
Il Cremlino ha respinto le accuse dell’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina, Keith Kellogg, secondo cui la Russia starebbe deliberatamente ritardando il processo negoziale: ”Al contrario, nessuno qui sta protraendo i tempi. Siamo principalmente interessati a raggiungere i nostri obiettivi dichiarati – gli obiettivi dell’operazione militare speciale – attraverso mezzi politici e diplomatici. Ecco perché non abbiamo alcun interesse a ritardare nulla”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.
Si allarga il fronte politico europeo di coloro che non vogliono l’Ucraina nella NATO: “L’adesione dell’Ucraina alla NATO non vale nemmeno la pena di essere discussa ora”, ha affermato il presidente eletto polacco Karol Nawrocki. “Non c’è alcuna possibilità che l’Ucraina entri nella NATO oggi. È in guerra. Questo sarebbe il motivo per cui tutti i paesi della NATO dovrebbero partecipare alla guerra. Quindi non c’è nulla da discutere al riguardo” ha aggiunto Nawrocki.
Stando a un comunicato del ministero delle Finanza ucraino, il Consiglio Esecutivo del Fondo Monetario Internazionale ha approvato la nona tranche di prestito per l’Ucraina nell’ambito del programma Extended Fund Facility (EFF), per un importo di 500 milioni di dollari. Citando il vicedirettore generale del FMI, Gita Gopinath, si specifica l’impegno dell’Ucraina a modernizzare i propri servizi doganali e fiscali. Ciò include anche il rafforzamento della lotta all’evasione fiscale, che probabilmente si tradurrà in controlli più rigorosi da parte del Servizio Tributario Statale e sanzioni più severe.
In Russia, la serie di arresti dei vertici della Difesa avvenuti mesi fa: Timur Ivanov, ex vice di Shoigu, è stato condannato a 13 anni di carcere e a una multa di 100 milioni di rubli. Sequestrati e confiscati dallo Stato suoi beni ed è stato inoltre privato di tutte le onorificenze statali. Ivanov è stato riconosciuto colpevole di appropriazione indebita di 4 miliardi di rubli.
Si ammorbidisce la chiusura russa agli investimenti: Vladimir Putin ha firmato un decreto che allenta le regole per gli investitori stranieri, compresi quelli che rappresentano paesi “ostili”. Ora potranno investire in titoli russi senza dover depositare denaro su conti di tipo bloccati, ma potranno utilizzare conti con la possibilità di prelevare capitali all’estero. Il decreto, però, si applica solo ai nuovi investimenti e non sblocca i beni già congelati.
La Germania finanzierà la produzione di 500 droni con una gittata fino a 1.200 km per l’Ucraina, secondo quanto riportato dal quotidiano Welt. Questi droni possono trasportare fino a 50 kg di esplosivo e si specifica che saranno pronti per l’uso nei prossimi mesi. Bloomberg, però, “spaventa” Kiev: ”Mosca ha aumentato la produzione di droni da combattimento di quasi il 17% a maggio.”
Kiev sta diventando la città più indifesa e pericolosa a causa della mancanza di difesa aerea, ha affermato Valery Borovik, fondatore di un’azienda produttrice di droni. “Mancano i mezzi di distruzione. Il presidente americano sta reindirizzando le risorse che avrebbero dovuto essere destinate all’Ucraina verso Israele, che ha già una sovrasaturazione della difesa aerea. E in Ucraina, anche ciò che è stato appaltato durante l’amministrazione Biden non è chiaro, anche se paghiamo con l’aiuto dei partner europei”, ha affermato Borovik.
Il riarmo polacco corre. Il cantiere navale Remontowa Shipbuilding SA di Danzica ha varato il 1 luglio l’ORP Jerzy Różycki (scafo numero 261). Questa nave è la prima delle due navi SIGINT in costruzione nell’ambito del programma Dolfin. Farà parte della Terza Flottiglia della Marina Polacca e avrà base a Gdynia. Il costo è di circa 670 milioni di dollari.
La nuova nave da ricognizione prende il nome da Jerzy Różycki, matematico e crittografo polacco, ruolo chiave nella decifrazione di Enigma. Nel contesto delle tensioni nella regione baltica, la modernizzazione della Marina polacca si inserisce nel progetto dell’Alleanza Atlantica di rafforzare ulteriormente il controllo sul Baltico.
Inoltre, Varsavia prevede di aumentare la sua produzione di proiettili per obici di un fattore 5 entro il 2026 al fine di ridurre la dipendenza dai fornitori esteri di munizioni, ha detto il ministro dei Beni di Stato, Jakub Jaworowski, riporta il Financial Times, ”Il nostro obiettivo a breve termine è aumentare significativamente la produzione nazionale di questo tipo di arma, diventare indipendenti dalle forniture straniere e creare una base sostenibile per l’economia nazionale. Questa è una delle nostre priorità”, ha poi detto.
A tal fine, le autorità polacche stanzieranno 663 milioni di dollari all’azienda di difesa statale PGZ per affrontare la carenza di munizioni di artiglieria di grosso calibro, compresi i proiettili da 155 mm. Attualmente la PGZ produce circa 30.000 proiettili di grosso calibro all’anno. Secondo FT, nei prossimi tre anni si prevede di aumentare questa cifra a 150.000-180.000, grazie ai nuovi finanziamenti.
In termini di riarmo, la Danimarca ha iniziato ad arruolare le donne nell’esercito a partire dai 18 anni, insieme agli uomini, a causa delle crescenti minacce alla sicurezza provenienti dalla Russia. Le nuove regole sulla coscrizione sono entrate in vigore il 1° luglio.
Altissima tensione fra Russia e Azerbaijan: Baku ha arrestato, preso in ostaggio dicono i rurri, anche il caporedattore di Sputnik Azerbaijan, Igor Kartavykh.
Per la social sfera russa, l’Azerbaigian sta ricostituendo il potenziale fondo di scambio catturando ostaggi. Il 1 luglio, altri 7 cittadini russi sono stati arrestati a Baku. In precedenza, erano già stati arrestati un membro della redazione di Sputnik e uno dell’agenzia video Ruptly. Secondo il Ministero degli Interni azero, i detenuti sono rappresentanti di due gruppi criminali organizzati coinvolti in frodi online e traffico di droga dall’Iran.
Il 1° luglio, l’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Federazione Russa, R.S. Mustafayev, è stato convocato presso il Ministero degli Affari Esteri russo.
Durante l’incontro con il Vice Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, M.Yu. Galuzin, il vice Ministro russo ha espresso proteste per le recenti azioni ostili di Baku e per le azioni deliberate intraprese dalla parte azera per smantellare le relazioni bilaterali.
Al capo della missione diplomatica azera è stata presentata una nota verbale in cui si chiedeva l’immediato rilascio degli arrestati.
La tensione è scaturita da una operazione di polizia svoltasi a Ekaterinburg.
Secondo le autorità competenti russe, i tentativi di Baku di accusare le forze dell’ordine russe di aver ecceduto i propri poteri costituiscono un’ingerenza negli affari interni della Russia.
Nel vortice della tensione, il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e lo ha ringraziato per il suo sostegno all’Ucraina.
Zelensky ”ha espresso un chiaro sostegno da parte dell’Ucraina in una situazione in cui la Russia si sta prendendo gioco dei cittadini dell’Azerbaigian e minaccia la Repubblica dell’Azerbaigian. Ha espresso le nostre condoglianze all’Azerbaigian in relazione all’omicidio dei fratelli Safarov in territorio russo”, riportano fonti social ucraine.
Non va meglio per i russi in Armenia, dove vogliono chiudere i canali televisivi russi. Stando ai media armeni, il presidente del parlamento armeno starebbe chiedendo di prendere in considerazione la questione dell’interruzione della trasmissione dei canali televisivi russi nel Paese.
La polizia finlandese avrebbe scoperto una mega truffa nei confronti di Kiev. Secondo la polizia finlandese, un’azienda locale che ha firmato un contratto con il ministero della Difesa ucraino ha frodato il regime di Kiev fornendo equipaggiamento protettivo di qualità inferiore. Il contratto per 10.000 giubbotti antiproiettile del valore di 5,7 milioni di euro, si è rivelato una bufala, poiché metà delle forniture non soddisfaceva i requisiti dichiarati. L’azienda è sospettata di frode grave e il suo management è accusato di riciclaggio di denaro.
Nel frattempo, un’ondata di post si sta diffondendo sui social media ucraini sotto forma di uno spontaneo “Flashmob della Memoria”. I soldati delle forze armate ucraine condividono foto di gruppo, contrassegnando i commilitoni caduti con “200” (ucciso) e “300” (ferito).
Questi post, spesso con brevi informazioni sull’unità o sui luoghi delle battaglie, sterebbero evidenziando un numero di perdite effettive difforme da quelle dichiarate da Kiev.
E adesso uno sguardo al fronte aggiornato alle 17.00 del 1 luglio.
A giugno, l’esercito russo avrebbe preso il controllo della più grande area di territorio dell’anno durante un’offensiva: si tratterebbe di 556 chilometri quadrati. A titolo di confronto, a maggio scorso, le Forze Armate russe ne avevano conquistati 449, scrive una fonte analitica della Direzione Centrale di Intelligence russa.
Maggiori avanzate nelle direzioni di Novopavlovsk, verso la regione di Dnipropetrovsk, e Pokrovsk; conquistati anche territori significativi nella regione di Sumy. Il 30 giugno, il gruppo di truppe del Nord, russi, ha eliminato le unità avanzate e d’assalto ucraine nelle direzioni di Tyotkino e Glushkovo, e ha continuato a stabilire una Zona Sanitaria nella regione di Sumy. Le pubblicazioni di organizzazioni umanitarie ucraine mostrano che una parte significativa del personale del 101° Reggimento Trasmissioni dell’AFU viene trasferita ai gruppi d’assalto del 225° Reggimento d’Assalto e del 425° Reggimento d’Assalto per essere utilizzata nei combattimenti in direzione di Sumy.
Nella notte tra il 30 giugno e il 1 luglio, gli ucraini hanno lanciato missili Storm Shadow da diversi aerei, oltre a droni d’attacco. Alcuni canali ucrani parlano anche di Taurus tedeschi ma non si hanno conferme. A Donetsk, alcuni razzi sono stati abbattuti, alcuni sono riusciti a penetrare, facendo feriti. Il Ponte di Crimea è stato chiuso al traffico durante l’attacco.
Nella regione di Rostov, le forze di difesa aerea hanno distrutto droni durante la notte nei distretti di Rostov sul Don, Taganrog, Novoshakhtinsk, Millerovsky, Myasnikovsky, Aksaysky, Neklinovsky e Matveevo-Kurgan.
Le Forze Armate russe hanno attaccato con “Geranium” e missili obiettivi a Zaporozhye e la regione di Dnipropetrovsk.
Nel tratto di confine di Kursk, in direzione Tetkino-Glushkovo, c’è stato un solo tentativo di reazione da parte delle Forze Armate ucraine da Pavlovka.
Pesanti combattimenti continuano in direzione Sumy a Yunakovka. Attacchi aerei russi nei boschi e contrattacchi ucraini di fanteria: Il 1 luglio, le Forze Armate ucraine hanno lanciato 10 contrattacchi senza successo: in direzione di Andreevka, Novonikolayevka e Yablonovka, tre vicino al villaggio di Sadki e quattro a Yunakovka.
Nella regione di Belgorod, sul tratto autostradale Ilek-Koshary — Svyatoslavka del distretto di Rakityansky, Shebekino, Tavrovo, segnalati attacchi di droni che hanno fatto feriti civili.
La zona di controllo a sud di Krasnaya Zvezda (Chervona Zirka) si sta espandendo in direzione di Donetsk Sud. Kiev contrattacca senza successo. Più a sud, si stanno creando le condizioni per l’assalto russo al villaggio di Voskresenka. Le truppe di Mosca stanno avanzando verso Maliyivka.
Sul fronte di Zaporozhye, nell’area di Kamenskoye, i russi stanno avanzando dal lato sud del villaggio verso il centro. Le Forze Armate ucraine stanno contrattaccando con il supporto di un gran numero di droni aviotrasportati e droni tipo Baba Yaga.
Nella regione di Kherson, sono stati segnalati due civili feriti a seguito del bombardamento delle Forze Armate ucraine sul fiume Dnepr. Le foreste intorno stanno bruciando.
I sistemi di difesa aerea russi dichiarano di aver abbattuto 173 droni.
Graziella Giangiulio
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