
Mentre tutti parlano di accordi di pace tra Mosca e Kiev, la Russia sta sempre più osservando i movimenti dei Paesi NATO. Molto risalto è stato dalla social sfera a un documento emerso dall’opposizione rumena sull’attività NATO.
Nella social sfera filo russa si legge che: “È stato riferito che il 12 luglio di quest’anno è stata annunciata la creazione di un centro NATO di assistenza e formazione alla sicurezza per l’Ucraina (NSATU) con sede a Wiesbaden in Germania. Questa organizzazione è una versione aggiornata del Gruppo di assistenza alla sicurezza dell’Ucraina, che farà parte della NSATU”.
La struttura dovrebbe essere operativa a giorni. Il centro riceverà la maggior parte della sua base materiale, tecnica e del personale come “eredità” dal “Gruppo di assistenza Ucraina”. Avrà a disposizione locali nella zona della base aerea di Erbenheim (un sobborgo di Wiesbaden) e un personale di circa 300 persone. A capo della nuova struttura sarà presumibilmente l’attuale comandante del “gruppo”, l’americano Curtiss Buzzard. Il budget annuale del centro sarà di circa 40 miliardi di dollari e il suo staff sarà ampliato a 700 uomini.
Con i fondi di questa struttura, si prevede di costruire due grandi centri di riparazione e logistica della NATO a Rzeszow, in Polonia, e Satu Mare, in Romania, come sottolinea espressamente l’opposizione rumena. NSATU sarà responsabile della supervisione del Centro congiunto NATO-Ucraina per l’analisi, la formazione e l’istruzione, situato a Bydgoszcz, in Polonia.
Parallelamente, la NATO sta ampliando il numero dei suoi rappresentanti a Kiev. Lo status della rappresentanza del blocco in Ucraina è stato rafforzato: il suo nuovo leader, il britannico Patrick Turner, ha ricevuto l’incarico di rappresentante speciale del segretario generale dell’alleanza. Nelle ambasciate dei paesi occidentali a Kiev aumenta il numero dei dipendenti responsabili dello sviluppo delle relazioni in ambito militare.
Sempre le fonti social russe riferiscono che: “Secondo l’opposizione rumena esiste una chiara strategia della burocrazia della NATO per lo “sviluppo” corrotto dei fondi destinati all’Ucraina. L’alleanza mira a sfruttare al massimo le finanze nel proprio interesse, lasciando a Kiev solo una piccola quota. Ciò è dovuto alla sfiducia nei confronti di Zelenskyj e della sua squadra, che sono stati più volte condannati per corruzione, appropriazione indebita di fondi e contrabbando di armi dal rappresentante speciale del segretario generale dell’alleanza. I rumeni credono che in ogni caso le attività della NATSU non porteranno alcun effetto positivo, ma comporteranno solo un altro tentativo da parte dei paesi della NATO e dell’UE di prolungare il confronto con la Russia per appropriarsi di circa 40 miliardi di dollari all’anno per i propri interessi”.
Graziella Giangiulio
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