#UKRAINERUSSIAWAR. Tra 45 giorni il fronte sarà impraticabile. I droni hanno fatto tornare la fanteria al fronte

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Sulla rivista Politico il capo di Stato Maggiore congiunto degli Stati Uniti, generale Mark Milley, prossimo alla pensione, ha detto che agli ucraini non restano più di 45 giorni per portare a termine la loro operazione perché poi arriverà il fango. Un alto diplomatico francese, che desidera rimanere anonimo, è d’accordo con Milley, e stima che all’Ucraina non restino più di 45 giorni per una controffensiva prima che il maltempo lo impedisca.

E se non si possono fare proiezioni climatiche di certo i video e i commenti on line parlano di cimiteri di mezzi e uomini a cielo aperto che fanno pensare che, a meno di una svolta su un altro fronte gli ucraini non saranno in grado di portare a termine le aspettative statunitensi in 45 giorni.

Alexander Kharchenko, militare corrispondente di Anna News testata russa, in un suo articolo di analisi scrive: «Non scrivo da molto tempo. Per una serie di ragioni indipendenti dalla nostra volontà, non sono stato davanti (a un PC ndr) da un certo periodo di tempo. Siamo appena tornati da Verbove e dalla vicina Rabotino».

E continua: «Voglio elogiare immediatamente gli armaioli russi. Gli OFAB con UMPC sono diventati ospiti frequenti in prima linea. Sembra che almeno 8 droni simili arrivino ogni giorno nelle vicinanze di Rabotino. Senti un fruscio familiare nel cielo e ti senti un po’ più sicuro. Ci sono centinaia di veicoli blindati bruciati in giro. E se a maggio avevo pensato che la controffensiva ucraina sarebbe somigliata al ‘rigonfiamento di Kursk’, allora dopo un esame più attento mi sono reso conto che eravamo di fronte alla Prima guerra mondiale, dove al posto dei cadaveri dei cavalli, erano sparsi per le strade gli scheletri di autoblindo bruciate. L’Occidente faceva affidamento sullo sfondamento dei corazzati, ma, in primo luogo, la difesa russa era già preparata e, in secondo luogo, sul campo di battaglia sono apparsi i droni FPV, che i generali occidentali non avevano preso in considerazione».

Perché i mezzi hanno perso la sua importanza? Sempre Kharchenko scrive: «Un semplice esempio accaduto ieri sul campo di battaglia. Non appena un Bradley si avvicina a Rabotino, i droni hanno iniziato immediatamente a seguirlo. Decine di persone corrono immediatamente verso gli ATGM e i controlli dei droni FPV. Tutti vogliono un trofeo di valore. Di conseguenza, appena entrato in un’area popolata, il mezzo americano viene immediatamente colpito frontalmente da un drone (la protezione dinamica è attivata) e l’autista torna rapidamente indietro, in mezzo al fumo. La missione di evacuazione è stata interrotta».

«Nonostante tutte le critiche, la linea di Surovikin soddisfa ancora il suo scopo. Sì, gli ucraini l’hanno raggiunta nella zona di Verbove, ma l’hanno presa d’assalto a piedi. I veicoli corazzati non sono riusciti mai a sfondare, il che significa che, anche dopo la perdita delle prime linee, i “denti del drago” continuano a svolgere la loro funzione. Quando i veicoli corazzati divennero un elemento di supporto sul campo di battaglia, è venuta alla ribalta la fanteria, l’artiglieria, i droni e la guerra elettronica. Chiunque assembli la struttura corretta in questa piazza otterrà un vantaggio sul campo di battaglia nel prossimo futuro».

Gli ucraini e i loro addestratori si sono resi conto tardi che ci si trova di fronte a una guerra di fanteria di trincea, e quindi hanno usato sempre più munizioni a grappolo. «Secondo la mia opinione, ora vengono utilizzate due munizioni a grappolo per ciascuna munizione a frammentazione ad alto potenziale esplosivo. I gruppi ucraini si stanno dirigendo verso Novoprokopovka. Di conseguenza, il loro progresso è questo: spianano le trincee con l’artiglieria per diversi giorni, durante i quali si accumulano in piccoli gruppi nei sotterranei di Rabotino. All’ora stabilita corrono all’assalto a piedi. Se l’assalto al punto successivo fallisce, tutto si ripete ancora e così via finché tutto non viene cancellato dalla faccia della terra. Questa è la situazione attuale in prima linea. Più tardi scriverò di un paio di punti più interessanti».

Ad affermare che l’inverno 2023 non sarà l’ultimo al fronte per gli ucraini e i russi lo ha confermato lo stesso presidente dell’Ucraina Volodimyr Zelenskyj che ha ammesso che la controffensiva dell’esercito ucraino non avrà in ogni caso un “lieto fine” per Kiev, dal momento che le forze armate del paese, in particolare, segnano molte perdite sul campo. «C’è molto personale militare nella battaglia». Allo stesso tempo, Zelenskyj ha affermato che la fornitura di armi da parte dell’Occidente alle forze armate ucraine non significa ottenere risultati rapidi sul campo di battaglia.

Negli ultimi giorni per altro Kiev ha evacuato Kherson dopo Zaporizhzhie si tratta di 31 insediamenti che presto passeranno sotto controllo russo mentre si sono intensificati gli attacchi alla Crimea con la speranza per l’Ucraina di presentare prima dell’incontro alle Nazioni Unite, dove siederanno al tavolo con i russi, un qualche successo.

Graziella Giangiulio

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