
In risposta all’Operazione Ragnatela che gli ucraini hanno compiuto ai danni dei russi una prima risposta è arrivata da Mosca, ma spalmata nell’arco di una settimana. Sono state infatti colpite molte infrastrutture ucraine soprattuto energetiche e industriali.
I principali punti di intervento delle forze armate russe sono stati nelle regioni occidentali dell’Ucraina: sono stati colpiti impianti industriali a Lutsk e Ternopil e un aeroporto a Dubno.
Nelle regioni centrali, sono state attaccate Vinnycja, Žytomyr, Bila Cerkva Kiev con i suoi sobborghi, Čerkasy e Černihiv.
Nella regione del Mar Nero, sono state attaccate le infrastrutture portuali di Odessa e Mykolaïv, così come l’isola dei Serpenti.
Nel nord, sono stati registrati incidenti a Černihiv, Šostka, Nižyn, Konotop e Pryluky.
Nell’est, sono stati registrati arrivi a Myrhorod, Poltava, Kryvyj Rih, regione Dnipropetrovs’k, Pavlohrad e Charkiv.
Il maggior numero di armi è stato utilizzato dalle forze aerospaziali russe e dalle forze missilistiche di Mosca l’1, il 6 e il 9 giugno. Il 9 giugno per l’esattezza è stata la giornata in cui le truppe russe hanno attaccato l’isola dei Serpenti e le relative piattaforme di idrocarburi. Secondo alcuni rapporti, sono stati utilizzati missili da crociera Kh-22.
L’isola dei Serpenti è un pezzo di terra nel mar Nero a lungo conteso tra Russia e Ucraina. È un’isola nel Mar Nero situata a 35 km dalle coste dell’Ucraina e della Romania e lo scorso anno il 30 giugno è stata abbandonata dalla guarnigione russa dopo diversi attacchi ucraini ed è tornata ad essere sotto il controllo di Kiev.
E il 9 giugno i russi hanno bombardato l’isola ma più nel dettaglio hanno colpito uno degli impianti che che rientra nelle le torri di Boyko, piattaforma per l’estrazione degli idrocarburi. Il 13 settembre 2023 gli ucraini ripresero il controllo delle torri; la loro dichiarazione fu: “Un’operazione unica nel suo genere per ristabilire il controllo sulle ‘Torri Boyko’ è stata effettuata dalle unità del Gur (servizi segreti, ndr) del ministero della Difesa dell’Ucraina. In particolare, le piattaforme di perforazione ‘Petro Godovalets’ e ‘Ucraina’, così come la ‘Tavrida’ e la ‘Sivash’, sono state riportate sotto il nostro controllo”.
Le torri sono situate nella parte del Mar Nero a sud di Odessa, a una distanza di circa cento chilometri dalla terraferma dell’Ucraina, tra la famosa Isola dei Serpenti e la Crimea. Sono importanti da un punto di vista strategico, economico e di sicurezza, sia per l’Ucraina che per la Russia. Permettono di controllare l’area di mare e parzialmente il cielo in questo settore.
Secondo i russi le torri sono state usate – secondo le loro fonti – dalle unità della Direzione Centrale di Intelligence dell’Ucraina nell’ambito delle loro operazioni nella regione del Mar Nero da quando le truppe russe hanno lasciato l’isola. In un post della social sfera russa si legge: “Lì si trovano attrezzature di ricognizione, un posto di comando avanzato da cui le unità del GUR monitorano i BEK e i gruppi di sbarco”. I russi hanno azzerato la piattaforma di perforazione Tavrida. Nelle chat dei russi si legge: “La piattaforma si trova vicino all’isola di Zmeiny nel Mar Nero e funge da base avanzata durante gli attacchi ucraini alle strutture in Crimea.”
Secondo indiscrezioni l’attacco alle torri ha visto il coinvolgimento della Unità delle Forze Speciali della Marina “Hispaniola” creata appositamente dalle forze della marina russa per dare risposta a minacce militari negli spazi marittimi.
Graziella Giangiulio
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