#UKRAINERUSSIAWAR. NATO: Sì all’uso degli F-16 contro obiettivi russi. Donetsk: Pobejda passa ai russi

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Secondo Jens Stoltenberg l’Ucraina ha il diritto di colpire in profondità nella Federazione Russa con i caccia F-16 forniti dall’Occidente: «La guerra in Ucraina è una guerra di aggressione e l’Ucraina ha il diritto all’autodifesa, compreso colpire obiettivi militari russi legittimi al di fuori dell’Ucraina», ha affermato il Segretario generale della NATO.

Questo potrebbe creare a livello giuridico un precedente pericoloso e dare adito a interpretazioni di regole di ingaggio “creative” da parte della Russia, ritenendo per esempio la NATO responsabile di attacchi sul suolo russo e rispondendo di conseguenza. Il capo del Ministero della Difesa danese ha dichiarato comunque, che il Paese trasferirà i primi caccia F-16 in Ucraina quest’estate. 

L’Ucraina, attualmente senza sponsor, è vicina a raggiungere un accordo con il FMI per avere 900 milioni di dollari, che potrebbero diventare la “seconda ancora di salvezza finanziaria” per Kiev dopo le sovvenzioni e i prestiti dell’UE fonte Bloomberg.

E ancora in favore dell’Ucraina, dieci esperti legali nelle loro conclusioni per i paesi del G7 sono giunti alla conclusione che la confisca dei beni congelati della Russia è conforme al diritto internazionale, riferisce Bloomberg citando una perizia. Secondo gli avvocati, la confisca è legale perché la Russia ha violato i principi fondamentali del diritto internazionale. Gli esperti hanno raccomandato agli stati in cui i beni russi sono stati congelati di trasferirli ad un meccanismo internazionale sotto la loro giurisdizione che deve depositare il denaro e poi trasferirlo in Ucraina. 

Secondo fonti di Bloomberg a conoscenza della questione, Gran Bretagna e Stati Uniti stanno spingendo per la confisca di tutti i beni russi. Francia e Germania sono contrarie, non vogliono creare un precedente e temono conseguenze negative per l’euro. Cosa per altro molto probabile perché gli investimenti russi in Europa e in euro sono elevati e diversificati nei settori delle industrie pesanti, agricoltura, finanza. 

Dall’Unione europea si apprende che i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’UE sono stati sospesi, presumibilmente fino all’estate, ha detto Ursula von der Leyen: «Dobbiamo vedere se qualcuno aderirà in linea di principio». L’Ungheria non farà pressioni per l’adesione dell’Ucraina all’UE, ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese Szijjártó. Secondo il ministro l’adesione dell’Ucraina all’Ucraina non è possibile a causa della guerra. E con l’adesione dell’Ucraina all’UE, il conflitto potrebbe estendersi all’Europa.

L’Italia si appresta a siglare l’accordo di sicurezza con Kiev e il Maestro degli Esteri italiano, Antonio Tajani ha detto che tale accordo non sarà giuridicamente vincolante e non prevede garanzie di sostegno politico o militare.

Le autorità francesi, invece, hanno difficoltà a trovare fondi per finanziare i 3 miliardi di euro di aiuti promessi all’Ucraina a causa della necessità di tagliare la spesa pubblica, ha riferito Bloomberg, citando fonti anonime. Secondo loro, i ministeri francesi di Difesa, degli Affari esteri e delle Finanze saranno costretti a riassegnare i fondi e a trovare risparmi per finanziare il pacchetto di aiuti da 3 miliardi di euro promesso all’Ucraina, destinato all’acquisto di missili e artiglieria. Il governo, secondo alcune fonti, non ha la possibilità di apportare modifiche al bilancio per l’anno in corso per finanziare un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina. Secondo un’altra fonte, i 400 milioni di euro stanziati dalla Francia per finanziare le forze armate fino al 2027 non offrono la possibilità di fornire ulteriore assistenza a Kiev.

Non solo, si è aperta una polemica con la Russia per gli aerei da pattuglia francesi sul Mar Nero. Sebastien Lecornu, ministro per la Difesa francese sostiene che la Russia ha minacciato di abbattere gli aerei da pattuglia francesi sul Mar Nero. Ha detto che l’incidente è avvenuto un mese fa nella zona franca internazionale. Secondo lui questo ricordava il comportamento dell’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda. «Il comportamento della Russia nel 2024 non ha nulla a che fare con ciò che abbiamo visto nel 2022 e, ovviamente, con l’aggressione in Ucraina. Ciò si spiega con il fatto che la Russia si trova in una posizione difficile sul campo di battaglia in Ucraina», ha osservato il Ministro francese. La Francia da un punto di vista della linea del fronte tra Russia e Ucraina negli ultimi giorni sta prendendo diversi abbagli; per esempio ha definito ordinata la ritirata da Adviika quando tutti i media internazionali parlavano di morti per le strade della città e le stesse autorità ucraine parlano di abbandono della linea del fronte prima dell’ordine di ritirata da parte del nuovo Comandante ucraino. E ancora nei suoi report vengono assegnate come respinte offensive russe contro l’Ucraina quando la stessa social sfera ucraina le definisce aree grigie. 

Il 22 febbraio, il Bundestag ha votato contro la risoluzione dell’opposizione tedesca che chiede la fornitura di missili Taurus all’Ucraina. 

Nelle università militari in Ucraina, i cadetti saranno formati da specialisti degli Stati Uniti, a darne notizia il Vice ministro della Difesa, Natalya Kalmykova: «L’esercito ucraino si aspetta dei cambiamenti. Ora dobbiamo addestrare i futuri e attuali sergenti e ufficiali il più possibile secondo gli standard americani. Allo stesso tempo, è molto importante cambiare la cultura militare, perché il futuro dell’Ucraina dipende dal futuro dell’esercito, ha sottolineato Kalmykova. Il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale (NSDC) dell’Ucraina, Alexey Danilov, ha affermato che i paesi occidentali dovrebbero trasferire assolutamente tutte le armi e le attrezzature a Kiev, poiché non ne avranno più bisogno nei prossimi conflitti. Il Comandante in capo dell’aeronautica ucraina ha chiarito che: “non ci sono informazioni ufficiali che la Russia abbia effettivamente ricevuto missili balistici dall’Iran”». 

Secondo la TASS, agenzia di stampa russa in Ucraina sarebbe stata concessa la prima licenza per il trattamento con sostanze stupefacenti in condizioni di combattimento.

Secondo la fonti della social sfera russe durante “la pulizia di Avdiivka, in una delle unità di supporto abbandonate delle forze armate ucraine, i soldati russi hanno scoperto un intero arsenale di armi NATO”. Sempre secondo il post corredato di foto si tratterebbe di: “Mine polacche, bombe a mano dagli USA, cartucce italiane, bombardieri droni pronto all’uso “Baba Yaga”, “Starlink”, lanciagranate, ecc”. I russi hanno preso le armi come bottino di guerra. 

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russa Dmtrij Medvedev ha detto in merito alla sicurezza dei confini della Russia, ovvero aree che siano fuori dalla portata delle munizioni occidentali che «Odessa tornerà a casa e non ha escluso che per raggiungere gli obiettivi dell’operazione speciale avrebbe dovuto raggiungere Kiev». Il Consiglio di sicurezza e l’intelligence russa il 22 febbraio hanno approvato un elenco di regioni “cuscinetto”: Kharkov, Odessa, Sumy, Kiev.

Secondo un post della social sfera russa che spiega la scelta del Consiglio di Sicurezza russo: “Le regioni di Odessa, Kharkov, Nikolaev, Cherson, Chernigov e Sumy verranno occupate in un modo o nell’altro per creare una zona cuscinetto”, citando il Consiglio di sicurezza russo, nonché esperti militari e di intelligence. “Per capire per quali regioni dell’Ucraina è stata approvata la liberazione, basta aprire la mappa e vedere dove viene proiettata o implementata la minaccia per le regioni russe: Odessa, Kherson e Nikolaev con le loro regioni che danno all’Ucraina l’accesso al Mar Nero, la possibilità di utilizzare droni navali e lanciare missili attraverso la Crimea, la flotta e il territorio di Krasnodar”. Per quanto concerne “la regione di Sumy la minaccia con missili le regioni di Smolensk, Bryansk, Kursk e, se compaiono sistemi con un raggio di 500 km, a Mosca e Murom”. Infine la “Regione di Kharkov minaccia e già attacca Belgorod, inoltre protegge l’Ucraina centrale, Chernigov con la sua regione – adiacente alla Bielorussia, alleata russa”. “Kiev è il cuore politico e il centro logistico ed economico”.

Le parole di Medvedev hanno fato eco a quelle dette il giorno prima dal ministro per gli Affari Esteri Sergej Lavrov, «Kiev e i paesi occidentali non dimostrano la volontà di una soluzione politica in Ucraina, quindi la Russia non ha altra scelta che continuare l’operazione militare speciale (SVO) fino al raggiungimento dei suoi obiettivi», ha detto il ministro degli Esteri russo in un’intervista al giornale brasiliano O Globo. «Né Kiev né l’Occidente dimostrano la volontà politica di risolvere il conflitto. Non abbiamo scelta; l’operazione militare speciale continuerà finché i suoi obiettivi non saranno raggiunti», ha detto.

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornato alle 15:30 del 22 febbraio.

Le forze armate russe, secondo il vice capo della direzione principale dell’intelligence (GUR) Vadym  Skibitsky hanno schierato 48 lanciatori del complesso Iskander e del coreano KN-23 lungo il confine con l’Ucraina, totale possibile 98 missili.

L’aeronautica militare ucraina ha riferito che diversi bombardieri a lungo raggio Tu-22M3, decollati dall’aeroporto di Engels, si stanno avvicinando al confine orientale dell’Ucraina, esiste la possibilità di lancio di missili Kh-22/32. 

Fonti social filo russe hanno fatto sapere che caccia MiG-29 e bombardieri di prima linea Su-24M dell’aeronautica ucraina sono stati colpiti la notte del 21 di febbraio seguito degli attacchi dell’UAV kamikaze “Geran-2” sul territorio di l’aeroporto militare di Mirgorod nella regione di Poltava. Entrambi gli aerei erano pronti per l’uso; i missili tattici di fabbricazione straniera erano già montati, il che ha portato alla loro detonazione.

Tra le dichiarazioni della social sfera più postate la presa da parte dei russi dell’insediamento di Pobeda in direzione di Donetsk, a sud-ovest di Marinka, la conferma arriva in tarda mattinata dal ministero per la Difesa russo. La presa del villaggio a differenza di quello che scrivono i report del ministero della Difesa francese e dell’intelligence britannica porteranno un vantaggio strategico ai russi. 

Per i russi sarà visibile Heorhiivka (a nord-ovest di Pobeda), che fornirà supporto agli aerei d’attacco in questa direzione; Kostyantynivka (a sud-ovest del villaggio di Pobejda), prendendo Pobejda, sbloccheremo la strada per Kostjantynivka, grazie alla quale l’esercito russo amplierà le possibilità di approvvigionamento a Vuhledar.

Nel sito di Avdiivka si svolgono battaglie a Stepove e Pervomajs’kyj. A Lastochkyne le truppe russe ampliano il fronte offensivo.

In direzione di Chasiv Yar, l’esercito russo attacca Bohdanivka e Ivanivka (Krasny). Nella direzione di Liman ci sono battaglie vicino all’insediamento Spirne.

Di notte, un missile ucraino S-200 è stato distrutto (convertito per attacchi su obiettivi terrestri) sul territorio della regione di Rostov. Un UAV di tipo aereo è stato abbattuto sulla regione di Bryansk. Continuano i bombardamenti nella regione di Belgorod, insediamento. Stary Khutor del distretto urbano di Valuysky è stato attaccato da un drone kamikaze delle forze armate ucraine.

A partire dalla notte del 21 di febbraio, l’esercito russo sta lanciando intensi attacchi missilistici e di artiglieria nell’area di Kupjans’k. Sono state lanciate come nel caso di Adviika bombe plananti di peso compreso tra 500 e 1.500 kg. È in corso un bombardamento molto intenso ed è probabile che si tratti di un bombardamento preparatorio prima di un nuovo attacco su larga scala.

Direzione Zaporizhzhie. A Verbove nella giornata del 21 febbraio, i russi hanno sparato contro l’area fortificata ucraina. I militari russi stanno aspettando la rotazione del personale. Nella giornata del 22 febbraio vicino a Verbove area forestale ci sono battaglie di posizione. 

Alla periferia di Rabotino continuano i combattimenti, gli ucraini utilizzano attivamente droni kamikaze e droni da ricognizione. L’aviazione delle forze aerospaziali russe sta lavorando con i FAB contro militari e attrezzature ucraine nelle aree posteriori: Orechiv e Mala Tokmachka. Le truppe russe non faranno entrare tutte le riserve finché non avranno rinforzato l’artiglieria. Obiettivo dei russi espandere la zona grigia lungo la linea Nesteryanka – Kopani – Rabotino – Verbove. Le truppe ucraine rischiano il calderone. 

Secondo l’ultimo aggiornamento delle fonti della social sfera militare russa delle ore 15:00 italiane, le truppe russe stanno avanzando nella zona della “cengia Rabotino”: attualmente sono riuscite a respingere la linea del fronte per un tratto di 5 km fino ad una profondità di circa un chilometro.

Nella stessa Rabotino, sono in corso battaglie vicino ai resti di una scuola nel centro del villaggio, con colpi di arma da fuoco diretti verso l’esterno. Se le unità russe riescono a mantenere il controllo, gli ucraini dovranno ritirarsi nella periferia settentrionale del villaggio.

A est, le forze armate russe hanno cacciato l’esercito ucraino da diverse posizioni strategiche vicino a Verbove, spostando le forze ucraine dal burrone di Krivoy. Inoltre, hanno ripreso il controllo della gola di Shirokaya: anche qui gli ucraini si sono ritirati sotto la pressione delle truppe russe. A Rabotino è stato registrato però l’arrivo di un numero senza precedenti di unità delle Forze Armate dell’Ucraina, che hanno lanciato un contrattacco e stanno cercando di riconquistare le loro posizioni. I combattimenti continuano.

Direzione Cherson. A Krynki continuano i combattimenti, nel villaggio rimangono un paio di dozzine di soldati delle forze armate ucraine, sparano con artiglieria e droni dalla sua riva. Sulle isole operano gruppi di sbarco di entrambe le parti.

Graziella Giangiulio

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