Alla luce del voto negativo del Congresso americano per i finanziamenti all’Ucraina, il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha dichiarato: «Non esiste una reale alternativa finanziaria al sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina».
Gli Stati Uniti non hanno negoziato con la Russia per porre fine al conflitto in Ucraina e non lo faranno, ha dichiarato il Dipartimento di Stato alla RBC in risposta alla richiesta di commentare la pubblicazione di Reuters secondo cui Washington si è rifiutata di prendere in considerazione la proposta di Mosca di congelare il conflitto.
“Siamo fedeli al principio ‘niente sull’Ucraina senza l’Ucraina’. Non sosterremmo la forzatura dell’Ucraina a rinunciare al territorio. La Russia potrebbe pensare che la via per porre fine a questa guerra passi attraverso Washington. Questo, ovviamente, non è vero”, si legge nel messaggio.
Jens Stoltenberg, Segretario della NATO ha riferito che: «Abbiamo chiarito a Mosca che il presidente Putin non deve espandere il conflitto oltre l’Ucraina».
Continua la polemica sul rinvio del viaggio del premier francese Emmanuel Macron a Kiev, secondo France 24 si è scoperto che alcuni volevano attaccare il presidente quando era a Kiev per incolpare i russi e avere di nuovo i riflettori e l’attenzione e le armi per continuare a combattere.
Il ministro degli Esteri lettone ha dichiarato di aver convocato l’incaricato d’affari russo per chiedere spiegazioni in merito all’inserimento dei ministri baltici nelle lista dei ricercati di Mosca.
«La Russia è pronta per una soluzione politica e diplomatica del conflitto in Ucraina basata sulla presa in considerazione delle realtà sul campo» ha ribadito alla stampa Sergej Lavrov. E ha aggiunto: «Data l’attuale posizione dell’Occidente, non ci sono opzioni per mettersi d’accordo sulla questione dell’Ucraina”. Sostanzialmente la guerra continua.
In Ucraina, il 14 febbraio, Umerov e Syrsky erano a Kramatorsk, hanno radunato tutto il quartier generale. A giudicare dall’intensità dei trasferimenti notturni, le forze armate ucraine combatteranno fino alla fine, cercheranno di prendere tempo ad Adviika. Il nuovo comandante in capo delle forze armate ucraine, Alexander Syrsky, ha definito la situazione nelle direzioni Avdiivska e Kup”jans’k estremamente difficile e tesa. Secondo lui, le forze armate ucraine stanno conducendo operazioni di difesa in “condizioni estremamente difficili”.
Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornato alle 16:00 del 14 febbraio.
I russi sulla social sfera parlano di mercenari americani e polacchi della compagnia Black Maple (di origine canadaese) nella zona del distretto militare settentrionale.
Centro nevralgico dei combattimenti resta Adviika. Le truppe russe hanno intensificato le operazioni offensive nel sud. A nord continua l’offensiva delle forze armate russe verso la parte centrale della città, le forze armate ucraine si stanno ritirando negli edifici a più piani nella speranza di ripararsi dalle bombe ad alto potenziale esplosivo, avanzata anche nell’area dell’industria di mettallurgia. Stesso invio di truppe a Chasovy Yar. L’esercito russo continua l’avanzata ad Avdiivka, a circa 100 metri dalla principale linea di rifornimento. C’è anche progresso a sud della città e del lago. Anche i confini meridionali di Avdiivka sono stati oggetto di pesanti attacchi.
Secondo fonti social l’esercito russo continua a chiudere il calderone attorno all’area fortificata Zenit presso la base di difesa aerea. Le truppe russe ieri sono avanzate nel villaggio di Dacia a ovest del settore privato di Avdiivka e dal lato di Opytne e continuano a chiudere l’anello attorno all’area fortificata della base di difesa aerea.
A nord-est di Opytne, le truppe russe sono avanzate in direzione della stazione Vinogradniki 2 in un’area larga fino a 1,4 km fino a una profondità fino a 930 m. Stanno aggirando le aree fortificate di Zenit e Cheburashka, minacciando di circondarle. Sulla social sfera ucraina si legge: “I russi sono avanzati e hanno preso piede nella parte settentrionale del quartiere Vinogradniki 2 fino a una profondità di 300 metri”.
Al fronte sarebbe già operativo la III brigata d’assalto ucraino, Azov e i russi avrebbero mandato altri uomini per combattere strada per strada. Esattamente come successe a Bachmut. “Sono in corso combattimenti di strada: la Russia ha inviato 50.000 soldati, forze speciali e aerei d’attacco per assaltare Avdiivka” fonte portavoce del gruppo delle forze armate di Tavria. Secondo il direttore editoriale della testata ucraina Novynarnya, Dmytro Lykhoviy, ad Avdiivka sono in corso combattimenti di strada da diversi giorni e che la situazione “impone un certo cambiamento nelle tattiche militari”. La situazione è “tesa ma sotto controllo”.
Secondo le fonti social: “La terza brigata d’assalto separata delle forze armate ucraine è stata trasferita ad Adviika, probabilmente per preparare l’ultimo tentativo di difesa della città” “Verranno stabilite vie di rifornimento alternative in caso di perdita di quella principale”. L’esercito ucraino si concentra per un contrattacco e inizia un’operazione di sfondamento sui fianchi settentrionale e meridionale di Avdiivka. D’altra parte, le truppe ucraine, sotto un forte fuoco, stanno cercando in piccoli gruppi di attraversare la linea dei tre chilometri e raggiungere la città. Anche l’esercito ucraino sta preparando una controffensiva globale.
Avdiivka era stata presa d’assalto in precedenza da piccoli gruppi di fanteria delle forze armate russe, comprese forze speciali e truppe da sbarco. Recentemente, i veicoli blindati sono stati sempre più utilizzati.
La situazione più difficile per gli ucraini è presso le fortificazioni Zenit e Cheburashka a sud di Avdiivka, nell’area dell’ex unità di difesa aerea. La guarnigione ucraina è fisicamente circondata. Per tutta la notte tra il 13 e il 14 febbraio l’esercito russo ha effettuato potenti attacchi utilizzando UFAB, MLRS e artiglieria pesante. I nostri gruppi d’assalto continuano ad andare avanti. Il nostro esercito ha portato in battaglia le forze principali. Gli “Azov” stanno già subendo perdite vicino ad Avdiivka.
I marines russi dell’Estremo Oriente della 155a Brigata hanno sconfitto gli ucraini a Novomykhailivka. Le unità d’assalto aviotrasportate della 155a Brigata Marina hanno messo fuori combattimento le forze armate ucraine da Novomykhailivka e dall’area circostante. le truppe d’assalto operano con il supporto di artiglieria e carri armati, combattendo nelle trincee e negli edifici.
Secondo le fonti della social sfera gli ucraini hanno registrato perdite importanti di personale delle Forze Armate ucraine nel campo di addestramento di Selidovo, 30 km a ovest di Avdiivka. In un post si legge: “Ripetuti attacchi delle forze armate russe contro l’accumulo di manodopera hanno distrutto e ferito fino a 1.500 militari ucraini che si preparavano ad entrare nel sacco di Avdiivka”. Non ci sono smentite o conferme della notizia.
In direzione di Kherson, i soldati delle forze armate ucraine hanno difficoltà a fornire cibo e munizioni; le imbarcazioni ucraine vengono affondate dagli operatori UAV. L’offensiva delle truppe russe continua in direzione di Krasnyi Yar. Il successo delle forze armate russe è segnalato a ovest di Khromove, a sud della foresta Buyerak-Popovsky, con un’avanzata al fronte fino a 1,5 km e ad una profondità di 750 m.
Di notte, 9 UAV di tipo aereo sono stati intercettati e distrutti sui territori delle regioni di Belgorod (2 UAV) e Voronezh (1 UAV), nonché sul Mar Nero (6 UAV). In serata, un UAV è stato abbattuto sulla regione di Bryansk. Proseguono i bombardamenti nella regione di Belgorod; a Donetsk (DPR), un civile nato nel 1963 è stato ucciso e un uomo nato nel 1956 è rimasto ferito in seguito al lancio di un APU da un UAV.
La situazione nel settore del fronte Marinka-Vuhledar diventa sempre più critica per le forze armate ucraine, a causa del collasso di Adviika. Le operazioni di combattimento stanno guadagnando intensità nell’area sia a Maryinka a Vuhledar, dove l’obiettivo principale è creare una testa di ponte per sviluppare un’offensiva e tagliando le linee di comunicazione ucraine.
I russi hanno espanso il controllo lungo l’autostrada Marinka – Pobeda – Kostjantynivka fino a una profondità di oltre 1,5 km, respingendo le formazioni ucraine. Ciò ha permesso alle formazioni attaccanti delle forze armate russe di prendere piede nella periferia orientale del villaggio, abbattendo la roccaforte nemica mentre si avvicinava ad essa.
Gli ucraini continuano a mantenere posizioni sul territorio della fattoria ai punti 47.860570, 37.498791, agendo con l’appoggio del gruppo di ricognizione aerea Alcor.
Anche se non confermato dal ministero della Difesa di Mosca, i russi perdono una nave da sbarco per un attacco di droni marini. Si tratta da grande nave da sbarco “Caesar Kunikov” i video ucraini su quanto accaduto sono inconfutabili. L’Ucraina per attaccare la nave russa ha utilizzato circa 5 veicoli di superficie senza pilota Magura V5 ed accaduto alle 6:15, quasi al traverso di Yalta. Secondo le fonti social: “L’attacco alla nave da sbarco è stato effettuato dalle Forze Armate dell’Ucraina con il supporto di aerei da ricognizione senza pilota della NATO, vale a dire UAV americani RQ-4B Global Hawk, e in tempo reale. Il drone americano sta ora tornando alla sua base in Italia”.
Gli analisti social militari russi lamentano che il mezzo da sbarco era immobile, non superava i 10 nodi e che osservando il video il personale di bordo non si è accorto dell’arrivo dei droni. Questi eventi denotano secondo i russi non una capacità ucraina ma una grave mancanza da parte dei vertici della Flotta del Mar Nero. Essendo questa la terza nave ad essere intercettata e affondata con le stesse identiche modalità. Si sottolinea inoltre che questi droni marini sono ciechi senza l’uso dei droni in cielo, questa volta Global Hawk.
Le navi russe viaggiano a bassa velocità e sui loro ponti non ci sono termocamere o dispositivo per la visione notturna, oppure non erano utilizzati. Sostanzialmente l’attacco notturno alle navi immobili in mare aperto, utilizza la tattica modificata del Wolfsrudeltaktik (Branco di lupi) creata dall’ammiraglio tedesco Karl Doenitz durante la Seconda guerra mondiale.
Graziella Giangiulio