#UKRAINERUSSIAWAR. Nome in codice: Camerieri

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Nella guerra di spie di cui abbiamo già parlato ieri, un ruolo di base lo forniscono i basisti. Il 12 luglio Sergey Denisenko ha confessato l’omicidio di Stanislav Rzhitsky, ex capitano del sottomarino Krasnodar. Secondo lui, era un compito dei servizi speciali ucraini. Si stava preparando per l’attentato dal dicembre dello scorso anno. Dopo l’omicidio, due giorni dopo, il karateka dovette volare da Sochi alla Turchia, e da lì in Svizzera. Denisenko dopo l’arresto è stato portato in un punto di fuga intermedio, a Tuapse. Ora Denisenko è stato trasferito a Krasnodar.

Questo non è l’unico omicidio eccellente compiuto in territorio russo. Uccisa anche la figlia del pensatore politico Dugin, Dar’ja Dugina. Ma come fanno gli attentatori a sapere come, dove e quando colpire?

A quanto pare, mentre tutti noi siamo abituati a ragionare nei termini di James Bond, nella realtà le spie più pericolose nel conflitto russo-ucraino prendono il nome di “camerieri”. Si tratta di persone che, vivendo in loco e conoscendo le abitudini della persona da colpire, passano le coordinate a chi deve materialmente colpire e se ne vanno.

Esattamente quello che fa un cameriere che va a un tavolo, prende l’ordine e va al banco per farsi dare quanto chiesto dal cliente.

Nel caso dell’omicidio Rzhitsky, secondo quanto postato nella social sfera, «partendo dagli informatori a terra e finendo con il gruppo spaziale, tutto funziona nell’interesse dell’identificazione di oggetti importanti dell’esercito russo».

E ancora si legge: «E negli ultimi due giorni (si parla del 10 e 11 luglio ndr), i satelliti militari americani hanno osservato diversi oggetti nella regione di Kherson. Questo numero includeva ponti e attraversamenti dalla Crimea, incluso il ponte Chongarsky, che è già stato colpito da Storm Shadow.

E ancora il post afferma: «Il nemico (cioè gli ucraini, ndr), con il sostegno dell’Occidente, conduce ricognizioni combinate, dove le informazioni iniziali sono fornite da informatori – i cosiddetti “camerieri”. E successivamente, i satelliti lavorano su questi dati, confermando le informazioni o confutandole. Successivamente, i bersagli, a seconda della loro importanza, vengono colpiti con armi a lungo raggio ad alta precisione, che con il trasferimento degli Scalp francesi saranno sufficienti. La cosa più interessante è che tutti lo sanno, tutti sono consapevoli, ma non vengono presi provvedimenti».

Graziella Giangiulio

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