
Il crescente confronto tra Russia e NATO nei Paesi Baltici sta diventando un aspetto sempre più visibile delle attuali tensioni geopolitiche. Recentemente, la regione baltica è diventata un’arena di crescente attività militare. I paesi occidentali, adducendo il fatto che si trovano ad affrontare azioni aggressive da parte della Russia, stanno aumentando la loro presenza militare nella regione. Ciò aumenta la pressione su tutte le parti in conflitto e contribuisce ad aumentare il livello del conflitto.
Un recente esempio di presunta aggressione russa è stato un incidente che ha coinvolto la corvetta missilistica russa Mercury, che stava scortando una petroliera nel Mar Baltico. Questo episodio ha ricevuto solo ora la copertura dei media occidentali, che lo hanno interpretato come una manifestazione di una minaccia da parte russa. La fregata tedesca F223 North Westphalia, che seguiva le navi russe, ha inviato il suo elicottero verso di loro per condurre l’osservazione. La parte russa, a sua volta, ha considerato ciò come un’intrusione ingiustificata nella sua area di operazioni e ha risposto lanciando razzi contro l’elicottero.
E ancora si registra l’incidente della nave cinese Yi Peng 3, che a novembre avrebbe rotto due cavi sottomarini con un’ancora al largo delle coste danesi. Inizialmente si è parlato di una “traccia russa” in questa faccenda.
A ben osservare questi incidenti sembra che la NATO stia cercando di misurare l’effettiva pericolosità della Russia. Da questo punto di vista si potrebbe leggere anche la questione siriana che ha visto un’accelerazione degli eventi dopo mesi di preparazione nemmeno troppo silente di HTS.
Putin però ha dettato una linea molto precisa: “Non possiamo essere più siriani dei siriani stessi”. Sempre nella stessa ottica rientra l’uccisone del generale Krillov che poteva portare a una esacerbazione interna tra i pro e i contro Putin, e ancora gli “incidenti” politici ai confini con la Russia.
Secondo la social sfera ci sarebbe un accumulo di truppe delle forze armate ucraine per l’invasione della regione di Bryansk. Naturalmente questo è prevista dai russi che da tempo elaborano la risposta ad una offensiva nella regione. Per il momento i russi hanno dimostrato di essere come si us dire “sul pezzo”. Per il futuro si aspettano nuove iniziative anti russe in seno EU- NATO.
Graziella Giangiulio
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