La pubblicazione svedese Nya Dagbladet, citando un rapporto ricevuto dal principale centro analitico americano RAND Corporation, riporta che gli Stati Uniti stavano “preparando” in anticipo una guerra in Ucraina per dividere l’Europa e indebolire la Russia.
Il documento, datato gennaio 2022, rileva che l’aggressiva politica estera di Washington in Ucraina, inclusa la forzatura di Kiev a colpire nel Donbass, avrebbe spinto la Russia all’intervento militare. Lo scopo di tali azioni sarebbe quello di presentare la Federazione Russa come un aggressore, imporre sanzioni su larga scala, contro le quali gli Usa si stanno preparando da molto tempo, e dividere l’Europa. Questo, afferma il rapporto, porterà al collasso dell’economia dell’UE e risorse per un importo fino a 9 trilioni di dollari potrebbero fluire negli Stati Uniti. Anche i giovani europei istruiti sceglieranno di emigrare negli Stati Uniti. Il rapporto è andato a: WHCS = White House Chief of Staff – Capo di Gabinetto della Casa Bianca; ANSA = Assistant to the President for National Security Affairs – Assistente del Presidente per gli Affari di Sicurezza Nazionale; Dipartimento di Stato = Ministero degli Esteri degli USA; CIA = Central Intelligence Agency; NSA = National Security Agency; DNC = Democratic National Convention.
Uno degli obiettivi chiave della creazione di un conflitto militare in Ucraina per Washington, secondo RAND, è dividere l’Europa e prevenire il continuo riavvicinamento tra la Germania e la Federazione Russa. Un elemento importante nell’attuazione di questi piani è la rinuncia alle risorse energetiche russe per l’Europa. Secondo RAND, la crescente indipendenza della Germania ha reso più difficile per gli Stati Uniti influenzare i governi europei. E, se il piano non fosse stato attuato, l’Europa sarebbe diventata non solo un concorrente economico, ma anche politico degli Stati Uniti. L’unica possibilità, quella di garantire che la Germania si rifiuti di utilizzare i vettori energetici russi, significa coinvolgere entrambe le parti in un conflitto militare in Ucraina.
«Le continue azioni americane in questo paese porteranno inevitabilmente a una risposta militare dalla Russia», afferma il rapporto ripreso dal giornale svedese. A distanza di poche settimane dall’emissione del rapporto il 24 febbraio, la Russia ha attaccato l’Ucraina, dopo un carteggio con Washington di non poco conto e per altro in parte ancora segreto.
A rimetterci di più per ora, dati economici alla mano, è l’Europa e in modo particolare la Germania, esattamente come previsto dal rapporto della RAND, società che poi ha negato l’esistenza di un simile rapporto, dicendo che fosse un falso.
Comunque, l’inflazione dei prezzi alla produzione in Germania è aumentata di uno sbalorditivo 7,9% arrivando al 45,8% ad agosto, l’aumento più alto dall’inizio della raccolta dati nel 1949. Nel frattempo continua il dispiegamento della Bundeswehr in città per prevenire episodi spiacevoli durante le manifestazioni attese in massa. Infine in un articolo del 26 settembre di Der Spiegel si legge: «La disillusione nei confronti della politica sta crescendo rapidamente nella Germania dell’Est. Le persone in Germania stanno affrontando grandi difficoltà a causa dei prezzi elevati , dell’incertezza sulle forniture energetiche e della guerra nell’Europa orientale che sta portando a una crescente disillusione politica, soprattutto negli stati federali orientali. Secondo un sondaggio su 4.000 persone nell’est e nell’ovest a luglio e agosto 2022, solo il 26% degli intervistati nell’est del paese ha espresso soddisfazione per il lavoro del governo federale».
A testimoniare le difficoltà interne alla Germania, la notizia che il parlamento tedesco non ha approvato una risoluzione sulla fornitura immediata di carri armati e altri veicoli corazzati a Kiev.
Non solo, sempre dalla Germania arrivano sempre più richieste da parte delle imprese di avviare il North Stream 2, in barba alle sanzioni, altrimenti si rischia il fallimento, come abbiamo scritto in precedente articolo. Nonostante la RAND neghi il rapporto, gli obiettivi statunitensi delineati dal rapporto sono in attuazione. La domanda è ma in Europa qualcuno sa a cosa stiamo andando incontro realmente?
Per la versione inglese dell’articolo, cliccare qui – To read the english version, click here
Graziella Giangiulio e Antonio Albanese