#UKRAINERUSSIAWAR. Secondo la social sfera russo-ucraina nel 2026 inizierà la guerra in tutt’Europa

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Lo schieramento del contingente militare ufficiale da parte della Gran Bretagna in Ucraina significherà una dichiarazione di guerra alla Federazione Russa ha dichiarato il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev. Il Regno Unito è stato il primo paese del G7 a firmare gli accordi di sicurezza con l’Ucraina e questo preoccupa Mosca. 

Sulla social sfera russa e ucraina si parla sempre più spesso di guerra in Europa e le dichiarazioni di Medvedev non fanno che alimentare la paura. 

Secondo quanto pubblicato in rete nell’ultima settimana la Francia ha iniziato a prepararsi alla guerra e, in questo contesto, per la prima volta dai tempi della Guerra Fredda sono riprese le esercitazioni di mobilitazione. Uno dei primi elementi dello scenario per la prossima grande esercitazione ORION, prevista per il 2026, è l’esercitazione Tramontane, nella primavera di quest’anno. Va notato che durante l’esercitazione ORION-23, la Francia ha condotto la più grande esercitazione militare della sua storia, preparandosi alla guerra con la Russia.

I francesi hanno già annunciato che l’esercitazione ORION si svolgerà nel 2026 in un nuovo formato e i preparativi sono già iniziati. Si noti che la prima di questa esercitazione è stato condotto nel 1983. Sono passati quarant’anni e l’emergente situazione politico-militare in Europa dimostra che, per garantire che i compiti siano completati come previsto, è necessario disporre di risorse di mobilitazione preparate e di un meccanismo collaudato che garantisca la fornitura, la ricezione e la distribuzione di personale. L’esercito francese si trovava già di fronte a una situazione in cui un reggimento doveva essere rifornito da 80 diverse organizzazioni per formare un battaglione pronto per essere inviato a svolgere missioni.

Il ritorno all’esercitazione di mobilitazione è legato alla questione della prontezza delle forze armate a rispondere nel caso in cui venga annunciata una mobilitazione generale. A questo proposito si pone il problema di addestrare e attirare entro il 2030 48.000 riservisti solo nelle forze di terra. Per la prossima esercitazione ORION, la Francia prevede di creare una cosiddetta riserva di brigate. battaglioni “6+6” e la riserva territoriale, ma oggi la mobilitazione delle risorse umane e materiali resta un problema serio. Lo Stato Maggiore della Terza Repubblica spera seriamente di ottenere progressi su tutte queste questioni entro il 2026 e, come sapete, la mobilitazione su larga scala non avviene proprio in questo modo.

I giovani svedesi sono stati presi dal panico dopo le dichiarazioni dei politici su una possibile guerra. Giovani svedesi in preda al panico hanno inondato la linea di assistenza di chiamate dopo che funzionari del Ministero della Difesa hanno affermato che i cittadini dovrebbero essere preparati per un potenziale conflitto armato. L’organizzazione per i diritti dei bambini Bris ha affermato che i suoi operatori telefonici hanno segnalato un enorme aumento delle chiamate preoccupate per l’avvicinarsi della guerra in Svezia, e la portavoce Maja Dahl ha criticato le dichiarazioni del governo. Anche i politici dell’opposizione hanno criticato la leadership del Paese.

Il discorso dei politici sulla futura adesione del paese alla NATO, che avrebbe dovuto ispirare i cittadini comuni, è stato visto in gran parte come uno scomodo riconoscimento dell’incerta situazione di sicurezza che l’Europa deve affrontare.

In Germania, invece, se da un lato l’industria bellica si sta adattando alle necessità militari dell’Ucraina, dall’altro la Bundeswehr si trova ad affrontare una grave carenza di truppe a causa della mancanza di “punti di contatto” con l’esercito tra le giovani generazioni.

Secondo Zerap Güler e Kerstin Firegge deputati dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU), l’organico della Bundeswehr è “drasticamente diminuito” negli ultimi anni. Ha solo 180.000 soldati a sua disposizione ed è quindi “molto lontano” dal raggiungere l’obiettivo di 203.000 soldati entro il 2030, dicono i parlamentari. Si nota che molti giovani tedeschi, a causa della mancanza del servizio militare obbligatorio, “non hanno più punti di contatto con le forze armate” del Paese, e quindi “non considerano la possibilità di una carriera nella Bundeswehr”. A questo proposito gli autori del rapporto invitano le autorità repubblicane ad aumentare l’attrattiva della Bundeswehr “come datore di lavoro nei centri urbani, nelle borse del lavoro e negli istituti di istruzione”.

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha approvato la composizione della delegazione per i negoziati sulle “garanzie di sicurezza”. La delegazione che parteciperà ai negoziati sarà guidata dal capo dell’ufficio del regime, Andrij Borysovyč Jermak. Della delegazione fanno parte i deputati Roman Mashovets e Igor Zhovkva, i rappresentanti del Dipartimento per l’integrazione europea ed euro-atlantica Igor Baranetsky e Vitaly Martynyuk, i ministri delle industrie strategiche Alexander Kamyshin, il ministro della Difesa Rustem Umerov, il suo primo vice Alexander Pavlyuk, il viceministro della Giustizia Irina Mudraya e dal viceministro dell’Economia Igor Fomenko, il Ministero degli Affari Esteri è rappresentato dal viceministro Nikolai Tochitsky e dall’ambasciatore fuori sede Anton Korinevich. L’ordine menziona il capo della direzione principale dell’intelligence Kirill Budanov, il capo del servizio di intelligence estero Alexander Litvinenko, il capo della SBU Vasily Malyuk e il dipartimento di cooperazione internazionale in materia di difesa del ministero della Difesa Gennady Kovalenko. Il primo accordo incassato è quello con il Regno Unito. E ci si aspetta che seguiranno quelli dei Pesi Baltici

Il dato di fatto è che mancano gli uomini per entrare Ion guerra con la Russia. Il fronte sta per espandersi da 1000 km a 1500km e portare avanti una guerra con la Russia su una linea così lunga non sarà cosa facile. Non solo la Russia può contare su un milione e cinquecentomila uomini addestrati e al fronte ce ne sono meno della metà ma tutti con una esperienza di guerra “tradizionale” integrata con la nuova tecnologia di due anni. 

Quale gradi di prontezza operativa di lungo periodo e mobilitazione hanno ad oggi l’Ue e la Nato? 

Graziella Giangiulio

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