Mentre i soldati russi sono impegnati sul fronte ucraino, gli azerbaijani hanno approfittato del momento e dal 28 marzo, nonostante le richieste internazionali, le truppe azere controllano la montagna del Karaglukh e, a giudicare dalle osservazioni del Nagorno Karabakh, sono trincerate lì.
Secondo gli standard internazionali, ricordano gli armeni, il principio di integrità territoriale è applicabile solo a quegli Stati che osservano nelle loro azioni il principio della parità dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, e un attacco a uno stato non riconosciuto è un atto di aggressione. Il ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Armenia prende atto con soddisfazione che i Copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk hanno fornito una chiara valutazione della recente escalation della situazione nel Nagorno-Karabakh, affermando che si tratta di una conseguenza del movimento di Truppe azere.
Il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver invitato la parte azerbaigiana a ritirare le sue unità dell’esercito dall’area. Il 27 marzo, il ministero della Difesa russo ha rilasciato una dichiarazione secondo cui la parte azerbaigiana aveva ritirato le sue unità dall’insediamento di Parukh nel Nagorno-Karabakh. «Tuttavia», si legge sul portale del ministero per gli Esteri armeno, «siamo costretti ad affermare che continua l’invasione di unità azere nel Nagorno-Karabakh nella zona di responsabilità del contingente di peacekeeping russo. Ci aspettiamo che le forze di pace della Federazione Russa nel Nagorno-Karabakh adottino misure concrete per fermare l’invasione di unità azere nella zona di responsabilità delle forze di pace e il ritiro delle forze armate azere. Riteniamo necessario condurre un’indagine adeguata sulle azioni del contingente di mantenimento della pace durante l’intero periodo di invasione delle unità azerbaigiane e rispondere a una serie di domande».
Volendo leggere l’attacco azerbaijano in uno scacchiere geopolitico non possiamo fare a meno di tornare con la mente al, 14 gennaio, quando si è tenuto un incontro tra il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev.
A seguito dell’incontro sono stati firmati dei documenti: Accordo sulla cooperazione nel campo della sicurezza alimentare – tra il Gabinetto dei Ministri dell’Ucraina e il governo della Repubblica dell’Azerbaigian. Il documento è stato firmato dal Vice Primo Ministro – Ministro per la Reintegrazione dei Territori Occupati Temporaneamente dell’Ucraina Irina Vereshchuk e dal ministro dell’Energia dell’Azerbaigian Parviz Shahbazov.
Protocollo d’intesa sulla cooperazione emergenziale nel commercio bilaterale. Il documento corrispondente è stato firmato dal ministro per la Reintegrazione dei Territori Occupati Temporaneamente dell’Ucraina Irina Vereshchuk e dal ministro dell’Economia dell’Azerbaigian Mikhail Jabbarov.
Protocollo d’intesa tra i ministeri in materia di cooperazione nel settore agricolo. È stato firmato dal ministro della politica agraria e dell’alimentazione dell’Ucraina Roman Leshchenko e dal ministro dell’Economia della Repubblica dell’Azerbaigian Mikhail Jabbarov.
È stato firmato un memorandum d’intesa e cooperazione nel settore energetico tra la National Joint Stock Company “Naftogaz of Ukraine” società per azioni rappresentata dal capo del consiglio di amministrazione della società Yuriy Vitrenko e la State Oil Company of Azerbaijan (SOCAR) rappresentato dal Ministro dell’Economia della Repubblica dell’Azerbaigian Mikhail Jabbarov; Protocollo di Intesa e Cooperazione in materia di relazioni fondiarie, gestione dei terreni demaniali e catasto demaniale. Il documento è stato firmato da Serhiy Zavadsky, Servizio statale ad interim dell’Ucraina per la geodesia, e Mikhail Jabbarov, ministro dell’Economia della Repubblica dell’Azerbaigian.
All’epoca i detrattori di Zelenskyj facevano notare che il punto 1 e 11 erano identici a una dichiarazione firmata tra Aliev e la Federazione russa: “la Federazione Russa e l’Azerbaigian costruiscono le loro relazioni sulla base del rispetto reciproco dell’integrità territoriale e dell’inviolabilità dei confini di stato dei due Paesi” e “sopprimono risolutamente le attività delle organizzazioni e individui nei loro territori diretti contro l’integrità territoriale dall’altra parte”, abbiamo ricordato che non prima di pochi giorni fa, o meglio il 14 gennaio 2022, il Presidente dell’Azerbaigian ha firmato quasi la stessa dichiarazione in Ucraina, sebbene fosse chiamato “sull’approfondimento della partnership strategica”. E si chiedevano che Alliev potesse mantenere validi entrambi gli accordi.
Secondo la dichiarazione congiunta firmata in Ucraina (https://president.gov.ua/news/prezidenti-ukrayini-ta-azerbajdzhanu-pidpisali-spilnu-deklar-72389), il presidente Aliyev “ha consolidato gli accordi sul sostegno reciproco alla sovranità e l’integrità territoriale dei due stati entro i loro confini internazionalmente riconosciuti. Inoltre, il ministro dell’Energia dell’Azerbaigian Parviz Shahbazov, sotto lo stretto controllo di Aliyev, ha firmato un accordo intergovernativo di cooperazione nel campo della sicurezza alimentare con il ministro per la reintegrazione dei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina Irina Vereshchuk.
Di fatto Aliev starebbe aiutando il ridimensionamento della Russia e quindi sostenendo gli ucraini invadendo un territorio straniero, con il sostegno di un altro interlocutore che vuole un posto nel firmamento: la Turchia che ha siglato con l’Ucraina una serie di accordi, di cui abbiamo parlato in altro articolo, nel settore difesa.
Anna Lotti