella Giangiulio

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