#UKRAINERUSSIAWAR. Poker contro Scacchi. Mosca vince la guerra

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L’Europa, la NATO e gli Stati Uniti d’America stanno aspettando la controffensiva di primavera ucraina per vincere il nemico russo, però non si sa dove Kiev prenderà le munizioni e nemmeno chi le darà i soldi per portare avanti una operazione su larga scala nel lungo periodo. I paesi del blocco europeo stanno cercando di raggiungere un accordo sull’opportunità di acquistare munizioni da produttori europei o se vale la pena negoziare forniture con paesi terzi. Francia, Germania, Cipro e Grecia non vogliono concludere contratti con la Turchia per ricostituire le riserve militari di Kiev. Gli altri sono pronti, se necessario, ad acquistare munizioni aggiuntive da altri stati. Gli ambasciatori presso l’UE il sei aprile non sono riusciti a raggiungere un consenso.

Questo perché nonostante quello che i ministri europei e italiani vanno dicendo in TV, ovvero che con questa guerra la NATO si è espansa e c’è una maggiore coesione tra NATO e Europa e ancora più capacità di cooperare tra paesi europei, la realtà che viene fuori dai fatti è una sola: non è vero. Il Vecchio continente di fatto sta facendo i conti con risorse economiche che non ha, con l’impossibilità di dare vita a una politica del produrre moneta quanta ne serve a scapito del debito pubblico e ancora non ha una politica estera comune. Gli stessi interessi dei paesi europei sono molto distanti per non dire in molti casi contrapposti, vedasi la politica migratoria, quella della pesca, quella agricola.

Una cosa però è certa, la corsa agli armamenti è iniziata per tutto: per esempio, i Paesi Bassi acquisteranno nuovi sistemi d’arma a lungo raggio di fabbricazione americana e israeliana per l’aeronautica, la marina e l’esercito dei Paesi Bassi. Saranno acquistati tre sistemi: missili aria-superficie a raggio esteso (JASSM-ER) per l’aereo F-35 Lightning II dell’aeronautica militare olandese, missili Tomahawk per la Marina, nonché sistemi israeliani MLRS PULS per le forze di terra. La Francia nei prossimi anni aumenterà il budget militare di 1,5 volte. Le autorità della Quinta Repubblica prevedono di aumentare il budget militare dagli attuali 43,9 miliardi di euro a 69 miliardi di euro nel 2030, ovvero più di una volta e mezza, ha affermato il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu. «Entro il 2030, il budget della difesa francese raggiungerà un importo senza precedenti di 69 miliardi di euro», ha detto Lecornu alla radio RTL.

Anche la Russia ha aumentato il budget di spesa per gli armamenti. Per esempio verranno investiti 200 miliardi di rubli (2.248.388.280 euro) per i droni, fonte Ministero dell’Industria e del Commercio. Il Dipartimento ha stimato il volume della domanda degli enti statali e delle società statali fino al 2030. In termini fisici, il governo della Federazione Russa prevede di acquistare 480 mila pezzi di equipaggiamento.

VEB.RF sarà impegnata nel leasing: il volume totale di questo mercato è stimato in 500 miliardi di rubli. Nel budget per il 2023-2025, è previsto un totale di 18,8 miliardi di rubli per gli appalti pubblici di droni. Le autorità prevedono inoltre di introdurre sussidi e incentivi per l’affitto, il funzionamento e il supporto dei centri di assistenza per droni, ma il loro importo non è ancora stato determinato.

Inoltre, in relazione agli UAV, sarà rivista la regolamentazione statale. Il ministero dell’Industria e del Commercio sta esplorando la possibilità di ritirare i produttori di droni dalla zona grigia, riducendo la certificazione e creando una classificazione di frequenza.

STLC ha inoltre valutato positivamente le prospettive del mercato russo del leasing di veicoli aerei civili senza pilota. Si ritiene che il contratto di locazione «a breve termine sarà più attraente per i clienti rispetto all’acquisto dal produttore». L’obiettivo di Mosca al momento è tagliare la burocrazia eredità dei tempi di Stalin per dare più spazio allo sviluppo della produzione di massa, raggiungere la rapida contrattazione della cooperazione e il pagamento degli anticipi.

Dal 7 aprile al 5 maggio in Russia verrà venduta valuta estera per un valore di 74,6 miliardi di rubli a darne notizia il ministero delle finanze della Russia. Le negoziazioni (vengono mantenute a causa del calo delle entrate di petrolio e gas. La carenza di aprile è stata di 113,6 miliardi di rubli, leggermente inferiore a quella del mese scorso. La vendita di valuta estera è diventata una pratica regolare del Ministero delle Finanze per ricostituire il bilancio. È probabile che il problema della carenza di fondi dall’esportazione di risorse energetiche non sarà risolto nel prossimo futuro. Tuttavia, la situazione migliorerà chiaramente sullo sfondo dell’aumento dei prezzi dell’oro nero e grazie a un nuovo regime fiscale nell’industria petrolifera.

Se si osservano le nuove norme varate dalla Duma di stato o i provvedimenti presi da Putin si osserva di come la Russia sia pronta a rimanere in guerra per altri cinque/dieci anni. Il Ministero per le finanze nella nota sulla vendita della moneta estera ha spiegato che il calo delle entrate in Russia è previsto per i prossimi due anni, dopo di che il Paese riprenderà il suo ciclo produttivo ed economico.

La Russia infatti, nonostante le sanzioni, ha pianificato l’uscita dalla crisi economica con una serie di accordi bilaterali con paesi amici, alleati e prossimi amici. Molto peso verrà dato all’ampliamento dei BRICS e agli accordi economici che prevedono: agenzie di rating fuori dal circuito euro-dollaro; banche mondiali fuori dal circuito euro-dollaro e infine un mercato non più basato sullo scambio attraverso il dollaro.

Se dal 2014 Stati Uniti-Polonia, e il trio, Germania, Francia e Regno Unito, hanno preparato l’Ucraina alla guerra in corso, la Russia ha utilizzato lo stesso lasso di tempo per migliorare i suoi rapporti con il continente africano, con l’India, la Cina, l’Iran era già un alleato da tempo e ora sta lavorando in Medio Oriente. Se gli Stati Uniti adottano le tecniche delle rivoluzioni colorate per dare vita a nuovi regimi politici, la Russia ha una lunga storia di alimentazione dei gruppi separatisti. E ancora non c’è da escludere che il nuovo rinvigorimento di Hamas e Hezbollah contro Israele con l’aiuto dell’Iran non veda nella Russia un avvallo visto che Israele sta aiutando gli ucraini.

Se noi occidentali ragioniamo in termine di poker, i russi stanno osservando i pezzi sulla scacchiera; se noi seguiamo delle tattiche, i russi e il nuovo mondo da for pensato stanno preparando una strategia.

Questo conflitto dunque non è più una questione di Russia-Ucraina-Stati Uniti, ma è diventato un vecchio paradigma verso un nuovo paradigma in cui l’Asia e l’Oriente insieme alla Russia stanno costruendo qualcosa. E noi?

Graziella Giangiulio

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