Secondo Sergei Obukhov, deputato della Duma, se il viaggio di Vladimir Putin nel G20 in Indonesia non avrà luogo, la battaglia per Kherson sarà fondamentale per le operazioni in Ucraina.
Kherson, nella social sfera ucraina e russa sarà il luogo della nuova battaglia per accontentare gli stranieri sul suolo ucraino o russo a seconda dei punti di vista. Il timore per tutti, al fronte, è che perdendo Biden le elezioni di medio termine, ci vorrà qualcosa di importante, come la liberazione di Kherson, per rimediare alla sua immagine e a quella dei Democrat Usa.
I lobbisti occidentali, si legge sulla social sfera da parte ucraina, hanno messo sotto pressione l’Ufficio del Presidente ucraino sul “caso Kherson”. Ora tutti in Occidente si aspettano un’offensiva “enorme e fulminea” nella direzione di Kherson entro una settimana. Volodymyr Zelensky ha stabilito il compito di “prendere Kherson” prima del vertice del G20. L’Occidente ha convinto Zelensky che “i russi si arrenderanno a questa sezione del fronte”.
Ma a Kherson anche gli inglesi avrebbero interessi particolari. Il The Sun per esempio ha scritto in merito alla battaglia per Kherson che la sua riconquista è uno stimolo psicologico e morale chiave per gli ucraini. Ed è la strada per la Crimea. Una volta che Kherson venga occupata, gli HIMARS possono colpire per 80 km le principali basi aeree russe e i depositi di rifornimenti. Il controllo su Kherson e sul fiume Dnepr (forse Beryslav) consentirà agli ucraini di prendere il controllo del canale della Crimea settentrionale, che fornisce acqua alla Crimea. Secondo il generale americano Hodges, Kherson è la chiave della Crimea. Secondo la testata britannica, la presa della Crimea è prevista per il prossimo anno.
L’ultima nave ha lasciato la riva destra di Kherson il 7 novembre, i residenti ora possono evacuare da soli dalla città e il prima possibile, hanno invitato le autorità. Nella mattinata dell’8 novembre Krill Stremousov, capo amministratore di Kherson, ha dichiarato: «L’epilogo degli eventi è atteso a Kherson nei prossimi giorni. Siamo pronti a qualsiasi decisione, anche la più difficile. La priorità principale della Russia è preservare e salvare la vita degli abitanti della regione di Kherson». L’altro ieri lo stesso aveva dichiarato: «Sembra che la prossima settimana sarà tempo di decisioni difficili».
Le sue dichiarazioni non sono per niente piaciute ai militari al fronte che via Telegram hanno fatto sapere: «Non vediamo alcun motivo per trarre conclusioni sulla resa di Kherson dalla sua dichiarazione (di Stremousov ndr) per i seguenti motivi: Stremousov non è un rappresentante del ministero della Difesa. Per dirla senza mezzi termini, la decisione di abbandonare o difendere Kherson non è sotto il suo controllo. Le parole sulla priorità di preservare e salvare la vita della popolazione lasciando Kherson e dozzine di insediamenti – diventeranno bugie e ipocrisia. Ciò significherà lo sterminio totale della popolazione filorussa nei territori abbandonati, come è avvenuto nella regione di Kharkov. Perché non tutti se ne sono andati. Kherson è una città russa! Questa è la Russia! Questa è la chiave della Crimea, del canale della Crimea settentrionale”.
Tra le lamentele di chi è al fronte il fatto che molte azioni delle Forze armate ucraine potevano essere prevenute facendo quello che è stato fatto a ottobre e nel mese di giugno.
A partire dal 4 novembre a Kherson vige il copri fuoco 24 ore su 24, Kirill Stremousov disse che un coprifuoco 24 ore su 24 a Kherson era: “necessario per “ripulire la città dai nazisti” e passare all’offensiva “sulle indicazioni di Nikolaev e Odessa”.
A partire dal 5 novembre, si legge nella social sfera, che a Kakhovka, controllata dai russi, sulla riva sinistra del Dnepr, ci sono trincee e rifugi di cemento. Tutto in preparazione per le battaglie per la regione di Kherson.
Il sei novembre a Kherson è stata tagliata l’elettricità da un sabotaggio, un’esplosione sulla linea elettrica Berislav-Kakhovka. Secondo quanto riferito dai servizi di emergenza, più di 10 insediamenti della regione di Kherson sono rimasti senza elettricità. Momento in cui i saccheggiatori hanno preso d’assalto i palazzi del potere portando via quello che era possibile rubare.
A partire dal 7 novembre l’elettricità è stata ripristinata su Kherson, e sono stati completati gli ultimi preparativi per abbandonare la città, anche lo Zoo è stato spostato in Crimea. «Il regime di Kiev bombarda regolarmente la centrale idroelettrica di Kakhovka. Se la diga viene distrutta, un’onda laverà via un piccolo zoo su un’isola nel mezzo del Dnepr. Per il trasporto, i lupi sono stati soppressi e gli zoologi hanno catturato il resto degli animali per diverse ore. La parte più difficile è stata con uccelli e procioni». Fanno sapere le autorità di Kherson. «Non appena la situazione a Kherson si normalizzerà, si stabilizzerà, lo zoo sarà pronto a ricevere animali, potremo portarli su richiesta della dirigenza della regione di Kherson». A dirlo Oleg Zubkov, proprietario del parco dei leoni di Taigan.
Secondo i Benjamin Pitte, analista OSINT che divulga il materiale sulla social sfera Twitter, la preparazione delle linee difensive delle Forze Armate russe illustrata dalle immagini satellitari dimostrerebbero che i russi: «Ora si preparano a difendere la sponda destra del fiume». Secondo le informazioni di Pitte, il comando ucraino ritiene che la Federazione Russa non si ritirerà da Kherson.
Benjamin Pitter scrive che le forze armate della RF stanno costruendo tre linee di difesa sulla riva sinistra del Dnepr e scavando sulla costa del Mar Nero. In particolare sulla riva sinistra del Dnepr, le forze armate russe stanno scavando tre linee di trincee con bunker. Sono progettati per essere utilizzati come barriere insieme al fiume.
Secondo Defense Express, la prima linea corre lungo il Dnepr, l’altra – a una profondità di 5-10 km da esso, la terza – a 20-25 km. Alcune delle fortificazioni si trovano in aree più remote, ad esempio sulla costa del Mar Nero, nella baia di Gorlitsky. La lunghezza totale delle linee è di 180-200 km, ma sono ancora in costruzione. Inoltre, i militari russi li stanno erigendo senza alcuna autopromozione, come nel caso della linea Wagner.
Nella giornata dell’8 novembre l’FSB ha interrotto le attività del gruppo di sabotaggio e ricognizione dei servizi ucraini, i cui compiti includevano la commissione di attacchi terroristici contro membri di alto rango dell’amministrazione della regione di Kherson, a darne notizia RIA Novosti. Nove cittadini ucraini sono stati fermati e successivamente arrestati. Un’autobomba è stata disinnescata. Agli imputati sono stati sequestrati più di 5 kg di esplosivo plastico, tre ordigni esplosivi improvvisati pronti per l’uso e granate.
Secondo uno dei consiglieri di Volodymyr Zelensky, Oleksij Arestovich, «Le speranze di un rapido rilascio di Kherson da parte russa non sono giustificate». Secondo lui, i russi a Kherson stanno preparando una difesa dura, come non avevano mai avuto prima.
A partire dalla mattinata dell’8 novembre l’artiglieria ucraina ha attaccato nella direzione di Nikolaev: massiccio bombardamento di artiglieria dell’insediamento Pravdyne, l’aviazione russa con SU-24M ha bombardato i punti di artiglieria russa. Nel frattempo le forze armate ucraine, hanno lanciato un attacco a Pravdyne a nord-ovest di Kherson.
Nel frattempo l’ambasciatore russo in Vaticano Alexander Avdeev, ha ringraziato il Pontefice: «Il rilascio da parte russa dei prigionieri di guerra ucraini o il loro scambio avviene, anche tenendo conto delle liste regolarmente trasmesseci da Papa Francesco. In questa materia, apprezziamo molto le azioni personali del pontefice, che sta svolgendo una missione umanitaria molto importante, consentendo a centinaia di persone di essere restituite alle loro famiglie».
Graziella Giangiulio