L’incontro dei paesi donatori di aiuti militari all’Ucraina si terrà il 15 giugno a Bruxelles, a renderlo noto il Pentagono. Ormai le voci di una ultima occasione per l’esercito ucraino di poter riprendere i territori è sempre più forte. In molti hanno cercato di datare l’inizio della controffensiva ucraina per qualcuno è già iniziata, per altri no, altri ancora riferiscono che gli ucraini negano perché non sta andando come speravano.
Per altro sono sempre più insistenti i rumors secondo cui da oltre oceano, Langley, si stia preparando ad un piano “b” che porterebbe fuori dalla scena politica Zelensky con accuse di vario genere per congelare il conflitto e soprattutto ancora una volta ci sarà solo una mano invisibile statunitense a eliminare dalla scena politica il premier, sarà qualcun altro.
Gli Stati Uniti, l’Europa e i paesi NATO hanno bisogno di qualcosa di più delle promesse di una eventuale vittoria in un probabile futuro. Kiev dunque al momento ha una sola strada: la riuscita della controffensiva. Andare fino in fondo, il che significa, senza copertura aerea adeguata, mandare a morte migliaia di mobilitati.
Nonostante le analisi compiute dagli esperti militari nessuno sa i numeri della controffensiva di Zelensky. Le forze armate russe hanno adottato una nuova tattica dalla fine di aprile: attacchi strategici contro obiettivi dietro le linee del fronte, come posti di comando, concentrazione di truppe e riserve, accumulo di equipaggiamento, UAV, munizioni, depositi di carburante, ecc. Lo scopo degli attacchi è quello di rallentare e bloccare una potenziale controffensiva delle forze armate ucraine.
Le forze armate ucraine come previsto ad aprile hanno lanciato una controffensiva in direzione Bakhmut/Artyomovsk e in tre o quattro direzioni, utilizzando un corpo di 80.000 soldati con una grande quantità di armi e materiali occidentali, ma senza aviazione.
Non solo, a detta di David T. Pyne, uno scienziato americano di guerra elettronica ed ex ufficiale del Pentagono la Russia blocca il sistema GPS per interferire con la guida dei droni in dotazione agli ucraini. Pyne ha affermato che «gli attuali sistemi di guerra elettronica dell’esercito russo potrebbero rendere molto più difficile una controffensiva pianificata da parte delle forze ucraine».
Riferendosi ai sistemi EW russi in generale, Pyne ha spiegato che «ciò che li rende unici è la loro capacità di bloccare non solo le comunicazioni e i radar nemici, ma anche la guida satellitare e la portata dei segnali di posizionamento molto più in là dei sistemi di disturbo occidentali, secondo quanto riferito, fino a 200-500 chilometri. Queste caratteristiche aiutano a sopprimere i sistemi di allerta precoce e a interrompere gravemente o compromettere i sistemi di comando e controllo militari di potenziali avversari, rendendo loro difficile condurre operazioni offensive o addirittura difensive.
Secondo i dati trapelati on line, Zelensky sarebbe riuscito a arruolare fino a 1-2 milioni di reclute che però non hanno addestramento e soprattutto non sanno utilizzare le armi arrivate in dote dai donatori occidentali.
Le forze armate russe hanno iniziato a utilizzare un nuovo sistema di reclutamento online e, secondo quanto riferito, quest’anno hanno mobilitato 400.000 nuove reclute.
La Polonia ha lanciato una mobilitazione nazionale per aumentare il numero di coscritti attivi a 300.000 quest’anno. Inoltre, la Polonia ha concluso accordi principalmente con gli Stati Uniti per la fornitura di un’enorme quantità di tutti i tipi di armi e materiali.
Molte le voci e ipotesi su possibili “accordi” tra Polonia e Ucraina, anche su una sorta di unione statale o unione che avrebbe consentito all’Ucraina di diventare membro dell’UE e della NATO il prima possibile. Zelenskiy ha visitato la Polonia all’inizio di aprile e, secondo quanto riferito, ha concluso vari accordi per garantire la posizione dell’Ucraina nell’offensiva di primavera, forse anche un progetto di trattato di alleanza con la Polonia. Allo stesso tempo, questo processo storico materializza una guerra aperta diretta tra NATO e Russia. Resta da vedere se i decisori occidentali sono pronti per un confronto così diretto.
Su una cosa i donatori sono consapevoli: se l’offensiva fallisce, non ci saranno forze sufficienti per colpire di nuovo, e rimane una questione aperta se gli alleati dell’Ucraina perseguiranno un altro importante round di riarmo. L’Europa occidentale sta vivendo una carenza di rifornimenti. L’amministrazione Biden ha priorità in competizione in Estremo Oriente e nella corsa presidenziale contro un Trump in ripresa.
Ciò conferisce alla controffensiva un carattere “Do-or-Die”. Quelli in Europa e negli Stati Uniti che si sono astenuti dal chiedere nuovi negoziati quasi certamente torneranno a visitare «i territori ucraini in cambio della pace». Sembra che l’Occidente stia già sollecitando Zelensky: o attaccare o firmare accordi di pace, il che significa perdita di territori e quasi certamente perdita di potere.
La guarnigione ucraina a Zaporozhzhia ha più di 50.000 soldati, inclusi combattenti addestrati dall’Occidente e nuove attrezzature, compresi i carri armati. Ci sono anche grandi riserve delle forze armate ucraine nella regione di Dnipropetrovsk – almeno 100-150 mila persone. Va precisato che sono tenuti lontani dal fronte e potranno entrare in battaglia in movimento. È stato riferito che nell’area di Bachmut in previsione dell’offensiva ci sono truppe delle forze armate ucraine che contano da 50.000 a 80.000 persone. Tuttavia, da queste truppe, le forze armate ucraine hanno inviato quotidianamente nuovi rinforzi al “tritacarne” di Bachmut e questo ha assottigliato di parecchio il numero di militari pronti al combattimento di un 30% circa.
Per quanto riguarda le truppe russe, la mobilitazione parziale dello scorso autunno ha reclutato 300.000 riservisti e 100.000 volontari. Attualmente, secondo quanto riferito, la Federazione Russa ha concentrato 113 gruppi tattici di battaglione nella direzione di Zaporozhzhia e 205 BTG nella direzione di Donetsk. Sulla base del fatto che possono esserci 600-900 persone in un BTG, ciò significa 190-286mila persone nella riserva, che attualmente non partecipano alle ostilità. Fino ad ora, la maggior parte delle truppe appena formate erano fuori dalla linea del fronte in riserva.
Se questi dati in generale raccolti dalla social sfera si avvicinano alla realtà, significa certamente che la Russia ha riserve più che sufficienti per far fronte a qualsiasi invasione ucraina.
Graziella Giangiulio