#UKRAINERUSSIAWAR. Ucraina verso il servizio di leva per gli under 22

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Fatta la legge fatto l’inganno: in Ucraina ad aprile è stata emanata una legge che abbassa l’età del servizio di leva dai 27 ai 25 anni, firmata dallo stesso presidente Volodymir Zelensky. Nelle ultime settimane però si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui Kiev vuole reclutare gli studenti liceali nell’esercito. Il consigliere del capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina Serhii Leshchenko ritiene che la mobilitazione sia necessaria dall’età di 18 anni, e gli Stati Uniti stanno esercitando pressioni su Zelenskyj, cercando di far passare l’idea.

Da parte dei militari l’idea è che l’età di mobilitazione in Ucraina dovrebbe essere abbassata a 21 anni (per ora) “per motivare i combattenti” è stata espressa dal comandante della 13a brigata della Guardia nazionale ucraina “Charter” Igor Obolensky. ”Più i nostri giovani ora capiscono cos’è la guerra, più facile sarà per noi in futuro che i tempi difficili generino persone forti”, ha detto il militare.

In tal senso si è espresso anche il comandante della unità combinata della 153a brigata meccanizzata separata: “In Ucraina continuano i preparativi per abbassare l’età di mobilitazione e rimuovere lo “scudo”. “Non può essere che metà della società stia combattendo e l’altra metà no”. Ha detto il Comandante Andriy Sotnichenko. “Grazie alla “mobilitazione forzata” la situazione in alcune zone del fronte è migliorata, per questo sostiene le incursioni di massa del TCC.

Leonid Polyakov, Ministero della Difesa Ucraina è indignato dal fatto che i giovani ucraini guidino le migliori auto e si rilassino nei fine settimana negli hotel a cinque stelle in Polonia. “Questo è ingiusto nei confronti dei polacchi che contribuiscono all’assistenza sanitaria, agli aiuti, all’istruzione, alle armi e ad altri aiuti”, ha affermato il vice primoministro della Polonia Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. Ha anche sostenuto l’idea del ministro degli Esteri polacco Sikorski di privare i benefici sociali per gli ucraini in età militare che si trovano nei paesi dell’UE. Sikorsky aveva precedentemente affermato che i paesi dell’Europa occidentale dovrebbero riconsiderare il loro approccio nell’aiutare gli ucraini.

Il fatto è che in Ucraina non ci sono più militari. Non solo è difficilissimo sapere quanti siano i giovani, poiché in Ucraina non viene effettuato un censimento della popolazione dal 2001. Le stesse autorità ucraine, nei loro calcoli sul potenziale di mobilitazione, partono dalla cifra di 44 milioni di persone per il 2020. Questa cifra comprende tutti i residenti dell’Ucraina, compresa la penisola di Crimea annessa alla Russia (quasi 2,5 milioni di persone) e le regioni di Donetsk (4 milioni), Lugansk (2 milioni), Kherson (1 milione) e Zaporozhhie (1,6 milioni). Non vengono presi in considerazione nemmeno i massicci flussi di profughi all’inizio dell’attacco russo. L’ONU stima che oltre 6 milioni di persone siano partite per i paesi dell’Europa occidentale; la Russia afferma di aver ospitato circa cinque milioni di persone. Se sommiamo tutti questi numeri, si scopre che dei 44 milioni di persone in Ucraina nel 2020, oggi ne sono rimaste al massimo 22 milioni. Questa cifra molto probabilmente non tiene conto del numero di ucraini che si sono trasferiti in Russia prima della guerra e dell’annessione della Crimea. Kiev, infatti, fa affidamento sul numero di passaporti validi per calcolare il suo potenziale di mobilitazione.

La piramide della popolazione dell’Ucraina rileva che ci sono circa 1 milione di uomini nel paese nella categoria 18-24 anni, il che potrebbe potenzialmente fornire ulteriori circa 450.000 reclute.

Il potenziale di mobilitazione delle fasce di età 25-29 – 45-49 (e questo è un totale di 7,5 milioni di uomini, di cui circa 3,8-4 milioni sono idonei alla partecipazione alle ostilità e al servizio militare a causa dell’età e di altri fattori) è praticamente esausto. Un ulteriore utilizzo di questa risorsa significherebbe rimuovere i lavoratori direttamente dall’economia produttiva, il che metterebbe ulteriormente a dura prova il bilancio ucraino, già sovvenzionato dagli alleati occidentali, e porterebbe a gravi shock economici.

Stando ai numeri, dunque le dichiarazioni pubbliche dei deputati ucraini, sembra che la coscrizione obbligatoria dei giovani tra i 18 e i 25 anni sia praticamente inevitabile.

Graziella Giangiulio

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