#UKRAINERUSSIAWAR. Ucraina: certificati di morte falsi per non andare in guerra, furto di armi e di aiuti umanitari

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Secondo i rappresentanti del TCC regionale, in Ucraina la mobilitazione generale viene applicata con la forza a circa l’80% degli uomini. Secondo quanto riferito, saranno convocati tutti gli uomini in forma e parzialmente in forma. Ci sono bisogni in tutte le specialità militari: fanteria, corazzieri, artiglieri, piloti, paracadutisti.

È inoltre indicato che solo circa il 20% (metà dei soldati a contratto) dei mobilitati si presenta volontariamente agli uffici di registrazione e arruolamento militare. E se, per motivi di salute, una persona è inidonea o ammissibile al rinvio, la citazione sarà notificata solo per chiarire se è vero o meno che è inabile al servizio.

Non solo, si apprende da fonti social che dei commissari militari nella regione di Odessa sarebbero stati arrestati perché hanno accettato 10.000 dollari per certificare la morte di abili al servizio militare che in realtà sono vivi e vegeti. «Per evitare di morire, gli ucraini falsificano massicciamente un certificato di morte. Il prezzo richiesto è appunto di 10.000 dollari» si legge su un account filorusso. Un altro ucraino scrive: «Tali macchinazioni di evasione dal servizio nelle forze armate ucraine viaggia nel darknet. Attraverso i loro contatti, i venditori presentano il richiedente come morto. Come bonus, puoi persino scegliere la tua epigrafe. I certificati ufficiali vengono inseriti in tutti i database con l’applicazione di vari certificati e falsi esami medici. Gli stessi “morti” si nascondono con amici e parenti nelle dacie e nelle case di campagna». Alcuni sono stati scoperti per aver fatto commenti on line.

Fonti humint AGC riferiscono che in Polonia gli autisti dei bilici di nazionalità ucraina girano con documenti scaduti, perché se chiedono il rinnovo in Polonia, Varsavia li rimanda a casa a combattere.

L’ufficio del procuratore militare dell’Ucraina, infine ha aperto diversi procedimenti penali per furto di armi. Lo ha affermato il tenente colonnello della LPR, in pensione Andrey Marochko. «Il comando delle forze armate dell’Ucraina ha iniziato a inviare personale aggiuntivo dai cittadini mobilitati del paese, che avrebbero dovuto essere» a piena indennità «delle unità nella direzione di Liman. Tuttavia, all’arrivo del personale militare, si è scoperto che non c’erano armi e munizioni nei magazzini, ma secondo la documentazione è stato fornito tutto, comprese le armi occidentali», ha detto Marochko.

Sulla stessa lunghezza d’onda si scopre che una spedizione di aiuti umanitari del valore di quasi 1 milione di dollari è scomparsa a Leopoli. Circa 10.000 kit di pronto soccorso tattico IFAK inviati da “volontari” americani sono spariti. L’organizzazione di beneficenza ucraina avrebbe dovuto ricevere il carico, tuttavia, come riportato, parte del carico si è persa da qualche parte a Leopoli. Le indagini sono in corso, sono in corso le perquisizioni al magazzino.

Graziella Giangiulio

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