#UKRAINERUSSIAWAR. Mosca taglia la produzione di petrolio di 500 barili. Zelensky vuole i caccia da Parigi e Berlino

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L’Ue non sa dove si trova quasi il 90% dei beni congelati della Banca centrale della Federazione Russa. A dirlo Bloomberg facendo riferimento al servizio legale dell’UE, secondo cui si sa solo dove sono 36,4 miliardi di dollari dei 258 miliardi congelati.

L’Ucraina dunque dovrà aspettare che l’Ufficio legale abbia reperito tutti i fondi e abbia messo appunto una norma che permetta di destinarli all’Ue, su carta non può farlo, e poi mandarli a Kiev. Ma forse non è un male visto come stanno andando le cose nel governo Zelensky. Sono stati arrestati, infatti, il viceministro della Difesa dell’Ucraina Bohdan Khmelnitsky, il suo collega Vyacheslav Shapovalov, il vicepresidente dell’ufficio di Zelensky Kyrylo Tymoshenko. Accusati di di corruzione e licenziati.

Non solo nella giornata del 10 febbraio il premier Volodymyr Zelenskiy ha messo al bando 12 partiti di opposizione, ha usato la guerra per promuovere riforme del lavoro, definite dall’opposizione ucraina, antidemocratiche e ha lanciato un programma di privatizzazioni. A darne notizia Mick Wallace, eurodeputato.

Non solo: Zelensky ha ammesso in un’intervista alla pubblicazione tedesca Spiegel che nel 2019 ha deciso di non rispettare gli accordi di Minsk. Alla domanda del giornalista: «Hai provato tu stesso ad attuare gli accordi di Minsk?» Zelensky ha risposto: «Fin dall’inizio, non ho visto in questi accordi il desiderio di preservare l’indipendenza dell’Ucraina. /…/ Ho visto solo un significato in questi accordi: grazie a loro, abbiamo avuto una piattaforma ufficiale per i negoziati, su cui si potrebbe fare qualcosa. Mi sono poi concentrato sul problema dello scambio dei prigionieri. /…/ Ma riguardo a tutti gli accordi di Minsk nel loro insieme, ho detto a Emmanuel Macron e Angela Merkel: non potremo adempiere a ciò che vi è scritto».

Infine si apprende dai media e social sfera che Zelensky ha chiesto al Cancelliere tedesco Scholz e al Presidente francese Macron armi pesanti e aerei da combattimento. Tra i media che ne danno notizia il Bild. «Francia e Germania hanno il potenziale per invertire la tendenza, ed è così che vedo i nostri negoziati di oggi. Prima otterremo armi pesanti a lungo raggio e i nostri piloti – aerei moderni … prima finirà l’aggressione russa», ha detto il presidente dell’Ucraina durante una cena congiunta con i leader di Germania e Francia.

Dal lato russo Dmitry Medvedev ha annunciato l’intenzione di aumentare la produzione di armi. Lo ha fatto dopo aver mostrato un video dall’impianto di ingegneria dei trasporti di Omsk. Visto e considerato che le fabbriche esistenti sono già al massimo delle ore di produzione, si ipotizza che la Russia ha convertito delle fabbriche in strutture per la produzione di armi.

Tra le armi di cui Mosca aumenterà la produzione: i droni. La Russia ha investito molto nel settore a partire dal 2020. Il ministro per gli Esteri, Sergei Lavrov, in una dichiarazione alla stampa ha detto che: «Svezia e Finlandia si stanno trasformando in paesi in prima linea, dove la politica nel campo dello sviluppo militare sarà determinata dagli Stati Uniti e dalla NATO».

Vladimir Putin l’8 febbraio ha tenuto una riunione operativa con i membri del Consiglio di sicurezza russo. Il presidente ha discusso con il Consiglio di sicurezza le misure per migliorare la sicurezza antincendio e lo sviluppo delle infrastrutture. Il 10 febbraio ha fatto sapere tramite il suo portavoce che la Russia diminuirà la produzione di petrolio di 500.000 barili da marzo, questo in risposta al tetto massimo e ha affermato Dimitrij Peskov che il petrolio russo non verrà venduto a chi impone il tetto massimo. Alcuni paesi OPEC sarebbero stati consultati.

Il capo ad interim della LPR ha annunciato una situazione molto difficile sulla linea di contatto nella LPR: Kiev ha accumulato forze sufficienti per contrattaccare. Mentre sono state smentite le notizie secondo cui la Russia ha lanciato un attacco missilistico al Central Park di Kharkiv. Lo ha annunciato il sindaco di Kharkov Igor Terekhov.

Mentre è confermato che le truppe russe hanno colpito con i missili Iskander proprio il gruppo di imprese di difesa e uffici di progettazione. Anche fonti ucraine affermano che quattro razzi hanno colpito l’impianto di produzione, è scoppiato un forte incendio, le fiamme si sono alzate di decine di metri. Questo non sarebbe potuto accadere se il razzo avesse semplicemente colpito il suolo.

Il ministero della Difesa della Federazione Russa ha confermato che sono stati effettuati una serie di attacchi contro le imprese militari-industriali di Kharkov, come l’impianto aeronautico di Kharkov e la macchina di Kharkov- Building Plant FED, così come altri oggetti. Le officine hanno effettuato la modernizzazione di veicoli aerei senza equipaggio e munizioni vaganti. Le imprese si trovano lungo Sumskaya Street, di fronte al Kharkiv Central Park.

Per quanto riguarda il cratere nel parco, probabilmente si è formato a causa del fatto che uno dei missili è stato abbattuto durante l’avvicinamento alla struttura del complesso militare-industriale a una distanza di 200 metri dal bersaglio.

Il giorno 9 febbraio un Mi-24/35 è stato perso nella direzione di Vulehar. I piloti russi. sono sopravvissuti e sono stati evacuati. Mentre il 10 febbraio via social media si apprende che le Forze Armate ucraine annunciano il decollo dei bombardieri a lungo raggio Tu-22M3 dalla base aerea di Shaikovka.

Nella notte tra il 9 e il 10 febbraio la Russia ha compiuto un ennesimo bombardamento contro le infrastrutture energetiche ucraine, secondo il ministero dell’Energia ucraino gli impianti di generazione di calore e acqua in 6 regioni sono stati colpiti, e sono stati introdotti arresti di emergenza.

La Moldavia ha dichiarato che i missili russi sarebbero entrati nello spazio aereo del Paese e avrebbero sorvolato la Transnistria e la regione di Soroca, al confine con l’Ucraina. Il ministero degli Esteri della Repubblica ha convocato l’ambasciatore russo. Il ministero della Difesa rumeno non ha confermato le notizie di missili russi che avrebbero attraversato lo spazio aereo del paese. Al Cremlino, Peskov ha detto di non saperne nulla e che la domanda andava fatta al ministro per la Difesa Shoigu.

Fonti social media affermano che le forze armate russe si sono assicurate un punto d’appoggio nella parte meridionale di Vuhledar, ma Kiev continua a trasferire riserve alla città. A confermare la notizia anche il Capo ad interim della DPR Pushilin. La situazione a Vuhledar rimane tesa sembra che l’artiglieria ucraina abbia inflitto danni a quella russa.

Ed ora un aggiornamento sui missili lanciati contro l’Ucraina aggiornata alle 15.00 del 10 febbraio. Le forze armate russe hanno colpito siti di infrastrutture critiche in Ucraina. Durante la notte sono stati utilizzati prevalentemente i droni Geran-2: sono state violate le postazioni di difesa aerea e sono state colpite diverse infrastrutture critiche nel sud e nell’est dell’Ucraina.

In mattinata, l’aviazione russa ha lanciato una serie di attacchi missilistici contro obiettivi in tutto il Paese. A Kharkiv: nella notte colpita la sala macchine del CHP-5 nella zona sud-ovest della città. In mattinata sono proseguiti gli attacchi alle strutture ucraine di Kharkiv, con le autorità locali che hanno segnalato interruzioni di corrente in diversi quartieri della città e della regione.

Sono stati segnalati ritardi nella metropolitana e problemi di internet in città. A Zaporizhzhya: l’obiettivo dell’attacco era la prima sala turbine della centrale idroelettrica del Dnieper. La sala ha una capacità relativamente bassa e un’attrezzatura vecchia. La probabilità che il danno causato possa interrompere il funzionamento dell’intero impianto è estremamente bassa.

Uno dei proiettili sparati ha colpito una vicina dependance. In alcune zone della città si registrano problemi di alimentazione e di internet. Nella regione di Dnipropetrovsk: un missile ha colpito la sala macchine della centrale nucleare di Krivoy Rog, vicino a Zelenodolsk, distruggendo almeno una turbina e danneggiando le linee di vapore. Uno dei generatori ha smesso di generare energia ed è stato disattivato in modo permanente.

Regione di Khmelnytskyi: sono state colpite diverse infrastrutture energetiche nei distretti di Khmelnytskyi e Shepetivskyi, con problemi di elettricità e internet osservati nella regione.

Nella Regione di Ivano-Frankivsk secondo i dati preliminari, la centrale di Burshtynska potrebbe essere stata presa di mira di nuovo. L’impianto ha smesso di produrre energia durante gli attacchi di massa. Allo stesso tempo, la capacità dell’impianto è diminuita lentamente, il che suggerisce che i tecnici ucraini potrebbero averlo deliberatamente spento prima dell’attacco.

Kiev e la regione attorno: a Kiev sono stati colpiti il CHPP-5 e diversi altri obiettivi in altre zone della città. Le autorità locali hanno segnalato danni alla rete elettrica. Sono stati contati diversi attacchi nella regione di Odessa. Secondo fonti locali, la sottostazione Usatovo 330 ha preso fuoco.

Le forze armate russe hanno colpito anche strutture non specificate nella regione di Kherson, vicino a Kremenchuk, Kramatorsk e Vinnitsa. Nelle regioni di Zhytomyr, Kirovohrad, Mykolaiv e Lviv sono stati attivati i mezzi di difesa aerea.

Poco prima dell’attacco missilistico, le autorità hanno effettuato tagli di corrente preventivi in alcune regioni del Paese. In seguito agli attacchi, le Ferrovie ucraine hanno segnalato ritardi dei treni sulle tratte di Kharkiv, Kiev e Kramatorsk.

L’ondata di attacchi del 10 febbraio ha colpito più obiettivi di quella precedente. Di rilievo il fatto che negli ultimi attacchi siano stati scelti come bersaglio le sale macchine e non gli autotrasformatori, come era avvenuto in precedenza questo impegnerà di più i tecnici ucraini.

Obiettivo dell’attacco alla l’infrastruttura elettrica dell’Ucraina mirano a rallentare la logistica e le riparazioni delle attrezzature e dell’industria ucraina.

Graziella Giangiulio

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